Il SACRO PALLIO è l’insegna liturgica d’onore e di giurisdizione,

simbolo della PECORA SMARRITA e del BUON PASTORE

che dà la vita per il suo GREGGE, riservata al pontefice e agli

arcivescovi metropoliti.

Nella forma attuale è costituito da una fascia di LANA BIANCA

larga 4-6 cm ornata di sei croci e frange di seta nera.

Il PALLIO è girato intorno alle spalle in forma di anello e cucito sulla spalla sinistra. Le estremità ricadono una sul petto e l’altra sulle spalle, ciascuna ornata da una spilla gemmata (ACICULA). La terza spilla decorala spalla sinistra.

Anticamente le 3 SPILLE servivano per tenere fermo il paramento nei tre punti detti.



Il SACRO PALLIO nelle antiche rappresentazioni



AVORIO di TREVIRI - Processione con reliquie (metà del sec. V).

 

AVORIO TREVIRI tesoro del duomo



Si tratta della parete laterale di un reliquiario, probabilmente destinato ad accogliere la reliquia del braccio destro di Santo Stefano protomartire, realizzato a Costantinopoli e proveniente dalla chiesa dedicata al santo che è raffigurata nella composizione.

Nell'avorio è rappresentato il cerimoniale dell'adventus, l'ingresso trionfale in città riservato all'imperatore ma anche ad alti prelati o alle sacre reliquie come sembra questo il caso.

Parte prominente dell'adventus è la synantesis, il gioioso incontro della popolazione salmodiante e acclamante con il corteo trionfale alle porte della città. A questa fase, nel caso delle reliquie, segue la propompe, la processione all'interno della città con cui vengono portate nel luogo dove saranno custodite. La terza e conclusiva fase del cerimoniale (apothesis o katathesis) consiste nella deposizione delle reliquie all'interno della chiesa deputata.


La fase del cerimoniale raffigurata nell'avorio sembra essere quella della propompe. Il corteo si trova infatti all'interno della città e le reliquie, affidate alla custodia di due vescovi (in dalmatica e omophorion) procedono su un carro tirato da una coppia di muli, davanti a cui incedono quattro chlamydati che tengono in mano un cero, nel primo dei quali è riconoscibile un imperatore.

 

 

                            Pulcheria avorio Treviri tesoro del duomo

 

 



Basilica di SAN VITALE - RAVENNA

I MOSAICI di san Vitale  sono di epoche diverse ma complessivamente appartengono al VI sec. I più antichi, del tempo di ECCLESIO, sono quelli del catino absidale con la Teofania.

Nelle pareti ai laterali dell'abside si trovano i due mosaici con il Corteo di Giustiniano e il Corteo di Teodora.

In tutti gli spazi disponibili (lunette, estradossi degli archi, pareti,ecc.) sono ospitati mosaici con scene tratte dalle Sacre scritture.

 

TEOFANIA san Vitale RAVENNA

 



Teofania = manifestazione di Dio.

E' un'immagine simbolica, astratta, piena di significati religiosi

Al centro Cristo del tipo giovanile, senza barba, tra due angeli. E' seduto su una sfera azzurra, simbolo dell'universo.

A sinistra San Vitale che riceve da Cristo la corona del martirio con le mani coperte dal mantello.
Da notare i costumi dei personaggi, che sono molto eleganti. San Vitale ha la veste militare, ma non è la tenuta ordinaria, è in alta uniforme (veste bianca, ricami in oro, spalline con i gradi, mantello ricamato).

A destra, il Vescovo ECCLESIO che consegna il modellino della chiesa da lui fondata.
Sullo sfondo elementi di paesaggio stilizzati: un prato con fiori, rose e gigli che hanno una simbologia religiosa particolare (rosa selvatica = sangue di Cristo, giglio = verità e fede).
Le quattro fonti ai piedi di Cristo sono i simboli dei quattro Vangeli.



                            Vescovo ECCLESIO San vitale ravenna

ECCLESIO (VII secoloVIII secolo) è stato un vescovo cattolico italiano venerato come santo dalla Chiesa cattolica.



Giustiniano-Basilica-di-San-Vitale 



Corteo di Giustiniano

Giustiniano (482-565) fu eletto imperatore dell’Impero romano d’Oriente nel 527, carica che gli restò fino alla morte. Viene ricordato come uno dei più grandi sovrani di età tardo antica, ricordato soprattutto per il Corpus iuris civilis, ancora oggi alla base del diritto civile. Celebre è il VI canto del Paradiso dantesco, dove il poeta ha dedicato numerose terzine al suo ricordo.

Nei mosaici di San Vitale l’imperatore è rappresentato vestito di porpora con in mano un bacile d’oro, vaso liturgico che porge in offerta in occasione della consacrazione della chiesa. Si noti che Giustiniano è dotato di un’aureola dorata, anche se non è un santo: la figura dell’Imperatore era molto idealizzata. Intorno a lui ci sono diverse figure.

Si possono distinguere tre religiosi che lo precedono alla sua sinistra, recanti simboli sacri, tra cui spicca il vescovo MASSIMIANO, di cui è riportato il nome al di sopra del suo capo.

 

                            MASSIMIANO San Vitale in Ravenna

 



Secondo una leggenda MASSIMIANO - primo arcivescovo di Ravenna - era un contadino di Vistro, località nei pressi di Pola, che per la sua fede e carità fu ordinato diacono da ragazzo: di vita assai morigerata, una mattina, zappando la terra, scoprì un vaso pieno di monete d’oro e gioielli.

Nascose una parte del tesoro in un ventre di bue e due pelli di capra e donò la restante all’imperatore Giustiniano che, per ricompensarlo dell’onestà, lo nominò arcivescovo di Ravenna, dove fu accolto dai cittadini solo dopo avere dato prova di grandi virtù.

La realtà è assai meno poetica: MASSIMIANO era l’esponente di una ricca famiglia di latifondisti di origine illirica, legata mani e piedi a Giustino, le cui fortune crebbero esponenzialmente alla nomina del loro amico a imperatore.



SANT’APOLLINARE IN CLASSE – RAVENNA

 

Sant Apollinare  in CLASSE

 



Tutta la decorazione del catino absidale risale circa alla metà del VI secolo e si può dividere in due zone.

Nella parte superiore un grande disco racchiude un cielo stellato nel quale campeggia una croce gemmata, che reca all'incrocio dei bracci il volto di Cristo dentro un medaglione circolare.

Sopra la croce si vede una mano che esce dalle nuvole, la mano di Dio.

Ai lati del disco, le figure di Elia e Mosè. I tre agnelli, che si trovano spostati un po' verso il basso, proprio all'inizio della zona verde, con il muso rivolto verso la croce gemmata, simboleggiano gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni: siamo probabilmente di fronte alla rappresentazione della Trasfigurazione di Gesù sul Monte Tabor.

La scelta del tema è strettamente legata alla lotta all'arianesimo, poiché ribadisce la natura divina di Gesù Cristo, negata dalla dottrina ariana.

Nella zona inferiore si allarga una verde valle fiorita, con rocce, cespugli, piante e uccelli. Al centro si erge solenne la figura di Sant'Apollinare, primo vescovo di Ravenna, con le braccia aperte in atteggiamento orante, cioè ritratto nel momento di innalzare le sue preghiere a Dio perché conceda la grazia ai fedeli affidati alla sua cura, qui rappresentati da dodici agnelli bianchi, ovvero i dodici apostoli.

 

                            Sant Apollinare Classe



APOLLINARE di Ravenna (Antiochia di Siria, I secoloClasse, II secolo), è stato un vescovo romano, è venerato come santo da tutte le chiese che riconoscono il culto dei santi.

Originario di Antiochia di Siria, Apollinare è considerato il fondatore della Chiesa di Ravenna, città di cui è il santo patrono. Il suo dies natalis, o data del martirio, corrisponde al 23 luglio, mentre la memoria liturgica si celebra il 20 luglio (la data tradizionale è invece rispettata nella forma straordinaria).



Papa INNOCENZO III ritratto in un affresco del monastero di San Benedetto di SUBIACO

 

                             INNOCENZO III



Innocenzo III, nato Lotario dei conti di Segni (Gavignano, 22 febbraio1161Perugia, 16 luglio1216), è stato il 176º papa della Chiesa cattolica dal 1198 alla morte.

Era figlio di Trasimondo de comitibus Signiae (conte appartenente ai notabili della cittadina di Segni) e di Clarissa Scotti, secondo alcuni studiosi imparentata con la famiglia di papa CLEMENTE III.

 



György Klimó (1710 – 1777 nel Regno d’UNGHERIA ), ordinato nel 1733, è stato vescovo di Pécs : indossa il PALLIO secondo il privilegio concesso da papa CLEMENTE III nel XII secolo e confermato da papa BENEDETTO XIV nel 1754.

 

                            KLIMO GYORGY

 


György Klimó  fu il fondatore della Biblioteca e della tipografia di Klimo .

 

 

Rif. articolo PALLIO : AGNELLI e LANA nella sez. Textile Art

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