“UN UOMO IN MUTANDE”  - I casi del maresciallo Ernesto Maccadò di Andrea VITALI.

Incontro con lo scrittore venerdì 21 agosto 2020 a Palazzo della CORGNA – CITTA’ della PIEVE

 

                  

                                VITALI

 

 

 

MUTANDE :

dalla CAPPELLA SISTINA alle STATUE CAPITOLINE

 

Dal Braghettone alle statue coperte. Quando i servi sono nemici dell’arte by Pierangelo SAPEGNO

 

 

                                  statue coperte

 

 

“ La prima cosa da chiarire è che non è la religione la nemica dell’arte. Lo sono i suoi servi. Basta pensare non tanto a quello che è successo per la visita di Hassan Rohani a Roma, quando qualche troppo zelante funzionario ha pensato bene di coprire con pannelli bianchi le nudità delle statue capitoline per una forma di rispetto verso l’insigne ospite iraniano, quanto, molto più semplicemente, alla storia della nostra Chiesa, che dopo il Concilio di Trento voleva addirittura cancellare i capolavori di MICHELANGELO nella Cappella Sistina perché quei corpi esibiti anche nella loro sensualità avrebbero corrotto la morale cristiana. Il povero Daniele da Volterrache era uno degli allievi prediletti del maestro, si assunse l’ingombrante onere di rivestire le donne e gli uomini con le famose BRAGHE che gli valse per la Storia l’offensivo soprannome di Braghettone, riuscendo così a salvare, però, quelle opere meravigliose.

In realtà, lui non fu l’unico a mettere le MUTANDE ai santi e quella censura continuò anche nei secoli successivi.

 

 

 

MUTANDE nella CAPPELLA SISTINA - Nel 1564, un anno dopo la fine del Concilio di Trento, viene decisa la censura dei nudi "scandalosi" delGiudizio Universale nella Cappella Sistina.

Per fortuna MICHELANGELO era già morto, il 18 febbraio di quello stesso anno. E, sempre per fortuna, esistevano due copie dell'affresco fatte pochi anni prima, una di Marcello Venusti (1549) e l'altra di Giulio Giovio (metà del Cinquecento circa).

         Sistina          sisitina 2


La maggior parte delle
BRAGHE è dipinta a tempera sopra l'affresco originale, che quindi si è conservato al di sotto delle ridipinture. Ma c'è un'eccezione: nel caso di Santa Caterina d'Alessandria e di San Biagio, il Braghettone ha distrutto l'affresco di Michelangelo e ha rifatto, sempre ad affresco, le figure. Perché?

 

 

          michelangelo 1          michelangelo 2

 

 

Basta guardare i santi dipinti da Michelangelo (a sinistra, dalla copia del Venusti) e quelli rifatti da Daniele da Volterra (a destra): Santa Caterina era completamente nuda e San Biagio era accovacciato alle sue spalle, in una posizione molto indecente. Non bastava coprire i nudi con delle vesti, era altro il problema!
Così, alla Santa è stato fatto un bel vestitino verde, completamente nuovo, salvando la testa, le braccia e la ruota del martirio, di mano di Michelangelo. San Biagio è stato totalmente rifatto: ora non è più piegato sulla Santa e guarda, molto devotamente, verso il Cristo giudice. 
In fondo non è andata male, l'affresco poteva essere distrutto.... Evidentemente Michelangelo era più vicino a Dio dei suoi intolleranti censori. 

 

 

 

Lucio DALLA – “Disperato erotico stomp”

 

Io sto sempre in casa, esco poco


Penso solo e sto in MUTANDE


Penso a delusioni, a grandi imprese
A una thailandese
Ma l'impresa eccezionale, dammi retta
È essere normale

Quindi, normalmente
Sono uscito dopo una settimana
Non era tanto freddo, e normalmente
Ho incontrato una puttana




 

“Tu vecchia MUTANDA, tu”, con l’elastichino blu

ritrovata in fondo ad un cassetto di un mio vecchio comò


quanta nostalgia nel cuor, ti ritrovo come allor

tu vecchia MUTANDA, larga un po’ di gamba

che non si usa più ...    canta Renzo ARBORE

 

 

 

“Fenomenale” – Gianna NANNINI

Stanotte io non vengo e resto a casa
Che non ho voglia di uscire


Ballo in MUTANDE, ingannerò l'attesa
Di un nostro incontro con un gelato all'amarena
Quello che ieri dalla mia schiena è soffiato via
E non è colpa tua né colpa mia






“Non è una canzone” – Fabrizio MORO



Questa è la mia vita non è una prigione

Perché la mia vita è una grande occasione

Questa è la mia vita non è una canzone

La la la la la la la la la la

Faccio fatica a fare quello che voglio

Faccio fatica ad esprimermi al meglio

Sono trent'anni che mi sento dire

Che prima o poi qualcosa dovrà cambiare

Ho fatto ogni lavoro per rispettare

Un equilibrio etico politico sociale

Economico poetico giusto e culturale

Per dire la mia per farmi rispettare

Ma niente hanno cercato di manipolarmi i sogni

Le speranze le mie idee il fisico e la mente

Dopotutto sono un uomo e come l'animale segue l'animale più grande

Io dovrei seguire chi ha il potere di decidere per me

E poi mi lascia in MUTANDE





“Ricchi, ricchissimi... praticamente in MUTANDE“ -

 

film 1982 diretto da Sergio MARTINO con Pippo Franco, Lino Banfi,

Renato Pozzetto e Edwige Fenech.

 

 

MUTANDONI di FANTOZZI  

 

 

           FANTOZZI 3               FANTOZZI

 

 



MUTANDONI dell’ 800      MUTANDONI 800      MUTANDONI 800 2

 

 

 

 

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