AQUILA &  LEONE    :    GUZZI & APRILIA

 


MOTO GUZZI - celebre azienda italiana di motociclette, fondata a GENOVA il 15 marzo 1921 dal cavaliere Emanuele Vittorio PARODI, suo figlio Giorgio e l'amico di quest'ultimo Carlo GUZZI. Dal punto di vista societario, dal 2004 fa parte del Gruppo Piaggio e il Presidente della Moto Guzzi S.p.A. è Roberto COLANINNO.

La "Società Anonima Moto Guzzi" ebbe sede legale nel capoluogo ligure e sede produttiva a Mandello Tonzanico (poi divenuto Mandello del Lario). Per il logo fu scelta l' AQUILA, simbolo del Corpo Aeronautico nella Prima Guerra Mondiale, in onore al comune amico e mancato quarto socio Giovanni Ravelli, PILOTA MOTOCICLISTICO e aviatore, caduto con il suo aereo durante un volo di collaudo nel 1919.

In verità, la prima intenzione dei fondatori era quella di insediare la fabbrica a GENOVA che, grazie alla presenza dell'ANSALDO, in pochi decenni era divenuta una delle capitali tecnologiche italiane della MECCANICA e della MOTORISTICA, offrendo la possibilità di reperire maestranze esperte con relativa facilità.

Tuttavia, nel 1919 la città era pervasa dalla forte agitazione sociale del Biennio rosso, con occupazioni di fabbriche e diffuse violenze quotidiane che avevano portato Genova in uno stato di guerra civile, tale da rendere impensabile organizzare qualsiasi produzione. In attesa di tempi migliori, fu quindi deciso di avviare provvisoriamente l'attività nella tranquilla provincia di Lecco, precisamente con sede fisica nel garage di casa Guzzi, allo scopo di portare a termine la realizzazione del prototipo.

 

Prototipo GP Guzzi-Parodi


Il prototipo G.P. 500 del 1919



La prima moto, la G.P. 500 (sigla di Guzzi Parodi), venne costruita con il supporto tecnico dell'officina di Giorgio RIPAMONTI, dove Carlo GUZZI aveva appreso i primi rudimenti della meccanica, appassionandosi alle due ruote.
Il nome "GP" viene abbandonato subito e trasformato, con il consenso unanime di tutti i soci, in MOTO GUZZI, anche per evitare fraintendimenti tra le iniziali Guzzi-Parodi con quelle del solo Giorgio Parodi.

La "Normale", primo modello di serie della MOTO GUZZI

 


MOTO APRILIA - azienda motociclistica italiana fondata nel 1945, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, dal Cavalier Alberto BEGGIO, produttore di biciclette, a NOALE (VENEZIA), dove ancora oggi è situata la sede. Invece dal 1996 la produzione è stata spostata nel nuovo stabilimento Aprilia nel vicino comune di SCORZE'. Da dicembre 2004 fa parte del Gruppo Piaggio.

Nel 1960 Aprilia entra nel settore dei CICLOMOTORI con lo Sport Uomo.

Il figlio del fondatore, Ivano BEGGIO, prende le redini dell'azienda nel 1968 iniziando subito a costruire un ciclomotore con un ristretto numero di collaboratori. I primi modelli con cui l'Aprilia uscì sul mercato furono i COLIBRI', Daniela e Packi, seguiti dalla prima motocicletta da fuoristrada la SCARABEO, presentata nel 1970 in due cilindrate, da 50 e 125 cm³ e rimasta in produzione per quasi un decennio.

APRILIA detiene 56 TITOLI MONDIALI conquistati nei vari campionati da diversi PILOTI. Con 294 GRAN PREMI conquistati nel MOTOMONDIALE è primo tra i costruttori europei in termini di vittorie. Nel mondiale SUPERBIKE Aprilia ha conquistato 52 vittorie e 172 podi, oltre a 8 vittorie nella SUPERSTOCK 1000 FIM Cup.



MOTO ASSEMBLAGGIO : 

dadi   bulloni   viti   molle   cuscinetti a sfere



MOTO 733

 



HONDA  SUZUKI    KAWASAKI   YAMAHA   brands dal GIAPPONE

 
MINI MOTO in GARA

MOTO in GIOSTRA per bambini




CHOPPER : la SELLA !!

Il chopper è una MOTOCICLETTA fortemente elaborata, in quanto sottoposta ad un radicale processo di personalizzazione.

Le prime MOTO CHOPPER nascono negli Stati Uniti . Alla fine degli anni sessanta questo tipo di elaborazione arriva nel "vecchio continente",  grazie a films che riprendono la cultura americana di quegli anni, tra cui il noto

"EASY RIDER".

In CALIFORNIA e in FLORIDA durante gli anni cinquanta e sessanta alcuni appassionati di MOTO cominciarono a tagliare il CANNòTTO DI STERZO, in inglese CHOP da cui il nome, e a risaldarlo con un'inclinazione maggiore. In più eliminarono dalle proprie moto tutte quelle parti che sembravano troppo grandi, pesanti, brutte o non assolutamente necessarie al funzionamento del mezzo e che lo potevano assimilare ai modelli di serie.

In Italia le MOTO CHOPPER ebbero scarsa fortuna commerciale, nonostante le interessanti proposte di alcune case motociclistiche come la FANTIC MOTOR e la MILANI che, nella prima metà degli anni settanta, avevano messo in produzione dei modelli di serie, in cilindrate di 50 e 125 cm³, soprattutto pensati per la clientela più giovane.

Il CHOPPER ha conosciuto una nuova diffusione verso la fine degli anni novanta quando alcune officine iniziarono a costruire costose motociclette in stile chopper oltre a produrre una grande quantità di merchandising.

Il chopper soprannominato "Capitan America" è una delle due moto protagoniste del film "EASY RIDER".


"EASY RIDER" - noto anche come "Easy Rider - Libertà e paura"- è un film del 1969 diretto e interpretato da Dennis HOPPER, con Peter FONDA (Wyatt "Capitan America") e Jack NICHOLSON (George Hanson).

Narra il viaggio attraverso l'America da LOS ANGELES in CALIFORNIA a NEW ORLEANS in LOUISIANA di due motociclisti sui loro CHOPPER, in totale libertà. Nel 2012 è uscito il prequel Easy Rider: The Ride Back.

Considerato da molti critici il film simbolo della Nuova Hollywood, ha vinto il premio per la miglior opera prima al 22º Festival di Cannes e ha guadagnato due nomination all'Oscar come miglior sceneggiatura e miglior attore non protagonista (Jack Nicholson).

Nel 1998 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel 1998 l' American Film Institute l'ha inserito all'ottantottesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è salito all'ottantaquattresimo posto.

"EASY RIDER" si inserisce nel contesto culturale del '68 : cultura di controtendenza e voglia di evasione da una piatta società medio-borghese.


Il tema del VIAGGIO traccia le linee generali del film, da molti considerato il ROAD MOVIE per eccellenza e indubbiamente il film su DUE RUOTE più celebre in assoluto.

Il film esprime chiaramente la CULTURA HIPPIE di fine anni '60:

i protagonisti sono malvisti dalla gente comune per il loro aspetto, il loro modo di vestire, di vivere e di comportarsi, pur essendo persone non violente che vanno per la loro strada senza creare fastidi. Particolarmente apprezzata la fotografia e i relativi paesaggi, in particolare le ambientazioni nelle zone desertiche del Sud statunitense, che restano impresse negli occhi dello spettatore; da segnalare anche le immagini psichedeliche, tipiche del periodo, durante la visita di New Orleans. A livello visivo è fondamentale anche la carrellata di veri disegni eseguiti da detenuti del carcere che compare in una scena del film.


Importante anche la colonna sonora, composta da canzoni ROCK del periodo fine anni sessanta (soprattutto la celeberrima "Born to Be Wild" degli Steppenwolf), diventata un disco di grande successo che si tramanda tra le generazioni. Molti dei brani della colonna sonora sono stati raccolti nell'album "Ballad of Easy Rider" (1969) del gruppo musicale THE BYRDS, formatosi in California nei primi anni sessanta.


"EASY RIDER" alla Reggia di VENARIA REALE (TO) dal 18 luglio 2018 :

Il mito della MOTOCICLETTA come ARTE

 

EASY RIDER

 



SIDECAR : il CARROZZINO !!

Le origini della MOTOCARROZZETTA risalgono alla fine del XIX secolo, quando M. BERTOUX , un ufficiale dell'esercito francese, modificò una BICICLETTA applicandole una triangolazione di tubi che reggeva la ruota laterale all'altezza di quella posteriore, un sedile dotato di schienale e un poggiapiedi: con tale veicolo si aggiudicò il premio offerto da un quotidiano per il miglior metodo per trasportare un passeggero su una bici.

Prima degli anni cinquanta le motocarrozzette erano abbastanza diffuse, fornendo un'alternativa economica all'automobile. Trovarono inoltre impiego come MEZZI MILITARI e della POLIZIA. Durante la II guerra mondiale, le truppe tedesche ne avevano in dotazione un gran numero di esemplari realizzati su meccanica BMW (R12 e R75) e Zündapp.

Nell'Europa occidentale hanno avuto una certa diffusione modelli prodotti su meccaniche delle C.Z., Jawa (Repubblica Ceca) e Moto Guzzi (Italia).




RIVISTE MOTO in edicola ...

MOTOCICLISTA     MOTOCICLO  

MOTORINO : "CIAO" !!!



La PRIMA MOTO :  

Il termine "MOTOCICLETTA" deriva dal marchio commerciale "MOTOCYCLETTE" con il quale venne presentato il primo modello prodotto dall'azienda parigina WERNER che, per prima, aveva ideato l'applicazione del MOTORE AUSILIARIO a una comune BICICLETTA, depositando i relativi brevetto e denominazione il 7 gennaio 1897. Il termine "Motocyclette" si diffuse rapidamente e divenne talmente popolare in tutta Europa, già nel primo decennio del XX secolo, da costringere il tribunale di Parigi, per ragioni di pubblico interesse, a cancellare la precedente concessione di esclusività del marchio ai fratelli Werner e riconoscerlo nel pubblico dominio.


TRIUMPH e HARLEY DAVIDSON ne "IL SELVAGGIO" -

(The Wild One) - film drammatico del 1953 diretto da László BENEDEK, protagonista Marlon BRANDO - simbolo di mascolinità e stile: giubbotto di pelle nera, occhialoni scuri da aviatore, cappello e stivali.

Ciak, si gira !!

Sul set in azione due BANDE DI MOTOCICLISTI : la Banda dei Ribelli  - BRMC : "Black Rebel Motorcycle Club" - e la banda rivale, i Beetles, capitanata da Chino.
La TRIUMPH  di Marlon BRANDO (Johnny Strabler) e la HARLEY DAVIDSON di Lee MARVIN (Chino).

Il film segnerà profondamente lo stile BIKER dell'epoca, ed in particolare gli ONEPERCENTERS, MOTOCICLISTI RIBELLI emarginati dall'Associazione Motociclistica Americana (AMA), a cui tra l'altro, appartengono gli Hells Angels.


La MOTO di Marlon BRANDO è una TRIUMPH 

6T Thunderbird del 1950: all'epoca delle riprese era una moto recente, dal momento che la casa britannica ne aveva lanciato la produzione dal 1949. Grazie al film il bicilindrico da 650 cc divenne ben presto un best seller mondiale: leggenda vuole che Brando si innamorò a tal punto della Thunderbird durante le riprese da volerne poi una uguale.

La MOTO di Lee MARVIN è una HARLEY

Hydra Glide del '49, la prima bicilindrica di Milwakee ad essere dotata di forcelle idrauliche, nonché "antenata" dell'Electra Glide. Lo stesso modello, ovviamente non customizzato, è utilizzato nel film anche dagli agenti di polizia, mentre altri "Beetle" sfrecciano per le strade della cittadina in sella ad HARLEY WL, modello divenuto celebre negli anni '40 per essere stato largamente usato dall'esercito degli Stati Uniti (versione WLA).

Lee Marvin imparò ad andare in moto proprio durante le riprese del film e si appassionò a tal punto al mondo dei motori da comprare una TRIUMPH Tiger Cub 200 con la quale partecipò a numerose gare di velocità nel deserto.




MOTO & MOTORINO


Voglio un'ora d'aria in una nuova serie
Fammi una foto e non vedere come viene
Ti dico ciao sopra ad un "CIAO"
Smezziamoci una margherita ed usciamo a bere
Ho i tuoi occhi rossi in tasca sul rullino
Piango senza parabrezza in MOTORINO
Ma tanto io e te, dai negativi (sì)
Ne usciamo fuori bene
Come una fotografia
Come una fotografia
Come una fotografia
Come una fotografia

"Fotografia" by Carl BRAVE ft. Francesca MICHIELIN e FABRI FIBRA


Sara, svegliati primavera.
Sara, sono le sette e tu devi andare a scuola,
Sara, prendi tutti i libri e ACCENDI IL MOTORINO
e poi attenta, ricordati che aspetti un bambino.
Sara, se avessi i soldi ti porterei ogni giorno al mare,
Sara, se avessi tempo ti porterei ogni giorno a far l'amore,
ma Sara, mi devo laureare, e forse un giorno ti sposerò,
magari in chiesa, dove tua madre sta aspettando per poter piangere un po' ...

"Sara" by Antonello VENDITTI


La tua MOTO il tuo destino
sull'asfalto grigionero
ciak si gira è scritto fine
un ingenuo mito di CENTAURO tra le spine ...

"Fratello in amore" (1975) - canta Patrizio SANDRELLI in ricordo dell'attore Alessandro MOMO morto a soli 17 anni in INCIDENTE MOTOCICLISTICO a ROMA.


WRMMMM....WRMMMMMMM.....WRMMMMMMMMMM !!!!!!!!!!!!!!!!!!

La moto - una HONDA CB 750 Four - gli era stata prestata dalla sua collega e fidanzata Eleonora GIORGI, partita per un viaggio. L'attrice fu successivamente indagata per incauto affidamento, poiché Alessandro non aveva ancora compiuto i 18 anni di età e non era abilitato alla guida di MAXIMOTO, secondo le normative vigenti all'epoca.

MOMO è diventato famoso per le sue interpretazioni al fianco di Laura ANTONELLI nei films "Malizia" e "Peccato veniale" di Salvatore SAMPERI. Morì poco dopo aver ultimato "Profumo di donna" di Dino RISI, con Vittorio GASSMAN e Agostina BELLI.



     MOTO DA CROSS          MOTO GRAN TURISMO   

          MOTO DA CORSA          MOTO DA ENDURO  



Abbigliamento & Accessori del MOTOCICLISTA :

CASCO    GUANTI     GIACCA     STIVALI     INTERFONO



Reportages fotografici by Barbara CARICCHI

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