Omaggio al MEDITERRANEO

 


"MEDITERRANEO" - film 1991, diretto da Gabriele Salvatores, con Diego Abatantuono, Claudio Bigagli e Giuseppe Cederna, ispirato e liberamente tratto dal romanzo "Sagapò" di Renzo Biasion.
Il film è girato nell' ISOLA GRECA di CASTELROSSO (Megisti in lingua greca), a est di Rodi, nel Dodecaneso.
La pellicola ha vinto il premio Oscar per il miglior film straniero nel 1992.




SARDEGNA - la perla del MEDITERRANEO



CALA GONONE - costa orientale  

CGONONE 605

 

 

CABRAS - costa occidentale



CABRAS 253

 

IS ARUTAS - Nel golfo di Oristano, al centro della costa occidentale, abbracciata da due scogliere rocciose, c’è una ‘mezzaluna’ di chicchi di quarzo colorati, la perla della penisola del SINIS.
Varie centinaia di metri di mare turchese e granelli tondeggianti di quarzo finissimo, simile a chicchi di riso, declinato in una suggestiva escalation di colori, dal verde al bianco, passando per il delicatissimo rosa.

IS ARUTAS è uno dei gioielli dell’ AREA MARINA DELLA PENISOLA DEL
SINIS, nel territorio di CABRAS, a poco più di dieci chilometri a nord dal centro abitato.

 


IA 766

 

IA 781

 

 

IAA 263      IAA 264

 

IAA 265      IAA 266

 

IAA 267

 

 

IAA 270

 

IA 784

 

IA 786

 

IA 793

 

 

IA 801

 

 

CASTELSARDO



CASTELSARDO 910

 

CASTELSARDO 917

 

CASTELSARDO 576

 

Da CASTELSARDO alla penisola di STINTINO (ISOLA dell'ASINARA) :



PESCATORI

PESCA 089

 

PESCA 090



La ZPS ( Zona di Protezione Speciale ) STAGNI di PILO & CASARACCIO e SALINE di STINTINO è un'ampia area stagnale di retro-spiaggia compresa tra il cordone di spiaggia attuale che si sviluppa con andamento rettilineo in direzione sud-est nord-ovest e i rilievi miocenici del Turritano occidentale.

La SPIAGGIA è caratterizzata da un corpo sabbioso interno che si eleva per 3-4 m s.l.m. e da una successione di due o talora tre cordoni di sabbia paralleli tra i quali si formano ristagni d'acqua temporanei.
Per l’avifauna la ZPS è tra le più importanti aree umide del Nord Sardegna. Ospita diverse specie nidificanti, tra cui l' AIRONE ROSSO e il TARABUSINO.

E' importante per lo svernamento del FENICOTTERO ROSA e di diversi anatidi migratori.

Le due aree stagnali sono raccordate dalla fascia litoranea della spiaggia delle antiche saline e delle basse dune che le caratterizzano con i diversi habitat della vegetazione alofila e psammofila. Le acque salmastre accolgono significative estensioni della vegetazione delle acque salse e sub-salse.

ZPS 114

 

ZPS 110      ZPS 117

 

ZPS 122

 



STINTINO e la TONNARA

STINTINO 134

 

STINTINO 136

 



ISOLA PIANA - Veniva utilizzata in passato come pascolo grazie alla TRANSUMANZA effettuata su BARCHE DA PESCA.

Apparteneva alla famiglia dei Berlinguer e venne ceduta allo stato alla condizione che fosse conservata allo stato naturale.

PIANA 139

 


Da CASTELSARDO a CAPO TESTA (SANTA TERESA DI GALLURA) :



ISOLA ROSSA con la torre spagnola

 

ROSSA 615

 

ROSSA 630

 

ROSSA 632

 

ROSSA 642

 

 

COSTA PARADISO

PARADISO 667

 

PARADISO 678

 

PARADISO 707



CAPO TESTA

TESTA 730

 

TESTA 733



Franco BATTIATO - "Summer on a solitary beach" - 1981

Passammo l'estate su una spiaggia solitaria
E ci arrivava l'eco di un cinema all'aperto
E sulla sabbia un caldo tropicale dal mare

E nel pomeriggio quando il sole ci nutriva
Di tanto in tanto un grido copriva le distanze
E l'aria delle cose diventava irreale

MARE MARE MARE voglio annegare
Portami lontano a naufragare
Via via via da queste sponde
Portami lontano sulle onde

A wonderful summer on a solitary beach
Against the sea, Le Grand Hotel Sea-Gull Magique
Mentre lontano un minatore bruno tornava

MARE MARE MARE voglio annegare  
Portami lontano a naufragare
Via via via da queste sponde
Portami lontano sulle onde

 



TRAGEDIA di LAMPEDUSA - 3 ottobre 2013. A poche miglia dal porto di Lampedusa naufraga un'imbarcazione libica usata per il trasporto di
MIGRANTI : 368 morti accertati e circa 20 dispersi presunti ... 155 i superstiti tratti in salvo, di cui 41 minori.

A seguito del naufragio il governo italiano, guidato dal presidente del consiglio Enrico LETTA, decide di rafforzare il dispositivo nazionale per il pattugliamento del

CANALE DI SICILIA autorizzando l'operazione MARE NOSTRUM - missione militare e umanitaria con la finalità di prestare soccorso ai migranti dalle coste libiche al territorio italiano e maltese, onde evitare il ripetersi di altri tragici eventi nel

MEDITERRANEO.

L'operazione MARE NOSTRUM è stata attuata dal 18 ottobre 2013 al 31 ottobre 2014 dalle forze della Marina Militare e dell'Aeronautica Militare italiane.



Pensa a quante volte ce ne stiamo fermi in strada ad aspettare


Che arrivi qualcosa che ci salvi mentre NOI SOGNIAMO IL MARE
Perché in questa vita noi cerchiamo un senso
Che non si può trovare
È per questo che riusciamo ogni volta a superare
Tutto, riusciamo a "Superare" ... canta ANNALISA




POSEIDONE o NETTUNO : il DIO DEL MARE nella mitologia greca o romana. 

Poseidone, fratello di Zeus, era il Dio del MARE, ma anche il protettore dei CAVALLI e colui che scatena i TERREMOTI.
Alcuni studiosi sostengono che originariamente Poseidone doveva essere nato come Dio-cavallo e che solo successivamente sia stato associato al MARE. Questo quando i popoli greci cominciarono a dedicarsi più alla PESCA e ai COMMERCI MARITTIMI che alla coltivazione delle terre.

Il padre Crono divorava i suoi figli alla nascita per evitare di cadere vittima della profezia che lo condannava ad essere spodestato dai propri eredi.

La madre Rea, stufa di vedersi divorare tutti i figli, alla nascita dell’ultimo, Zeus, mise in atto uno stratagemma. Sostituì il piccolo con un sasso coperto da fasce affinché il marito non scoprisse l’inganno e lo divorasse.

Una volta cresciuto Zeus poté affrontare Crono e liberare tutti i suoi fratelli costringendo il padre ad espellerli da suo ventre rigettandoli. A sorte si divisero i vari regni e POSEIDONE divenne il Dio dei Mari. In età adulta Poseidone prese in moglie Alia, la quale partorì sei figli maschi ed una figlia femmina di nome RODO.

Numerose le celebrazioni in onore di POSEIDONE, soprattutto da parte di PESCATORI e MARINAI. L’atto sacrificale consisteva nell’annegare bellissimi cavalli. Per dimostrare la sua benevolenza, il DIO DEL MARE permetteva loro di navigare in acque calme e anche di trovare nuove e buone terre per l’approdo delle NAVI. Se offeso o incollerito, invece, Poseidone scatenava tutta la sua furia distruttiva generando delle tempeste così violente da uccidere chiunque.



MEDUSA, con Steno ed Euriale, è una delle tre GORGONI, figlie delle DIVINITA' MARINE Forco e Ceto.

A causa della relazione sentimentale con il DIO DEI MARI, MEDUSA venne trasformata nel noto mostro con i serpenti al posto dei capelli.


Si narra che la giovane consumò la sua unione amorosa con il possente Dio sul pavimento di un tempio dedicato ad ATHENA. Quest’ultima, per vendicarsi della sfacciata mancanza di rispetto, trasformò MEDUSA in un orribile mostro in grado di pietrificare ogni essere vivente che avesse incrociato il suo sguardo.

Delle tre GORGONI, MEDUSA era l'unica a non essere immortale ... nella maggioranza delle versioni viene decapitata da PERSEO.



                   "MEDUSA" by Barbara CARICCHI - ARTIVA

                                          MEDUSA196m

 



La FONTANA DEL NETTUNO a BOLOGNA
Frutto della collaborazione tra Zanobio Portigiani, Tommaso Laureti e Giambologna, l'opera fu voluta dal vicelegato Pier Donato Cesi per glorificare il governo pontificio del papa Pio IV e fu terminata nel 1566.




ARETUSA - personaggio della mitologia greca, figlia di Nereo e Doride.

Il dio ALFEO, figlio del DIO OCEANO, si innamorò di lei spiandola mentre faceva il bagno nuda.
Aretusa però fuggì dalle sue attenzioni, scampando sull' ISOLA DI ORTIGIA, a SIRACUSA, dove la dea ARTEMIDE la tramutò in una FONTE.

ZEUS, commosso dal dolore di Alfeo, lo mutò in fiume a sua volta, permettendogli così, dal Peloponneso, in Grecia, di percorrere tutto il MAR IONIO per unirsi all'amata fonte.

Ancora oggi il mito rivive nell'isola di Ortigia grazie alla cosiddetta

FONTE ARETUSA, uno specchio di acqua che sfocia nel PORTO GRANDE di SIRACUSA.

Il fascino visivo di una fonte d'acqua dolce che giunge per via sotterranea sino all'isola per poi riversare le sue acque in mare ha certamente incantato molti poeti e scrittori come Pindaro, Mosco, Ovidio, Virgilio, D'Annunzio. Decantata da John Milton nel "Licida" e da Alexander Pope nel "Dunciad" ... raccontata dagli storici Timeo, Pausania, Diodoro Siculo, Strabone, Cicerone ... raffigurata dai monetieri siracusani Cimone ed Eveneto ... musicata dal compositore polacco Karol Szymanowski.

La tradizione, raccolta da Pausania, vuole che ARCHIA, prima di partire per fondare la colonia, interpellasse l'oracolo di Delfi che così gli rispose:


"Un'isoletta, Ortigia, in mezzo al fosco mare ne sta, di contro alla Trinacria, ove la bocca sgorga dell'Alfeo, mista alla polla d'Aretusa bella"




"La leggenda di Cristalda e Pizzomunno" - Max GAZZE' a Sanremo 2018 canta la PUGLIA, il GARGANO, VIESTE e la leggenda dello

SCOGLIO PIZZOMUNNO.

La leggenda di Pizzomunno vede inevitabilmente presente la figura leggendaria della

SIRENA, che nasce proprio nell’area mediterranea e che personifica il pericolo del mare, in riferimento alla mitologia greca. Diverse leggende vogliono che la sirena sia causa di sventura per molti MARINAI e PESCATORI, che distratti dal canto e dalla bellezza di quest’ultima non fanno più attenzione alle INSIDIE DEL MARE.

Dimostrazione della ferocia delle sirene fu anche la storia di Pizzomunno, pescatore elegante e di bell’aspetto della piccola cittadina di Vieste, felicemente innamorato della sua bella e giovane Cristalda.

La leggenda narra che Pizzomunno ogni giorno all’imbrunire era solito partire dalla spiaggia di VIESTE per andare al largo tra le acque cristalline del GARGANO. Durante la notte, Pizzomunno veniva ammaliato da sirene follemente innamorate di lui che, fedele alla sua amata Cristalda, resistiteva al loro fascino. Le sirene, invidiose, reagirono trascinando la sua amata negli ABISSI DEL MARE. Così Pizzomunno, pietrificato dal dolore, si trasformò in una enorme roccia bianca, divenendo l’emblema della spiaggia di Vieste.

Si narra che proprio qui, ogni cento anni, i due amanti si ricongiungono fino all’alba per trascorrere dei bellissimi momenti di amore resi in passato impossibili dalle feroci sirene. Al sorgere del sole, però, le sirene tornano a riprendersi Cristalda, trascinandola nelle oscurità del mare con invisibili catene portando così Pizzomunno a ritrasformarsi in questo colossale monolite, mentre il loro lamento si ripercuote DI ONDA IN ONDA per altri cento anni.



I DELFINI VANNO A BALLARE SULLE SPIAGGE.
Gli elefanti vanno a ballare in cimiteri sconosciuti.
Le nuvole vanno a ballare all'orizzonte.
I treni vanno a ballare nei musei a pagamento.
E tu dove vai a ballare?
 
Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia,
tremulo come una foglia foglia foglia.
Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru
perché può capitare che si stacchi e venga giù.

"Vieni a ballare in Puglia" canta CAPAREZZA




PORTO TOLLE - SPIAGGIA di BOCCASETTE al DELTA DEL PO



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La SPIAGGIA di BOCCASETTE alla foce del PO di MAISTRA, la parte più estrema del grande DELTA DEL PO, si affaccia sul MARE ADRIATICO con lunghe lingue di sabbia dette 'SCANNI' ('scano' in lingua veneta) : barriere naturali create dal RIFLUSSO DELLE MAREE e dal MATERIALE SABBIOSO trasportato dal grande fiume, spesso completamente scavalcate dalle MAREGGIATE che si riversano sui primi canali o sacche retrostanti. Frenano la violenza delle ONDATE che altrimenti si infrangerebbero sulle dighe delle VALLI DA PESCA o creerebbero
scompensi nelle LAGUNE INTERNE.

Sono formate da sabbia molto instabile, pertanto soggette a continue variazioni ed evoluzioni. Vi crescono solamente canne palustri e radi cespugli pionieri, gli unici in grado di resistere alle condizioni estreme di VENTO e SALSEDINE.

Queste lingue di sabbia sono difficilmente raggiungibili, fa eccezione la

SPIAGGIA di BOCCASETTE.


Lunga diversi chilometri, è una delle pochissime spiagge 'libere' rimaste, soprattutto lasciata completamente allo stato naturale, pur con qualche intervento di 'palatura' e, saltuariamente, di pulitura.
L'abbandono al naturale, alla forza del vento, alla violenza delle mareggiate, all'impercettibile ma implacabile lavoro di trasporto di materiali dal fiume, è evidente nell'imponente mole di MATERIALI DI RISULTA.


Rami, tronchi e materiali vari, soprattutto plastiche e immondizie.
Rottami naturali o artificiali che rendono molto suggestivo l'ambiente e invitano alla riflessione ...



Reportages fotografici by Barbara CARICCHI

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