La grande rievocazione storica dell’ assedio del Forte di Bard da parte dell’Armée de Réserve di Napoleone Bonaparte. MAGGIO 1800 – Seconda Campagna d’Italia
In campo oltre 300 rievocatori provenienti da tutta Europa : Francia, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Svizzera, Belgio, Austria … e da molte città italiane : Milano, Brescia, Genova, Trieste …
NAPOLEONICA
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Dalla prima edizione 2013 alla settima edizione 2023 con la grande novità della Battaglia campale nelle campagne di Hône fino all’ottava edizione 2025 dal 31 MAGGIO al 2 GIUGNO!!
Tre giornate dense di iniziative per un’esperienza coinvolgente ed immersiva. Militari e vivandiere, fucili e cannoni, cavalli e accampamenti … tutto riporta agli inizi del XIX secolo. Evento promosso dall’Associazione Forte di Bard in collaborazione con l’Associazione storico-culturale Il segno del passato e con i Comuni di Bard e Hône.
L’Armée de Réserve francese in discesa dal Gran San Bernardo invase all’epoca la Valle d’Aosta ponendo sotto assedio il Forte di Bard, che dopo due settimane capitolò ma con l’onore delle armi.
Sabato 31 maggio
Accampamento militare de l’Armée de Réserve
1° Reggimento di Fanteria Leggera della Repubblica Italiana (1803), istituito nel 1798 come Mezza Brigata Leggera
Primo Console Napoleone Bonaparte
Battaglia campale ai piedi della fortezza, nelle campagne di Hône
Schieramento austro-piemontese
Schieramento francese
Schieramento austro-piemontese
Benedizione prima della battaglia
Gli austro-piemontesi ripiegano nel Forte di Bard
A seguire in NAPOLEONICA 2 le seguenti azioni :
Tentativo di assedio notturno alla fortezza. Entrata nel Borgo delle truppe francesi con i propri cannoni. Scaramucce con la guarnigione austro piemontese.
Scenografico spettacolo di suoni e luci con simulazione di incendi e cannoneggiamenti dalla rocca verso il borgo.
Al Forte in Piazza d’Armi Gran Bal des Citoyens con musiche e danze franco-provenzali.
Gran finale pirotecnico con raggi laser ed effetto sonoro
Domenica 1 giugno - Grande parata di tutte le truppe … a seguire l’assalto finale sul fronte nord della rocca e la firma della resa con gli onori delle armi, l’ammaina bandiera austro piemontese e l’alzabandiera francese a decretare il successo dell’Armé de Reserve di Napoleone Bonaparte.
Ospite d’eccezione della rievocazione anche una delegazione croata guidata dal Console generale della Repubblica di Croazia Stjepan Ribic con rappresentati della città di Bakar, accolti dalla presidente e dal direttore del Forte, Ornella Badery e Luca Bringhen.
Lunedì 2 giugno – Ancora accampamenti del Borgo e del Forte e mercato storico con oggettistica napoleonica … escursione lungo i percorsi del Forte con letture storiche e testimonianze … dimostrazioni varie tra cui telegrafo Chappe, duello alla pistola, medicina militare.
NAPOLEONICA & NAPOLEONE
Nato in Corsica da una famiglia della piccola nobiltà italiana, Napoleone Bonaparte studiò in Francia, dove divenne ufficiale d'artiglieria e quindi generale durante la Rivoluzione francese. Ottenuti prestigio e stima grazie alle vittorie nel corso della prima campagna d'Italia, dopo il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre 1799) assunse il potere in Francia come PRIMO CONSOLE.
Il 6 MAGGIO 1800 NAPOLEONE assunse il comando della cosiddetta Armata di riserva, radunata in vista di una seconda campagna d’Italia per rovesciare le sorti della guerra, andando in aiuto del generale Andrea Massena che stava resistendo all’assedio di GENOVA da parte degli Austriaci, con grandi difficoltà.
Il Primo console guidò con grande abilità strategica la marcia del suo esercito. Valicò le Alpi al passo del Gran San Bernardo (14-20 maggio 1800).
In Valle d’Aosta le truppe francesi vennero ostacolate dalla guarnigione austriaco-piemontese di stanza al FORTE DI BARD.
Le forze del capitano Josef Stockard von Bernkopf riuscirono a trattenere un gran numero di francesi per 12 giorni prima di capitolare.
L'assedio durò fino al 29 maggio, quando un cannone da 12 pollici, denominato "cannone di Andréossy", fu posizionato nella chiesa dietro il forte, dove non poteva essere visto dal nemico. Il 1º giugno i cannoni cominciarono a sparare contro il forte, distruggendo una parte delle mura. Alla fine della giornata Bernkopf si arrese, avendo perso metà delle sue forze. Ai difensori fu concesso di lasciare il forte con l'onore delle armi.
Le forze di Lannes e Murat, dopo aver aggirato il forte, riuscirono a giungere in pianura, dove affrontarono e sconfissero gli austriaci presso la Chiusella e a Turbigo. Riusciti a superare il Ticino, si diressero a MILANO. Il 2 giugno 1800 la città venne occupata dalle truppe francesi, segnando il ritorno della Francia a Milano dopo la breve occupazione austriaca del 1799-1800.
Napoleone entrò vittoriosamente a Milano dopo aver vinto la battaglia di Marengo, il 14 giugno, e dopo aver già combattuto e vinto a Montebello, Palestro e Magenta.
La Battaglia di MARENGO fu la più famosa delle battaglie napoleoniche in Italia, aspramente combattuta e dalle conseguenze decisive. Napoleone fu inizialmente messo in difficoltà dall’attacco austriaco e rischiò la sconfitta, ma alle otto della sera la battaglia si concluse con una completa vittoria.
Decisivo per rovesciare le sorti della battaglia fu l’arrivo nel primo pomeriggio delle truppe di rinforzo del generale Louis Desaix che permise a Napoleone di contrattaccare con successo l’esercito austriaco del generale Michael von Melas, già certo della vittoria.
Il successo, tanto più eclatante in quanto inaspettato, consolidò il suo potere e arricchì l’aura di guerriero indomito e fortunato che lo circondava.
Su questa base egli seppe costruire il suo sistema di potere, abbattendo uno dopo l’altro tutti gli ostacoli che si frapponevano fra lui e quello che sarebbe diventato l’Impero.
Certamente la campagna italiana di Bonaparte fu un capolavoro di strategia, dall’invenzione di un’armata volutamente denominata “di riserva” per depistare il nemico, alla scelta del luogo del passaggio in Italia, alla sapiente gestione degli aspetti mitici che ne derivarono, alla manovra che anticipò quelle che fecero la gloria della Grande Armée, alla costante e lucida padronanza dello strumento, del tempo, dei difetti stessi del nemico.
Reportage fotografico by Barbara CARICCHI e Mauro DRAGONI
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