ANELLO VERDE a TORINO - percorso pedonale circolare che si snoda all’interno di parchi, aree di elevato valore naturalistico ed emergenze storico-ambientali, sentieri già tracciati da tempo e sentieri nuovi realizzati e attrezzati più di recente.

34 km di lunghezza complessiva da suddividere idealmente in 6 itinerari tra il Po e la collina, affascinanti in ogni stagione dell’anno.

Tratto n. 5 :

dal PARCO del MEISINO alla MADONNA del PILONE

Questo itinerario si sviluppa lungo la sponda destra del PO partendo dalla zona del Baino, all’ingresso del Parco del Meisino. Oltrepassa la diga e giunge all’ ex - Galoppatoio Militare nel punto in cui nel fiume si immette la STURA di Lanzo.

Il percorso entra poi nel Parco Brigata Alpina Taurinense, passa sotto un’arcata del Ponte di Sassi e raggiunge la Borgata di Madonna del Pilone fino all’omonima chiesa.



La riserva naturale del MEISINO e dell'Isolone di Bertolla è una riserva naturale a gestione regionale, una delle 12 aree protette che compongono il Parco del Po Torinese. Fu istituita per tutelare le zone umide presenti attorno alla confluenza nel PO della STURA di Lanzo.

Comprende il PARCO del MEISINO, nome che deriva dal piemontese mezzino, ovvero terra di mezzo, a intendere il lembo di terra tra un tratto del fiume Po e l'area pianeggiante ai piedi della collina di Superga. E’ uno dei più grandi parchi della città di TORINO, disteso lungo la destra idrografica del PO.

A fine ottobre 2020 è stata aperta al pubblico l’area

naturalistica urbana dell’ex GALOPPATOIO MILITARE

Ferruccio Dardi (già POLIGONO MILITARE del Meisino

nell’ottocento).

 

GALOPPATOIO DARDI

 



Il GALOPPATOIO è intitolato al capitano del Gruppo Corazzato Novara morto nel 1942 in Africa settentrionale difendendo il proprio Squadrone da un attacco di carri inglesi.

L’area, di oltre 9 ettari, per oltre 60 anni è stata utilizzata dall' Esercito italiano prima come officina e poi, fino al 2011, per l’addestramento dei cavalli e per i concorsi ippici

Ancora nel 2006 il GALOPPATOIO venne definito da Ferruccio Capra Quarelli su Repubblica

 

< una struttura ippica tra le più belle e complete d’Italia >

Abbandonato dai militari e dai loro cavalli otto, è stato ceduto al Demanio che nel 2015 l’ha trasferito gratuitamente al Comune di Torino. Da allora ha versato in stato di assoluta precarietà …

 

 

ex GALOPPATOIO

 



L'area complessiva dell’ ex GALOPPATOIO - in cui si applicano le norme di tutela europea della Rete Natura 2000 (Zona di Protezione Speciale Meisino Confluenza Po-Stura) - è stata suddivisa in 3 lotti :

uno spazio di circa 20mila metri quadrati a PRATO, lato cimitero di Sassi di pronto ripristino;

l’ AREA NATURALISTICA a bordo fiume, ricca di vegetazione spontanea e aree umide, popolata da una varia e numerosa avifauna. L’intervento di riqualificazione ha reso necessario l’abbattimento di 80 ALBERI a rischio caduta, l'eliminazione delle strutture in legno residuali e pericolanti legate alla precedente attività di addestramento e allenamento con i cavalli, il ripristino della viabilità interna e il raccordo con l'esistente ciclopista del parco del Meisino;

 

 

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la PARTE EDIFICATA (cascina e stalle) < è una zona faunistica di protezione speciale ed è stato deciso di mantenerla chiusa proprio perché rappresenta un unicum nelle grandi città, con l'idea di aprirla magari a sporadiche visite guidate > dichiara il presidente della Commissione Ambiente Federico Mensio.

 

 

ex GALOPPATOIO stalle

 

 

I lavori di riqualificazione dell’ex GALOPPATOIO MILITARE hanno consentito di restituire alla cittadinanza un’area di grande pregio naturalistico, ricca di specie arboree e animali, affacciata sulla scenografica confluenza dei fiumi Stura e Po, che copre circa la metà dell'intero PARCO del MEISINO.

 

 

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PONTE di SASSI, ex Ponte Principi di Piemonte

 

 

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Chiesa MADONNA del PILONE – corso Casale

Proprio oggi ha inizio il triduo (26-27-28) in attesa della festa patronale del

29 APRILE.

 

 

PILONE Inizi 900

 

inizio '900


Il Santuario prende il nome da un pilone votivo intitolato alla S.S. Vergine Annunziata eretto sulla riva del PO nel 1587, nei pressi del quale il 29 APRILE 1644 si verificò un evento ritenuto miracoloso, in ringraziamento del quale fu eretta la chiesa che inglobò il pilone.

La storia del miracolo all'origine della costruzione della chiesa e della

devozione che ne seguì, ripresa dallo studio del Sacco, è riportata da

Luigi CIBRARIO nella Storia di Torino

< Nel 1644, vedevasi sulla riva destra del Po, lungo la collina al nord-est di Torino, alla distanza d'un miglio, un mulino chiamato delle catene. Presso al medesimo rizzavasi un pilone o tabernacolo sul quale era dipinta la Vergine Ss. Annunziata dall'Angelo. Nel dì 29 d'aprile di quell'anno moveasi a quella volta con un sacco di grano da macinare, una Margherita Molar moglie d'Alessandro, calzolaio, e con una sua figliastra d'undici anni e dello stesso nome. Giunta la madre innanzi al pilone, salutò con un'ardente giaculatoria la diva imagine. Entrata poi nel molino, e posto il gran nella macina, si fermò appoggiata col gomito al recipiente della farina, mentre la figlia, spinta da pueril vaghezza, spinse una porticella, che s'apriva accanto alla ruota, e s'inoltrò sul ponte che d'una breve tavola si componeva, senza nessun parapetto. Ma sdrucciolando sull'umido legno cadde nel sottoposto vortice. Alzarono lamentevoli grida la madre e il mugnaio chiamando soccorso. Ma erasi l'infelice ragazza impegnata nella ruota, che tre volte l'alzò ed altrettante la rituffò nelle onde, in guisa che tutti la giudicarono stritolata e perduta. Non disperò la madre, e nel fallire d'ogni umano soccorso, si confidò del divino, e alla Vergine del Pilone prostrandosi le chiedette, con quel fervoroso entusiasmo che spira la fede, le restituisse la figlia.

Frattanto v'era calca di gente, e chi cercava da un lato e chi dall'altro, e niuno trovava l'infelice sommersa nel fiume rapido e vorticoso, e per la stagione ingrossato. In queste ricerche erasi già consumato un'ora, e niuno più s'aspettava rinvenir altro che un cadavere lacerato e deforme, quando alla madre parve di vedere una matrona di celesti sembianze, che, dispiccatasi dal pilone, e camminando sulle acque fino a mezzo del fiume, si chinasse in atto di stender la mano a persone che là naufragasse. Ed ecco in quell'istante alzarsi dal mezzo del fiume, a vista di tutti, la fortunata fanciulla, e starsi ferma come una statua in mezzo all'impeto delle acque che le fremean d'intorno, gridando le centinaia di spettatori raccolti sopra le sponde: miracolo, miracolo! Le giunse intanto vicino una barchetta che la raccolse, e viva e sana la ricondusse alla riva.

 

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Questo prodigioso successo, così pubblico, così evidente, crebbe sì fattamente la divozione verso l'imagine dipinta su quel pilone, che subito colle offerte de' fedeli si costrusse una cappella, in cui fu racchiuso, e poco dopo si cambiò da cappella in Chiesa, abbondando singolarmente in doni Madama Reale Cristina di Francia, che fe' l'altar maggiore di fini marmi, ed arricchì di preziose suppellettili la Chiesa; il principe Maurizio di Savoia, Madama Reale Maria Giovanna Battista, e la regina Anna d'Orleans, la quale una o più volte la settimana solea recarsi a piedi, nel 1697 e 1698, al Santuario, implorando dal cielo, per intercession della Vergine, conforto di prole maschile, che poi le nacque in maggio del 1699.

Fervente nella divozione a questo Santuario era anche il celebre principe Tommaso, e più ancora Emmanuele Filiberto figliuolo di lui, che per molti anni, sino al fine della sua innocentissima vita, non lasciò quasi passar giorno, che solo od accompagnato dalla principessa Maria Catterina d'Este sua consorte, non andasse a prostrarsi a piè della Vergine propiziatrice. >



Il primitivo santuario, con facciata di scuola barocca castellamontiana, venne aperto al culto il 25 marzo 1645. Verrà ampliata a partire dal 1779, con l’aggiunta del campanile nel 1787. Diverrà parrocchia il 2 marzo 1807, anno in cui si inserirà anche il battistero.

La chiesa della MADONNA del PILONE presenta interno a navata singola con due cappelle laterali, e cupola con tiburio ottagonale affrescata da Bartolomeo Guidobono.

 

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Dietro l’altare maggiore, incastonata tra due colonne in marmo, l'immagine cinquecentesca dell' Annunziata, che però è stata ridipinta nel corso degli interventi di restauro effettuati nel 1925 e negli anni 1960, che comportarono anche modifiche degli interni.

Più in alto quattro puttini, anch’essi in marmo, incorniciano lo stemma sabaudo.

Gli stucchi che impreziosiscono tutta la chiesa sono di Giovanni Andrea Casella, mentre le decorazioni del battistero originariamente erano di Luigi Vacca.

 

 

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La semplice facciata è caratterizzata da un timpano ad arco con al centro un affresco, anch’esso rappresentante l’annunciazione.

 

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Nel novembre 1994 la Chiesa e la piazza antistante furono invase dalle acque del fiume Po in piena, provocando seri danni alla struttura, seguiti da un'importante ristrutturazione.



Affiliazione con l'Arcibasilica papale di Santa Maria Maggiore in Roma

Proprio in conseguenza della diffusa devozione popolare che si era sviluppata intorno al Santuario a seguito del miracolo del 1644 e altri segni prodigiosi operati dalla Madonna del Fiume a cavallo fra il 1600 ed il 1700, con bolle papali del 1741, sotto i pontificati di Clemente XII e Benedetto XIV, la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Roma aveva concesso vincolo di affiliazione spirituale al Santuario Torinese; vincolo peraltro decaduto e rinnovato con bolla del 25/02/2019 su istanza documentata del Parroco Don Gianni Tesio.

Fin dalla costituzione del santuario della MADONNA del PILONE si

scelse come data di festeggiamento il 29 Aprile, giorno in cui avvenne il

primo miracolo.




Skatepark - MOTOVELODROMO Fausto Coppi – Corso Casale 144

 

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Verso PONTE REGINA MARGHERITA

 

 

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Reportage fotografico by Mauro DRAGONI

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