MICHELE è uno degli ARCANGELI (lett. «principe degli angeli») di cui si parla nella Bibbia, specialmente in Daniele e nell'Apocalisse, dove si accenna alla sua vittoriosa battaglia con LUCIFERO.

Nell' iconografia del Medioevo era spesso rappresentato armato di SPADA, vestito come un guerriero.

DANTE nella Divina Commedia lo cita in Inf., VII, 11 come colui che vendicò il superbo strupo, ovvero sconfisse Lucifero dopo la sua ribellione contro Dio. In Par., IV, 47 è citato da Beatrice quale esempio di creatura celeste raffigurato in sembianze umane per essere comprensibile ai mortali.

Nel calendario liturgico cattolico si festeggia come "SAN MICHELE ARCANGELO" il 29 settembre, con San Gabriele Arcangelo e San Raffaele Arcangelo.





                         MEMLING

Hans MEMLING - The Last Judgement - Central Panel , Late 1460s

 

 



                        Guido RENI MichaelDefeatsSatan

L'arcangelo Michele schiaccia Satana, Guido RENI, 1636



Il nome MICHELE deriva dall'espressione Mi-ka-El che significa "chi è come Dio?".

L' arcangelo MICHELE è ricordato per aver difeso la fede in Dio contro le orde di Satana.

MICHELE, comandante delle milizie celesti, dapprima accanto a LUCIFERO (Satana) nel rappresentare la coppia angelica, si separa poi da Satana e dagli angeli che operano la scissione da Dio, rimanendo invece fedele a Lui, mentre Satana e le sue schiere precipitano negli Inferi.

L'arcangelo Michele è rappresentato in forma di guerriero e

brandeggia una spada.



Statua dell'arcangelo Michele in atto di rimettere la spada nel

fodero (1752) – opera di Peter Anton Verschaffelt - Bronzo, m 4,70 x 5,40

Terrazzo dell’Angelo a Castel Sant'Angelo - ROMA


 

Statua-dell-Angelo-Top-della-fortezzam


 

Nel 1746 il papa Benedetto XIV Lambertini indisse un concorso per dotare CASTEL SANT'ANGELO di una nuova statua dell'Angelo in occasione del Giubileo del 1750. Il vincitore fu il fiammingo Peter Anton Verschaffelt, formatosi a Parigi alla bottega dello scultore Edmé Bouchardon e già distintosi a Roma come ritrattista del papa.

Difficoltà dettate dalla grande quantità di metallo necessaria comportarono che la statua, fusa a Civitavecchia da Francesco Giardoni, fosse inaugurata sulla sommità di Castello solo il 28 giugno 1752.

Originariamente era rivestita di una superficie dorata, tranne che per la corazza, che era ricoperta di lamine d'argento. L'angelo, composto da 35 pezzi, fu realizzato con la tecnica della fusione detta "a forma buona", una variante della "cera persa".

Si sostiene grazie ad un'intelaiatura interna, composta da due perni principali incrociati tra loro: quella originale, sostituita nel 1986 con una in acciaio inossidabile e titanio, è ora esposta nella Sala della Rotonda.



MICHELE è citato nella Bibbia ebraica - nel Libro di Daniele 12,1 - come

primo dei principi e custode del popolo di Israele.

Nel Nuovo Testamento è definito come arcangelo nella Lettera di Giuda 9 e nell'Apocalisse di Giovanni 12,7-8 conduce gli angeli nella battaglia contro il drago, rappresentante il demonio, e lo sconfigge.

                  

 

                                   Maestro Santa Verdiana

Maestro di Santa Verdiana, L’arcangelo Michele sconfigge il drago (1380). Walters Art Museum, Baltimora



Apocalisse di Giovanni in 12,7 : la narrazione della lotta in Cielo

con MICHELE a capo delle schiere angeliche di Dio Trinità.

 

Egli riceve il compito di scacciare il DRAGO, ovvero LUCIFERO che, una volta depravatosi nell’intelligenza e sfigurato nell’aspetto, diviene SATANA e, con un terzo degli angeli ormai ribelli, viene precipitato sulla terra e inghiottito al di sotto di essa. Si legge, parlando del drago-lucifero-stana:

“La sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra”.

Ed è proprio su questo particolare passaggio dell’Apocalisse che prende vita, diciamo così, la leggenda della cosiddetta

 

 

“Linea di San Michele Arcangelo”:

una misteriosa linea immaginaria che unisce sette monasteri.

Ben sette santuari tutti consacrati a San Michele Arcangelo,

tutti lontanissimi tra loro, ma che risultano straordinariamente in perfetto allineamento fra loro, partendo dall’Irlanda alla Palestina, passando per Inghilterra, Francia, Italia e Grecia.

 

                             linea sacra

 

 

Skellig Michael (Irlanda) 

St Michael’s Mount in Cornovaglia (Inghilterra)

Mont Saint Michel in Normandia (Francia)

la Sacra di San Michele in Val di Susa in Piemonte (Italia)

il monte Sant’Angelo nel Gargano in Puglia (Italia)

l’isola di Symi nel Dodecaneso (Grecia)

il monastero di San Michele ad Haifa (Palestina) sul Monte Carmelo.

 

1 SKELLIG       2 CORNOVAGLIA

 

3 FRANCIA       4 Sacra-SanMichele

 

                                           5 GARGANO

 

 6 SYMI Greece       7 HAIFA



Questa “linea sacra”, secondo la leggenda, è stata “prodotta” dal colpo di SPADA che il santo inflisse al diavolo per rimandarlo all’inferno. Tra l’altro, importante ricordarlo, i tre siti più importanti, quello di  Mont Saint Michel in Francia, la Sacra di San Michele in val di Susa e il santuario di Monte Sant’Angelo nel Gargano, sono tutti allineati alla stessa distanza. Cosa sicuramente alquanto insolita, non c’è che da dubitare.




                               scuola emiliana


Il ramino mostra l’ ARCANGELO MICHELE che, impegnato nella lotta contro il Male, è rappresentato come un giovinetto in armatura di rara bellezza, forte e delicato al tempo stesso, che respinge all’inferno un irritato diavolo, di cui calpesta il capo con il piede. I ricchi panneggi avvolgono il corpo dell'angelo con un intenso classicismo, memore degli insegnamenti del CORREGGIO, dove un'equilibrata composizione concentra l’attenzione dell’osservatore al suo volto angelico.


La paternità dell’opera è pertanto da collegarsi ad un pittore attivo in area Emiliana nel XVII secolo, la cui mano denota capacità tecniche ed esecutive di buon livello.

 



SPADA    DRAGO   BILANCIA   LANCIA    PALMA   STENDARDO

GLOBO CRUCIGERO    TROMBA    INCENSIERE    BIBBIA …

 

i simboli di MICHELE



In molte immagini MICHELE viene raffigurato con una BILANCIA, simbolo di equilibrio. Secondo tradizioni vicine all'ermetismo cristiano, infatti, questo arcangelo regge l'equilibrio del sistema solare e quello del sistema interiore dell'uomo.

Secondo questa visione i pianeti principali raffigurano funzioni della psiche e della personalità. Ad esempio il Sole simboleggia il cuore e il centro dell'essere umano, così come è il centro del sistema solare. La bilancia di MICHELE raffigura perciò il suo ruolo di grande equilibratore.

La SPADA che impugna rappresenta la potenza di cambiamento e di liberazione, ma anche la capacità di discernere tra BENE & MALE.

LUCE & TENEBRE

Un altro suo attributo importante è il DRAGO, su cui trionfa senza però mai ucciderlo definitivamente. Il drago è infatti simbolo del male che dev'essere soggiogato ma mai cancellato del tutto, perché funzionale all'evoluzione.

 

 

                                LANCIA archangel-michael

 

 

La LANCIA è simbolo di equilibrio tra gli aspetti MASCHILE & FEMMINILE (maschile nella forma dell’asta e femminile nel metallo del puntale che è d’ argento)


Le FRONDE DI PALMA da dattero, più' legate alla rappresentazione orientale, simboleggiano la vittoria di MICHELE sul male esaltando meno il suo aspetto guerriero e più quello Cristico : il suo posto è a fianco del Cristo come comandante delle schiere celesti.



Lo STENDARDO (sovente sormontato da una croce) spesso unito al GLOBO CRUCIGERO sono ancora simboli della tradizione orientale che rappresentano l'unione del CIELO e della TERRA data della verticalità dell'asta dello stendardo e il potere del Cristo sulla Terra. Il globo crucigero riconosce infatti la supremazia di Cristo (rappresentato dalla croce) sul mondo e sui poteri terreni (la sfera).
MICHELE rappresenta l'alfiere del Cristo e ne promuove il Regno.


Con la TROMBA, l' INCENSIERE e la BIBBIA, e sovente sopra un cavallo alato, la tradizione orientale ci rappresenta MICHELE quale difensore della chiesa Cristiana.



                                                   TROMBA

 

 

MICHELE nell'ebraismo

Secondo l'esegesi della religione ebraica l'angelo Michele, che è un Serafino, sostiene il popolo d'Israele e rappresenta il Kohen Gadol nelle Regioni eccelse, è infatti legato alla Sefirah Chesed ed è chiamato "Grande" come il popolo d'Israele.

L'angelo Michele rivelò alla matriarca Sarah, sposa di Abramo, la nascita del figlio Isacco; inoltre, ormai superata, parlò ad Abramo nell'episodio della prova del sacrificio di Isacco.

MICHELE nell'Islam

Il nome di MIKAIL è citato nel Corano alla sura II, versetto 98.

È indicato come di pari rango rispetto a JIBRIL (Gabriele). Secondo la tradizione, assieme a quest'ultimo, avrebbe provveduto a istruire il profeta Maometto e, secondo un'altra tradizione, sua caratteristica sarebbe quella di non ridere mai.



Il CULTO dell' ARCANGELO MICHELE (impropriamente ma tradizionalmente

equiparato ad un santo) è di origine orientale.



In Oriente SAN MICHELE è venerato con il titolo di "archistratega", che corrisponde al titolo latino di princeps militiae caelestis (principe delle milizie celesti) che compare nella preghiera a San Michele.

L'imperatore Costantino I, a partire dal 313, gli tributò una particolare devozione, fino a dedicargli il MICHELEION, un imponente santuario fatto costruire a Costantinopoli.

Molto caro alla liturgia Cristiano Ortodossa, assieme all'arcangelo Gabriele è oggetto di diverse icone. Un monastero del XII secolo a lui dedicato, costruito sulla foce della Dvina, ha dato il nome all'intera città di ARCANGELO, nel nord della Russia.



                              LOMUSCIO San-Michele Giardini vaticani

 

L’ Arcangelo Michele nei Giardini del Vaticano (2013) – opera di Giuseppe Antonio LOMUSCIO

 

 

"San Michele aveva un gallo" - film del 1972 scritto e diretto da Paolo e Vittorio Taviani, liberamente tratto dal racconto Il divino e l'umano di Lev Tolstoj.

Il film è < un apologo affascinante sul conflitto politico-esistenziale tra socialismo utopistico e socialismo scientifico, tra due modi di intendere la rivoluzione, l'anarchico e il marxista >

È stato presentato al Forum del Festival di Berlino, alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes e alle Giornate di Cinema della Mostra del cinema di Venezia.

1870 – L’anarchico internazionalista Giulio Manieri (Giulio BROGI) guida un gruppo di compagni in un velleitario tentativo rivoluzionario in un piccolo paese umbro, a Città della Pieve, che si conclude in un inevitabile fallimento che gli costa la condanna a morte.

La pena gli viene però commutata nell'ergastolo e Manieri trascorre le interminabili giornate di reclusione solitaria inscenando con sé stesso dei dibattiti politici, riuscendo così a sopravvivere all'isolamento ma scivolando progressivamente verso l'insanità mentale …





San Michele aveva un gallo


bianco, rosso, verde e giallo


e per farlo ben cantare


lui gli dava da mangiare:


panettone, latte e miele;


che simpatico Michele!!!


... così recita una nota filastrocca per la gioia dei bambini !!



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