Un VIOLINO PIEVESE A CREMONA


Antonio MUGNARI : i sogni di un bambino tra la falegnameria di famiglia e i treni nel fondovalle di CITTA’ DELLA PIEVE.

La realtà : Antonio diviene macchinista dei TRENI a VAPORE per poi riabbracciare la passione per l’ EBANISTERIA.

Il padre si era dedicato al mondo contadino del territorio realizzando CARRI per i BUOI e BOTTI per il VINO … il fratello maggiore aveva dato continuità all’attività di famiglia realizzando MOBILI … Antonio aveva abbracciato il mondo dell’ EBANISTERIA incuriosito dallo stile Luigi XVI … INTAGLI & INTARSI… per poi fiondarsi nel mondo della LIUTERIA tra CHITARRE, VIOLINI e VIOLE.

 

 

2016 : STRADIVARI MESSIA - il violino più prezioso al

mondo - compie 300 anni e torna a CREMONA

 

 

 

                 Stradivari messia



Lo strumento dall’eccezionale stato di conservazione, la cui vernice è ancora intatta, dal 1939 non si è più spostato dalla sua città di adozione, Oxford. E’ infatti normalmente esposto all’ Ashmolean Museum, nelle vicinanze della prestigiosa Università. Quando fu acquistato dagli Hill di Londra e poi affidato al Museo, venne imposto il vincolo dell’inamovibilità e del non poter essere suonato.

In occasione del suo 300° compleanno lo STRADIVARI MESSIA è però tornato a casa per essere esposto al Museo del Violino fino al 18 Dicembre, data simbolo per gli appassionati di Stradivari in cui si ricorda l’anniversario di morte del celebre liutaio e a Cremona viene ogni anno celebrato il Memorial Day.

 

 

13 Novembre 2016 – IL TRENO DI STRADIVARI

 

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Da MILANO a CREMONA . Un viaggio a bordo delle carrozze d’epoca “Centoporte” e “Corbellini” con locomotiva a vapore Gr. 625.

A cura del FAI una inconsueta scoperta di CREMONA - la “città del violino” - in occasione della Festa del Patrono, Sant’Omobono.

Dopo le visite alla bottega di un liutaio e al Museo del Violino con gli strumenti delle famiglie Amati, Guarneri e Stradivari un momento musicale conclusivo all’interno del bellissimo battistero.

Dalla balconata lignea la violinista e liutaia Su Qi ha fatto risuonare il

violino copia dell’originale “Messia” di Stradivari.

Lo strumento è opera di Antonio MUGNARI, appassionato liutaio di Città della Pieve, ma anche macchinista del vapore ora in pensione.

In una sorta di gemellaggio tra MUSICA & FERROVIA un centinaio di spettatori, accompagnati dalle guide del FAI sono rimaste in silenzio per ascoltare le soavi melodie di Gounod, Massenet e Boccherini.

 

 

 

Il “Messia” (noto anche come Stradivari Messia-Salabue) è un violino

realizzato a Cremona nel 1716 da Antonio STRADIVARI.

Appartenente al cosiddetto periodo d'oro (1700-1725) del liutaio cremonese, è ritenuto assieme al Lady Blunt uno dei violini di Stradivari meglio conservati, tra i pochi suoi strumenti pervenuti fino a oggi in condizioni pressoché originali.

Il VIOLINO rimase conservato nella bottega di Stradivari fino alla sua morte, quando passò prima al figlio Francesco, anch'egli liutaio, intorno al 1737, e poi a suo fratello Paolo, drappiere, nel 1745.

Intorno al 1775 venne acquistato dal conte Ignazio Alessandro Cozio di Salabue, assieme ad altri nove strumenti e a tutti gli attrezzi di lavoro del liutaio, entrando a far parte della sua ricca collezione. Il conte annotò nei suoi scritti il testo dell'etichetta e le caratteristiche dello strumento: intatto, con un bellissimo suono, rotondo ma forte, lavorato con estrema perizia in ogni dettaglio. Il conte avrebbe commissionato a Giovanni Battista Guadagnini una lavorazione per aumentare l'angolo del manico, cambiare la tastiera ed applicare un rinforzo sotto l'anima (del quale tuttavia non vi è più traccia). Nel 1827 Cozio vendette il violino a Luigi Tarisio, commerciante di strumenti novarese.

È stato il violinista Jean-Delphin Alard, genero del celebre liutaio francese Jean Baptiste Vuillaume, a battezzare lo strumento con quello che sarebbe rimasto il suo nome. Mentre infatti Tarisio e Vuillaume discutevano dei pregi di quel violino, che tuttavia il commerciante non voleva far provare a nessuno, egli affermò:

< Veramente, signor Tarisio, il vostro violino è come il Messia degli

ebrei: lo si attende sempre, ma non appare mai >

 

 

 

2020 : CITTA’ DELLA PIEVE nello scenario suggestivo del cortile di Palazzo ORCA, ex Collegio degli Scolopi, celebra Antonio MUGNARI - ebanista liutaio - e il mondo degli artigiani-artisti pievesi.


Il violino opera di Antonio MUGNARI è ora tra le mani di Giovanni, un giovane allievo di terza liceo del maestro PEDINI, direttore della nostra POLIFONICA PIEVESE.


Chiesa e Collegio di Sant’Anna degli Scolopi – Città della Pieve

Tutto ha inizio sulla fine del sec. XVII quando Mons. ORCA, Cameriere Segreto del Papa e Canonico di S. Maria ad Martyres, che fu poi Papa col nome di Alessandro VII, fece una donazione di case ai Padri Scolopi per la costruzione dell’omonimo Collegio per l’istruzione e l’educazione della gioventù pievese.
Il suo testamento porta la data del 13 giugno 1673 e già pensava di affidare ai Padri Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio, detti anche delle Scuole Pie (da qui il termine “SCOLOPI“), l’attuazione del suo grandioso progetto. Gli Scolopi insegnavano a leggere e scrivere, i primi rudimenti della lingua latina, la retorica, la filosofia, e specialmente le matematiche.





STRADIVARI Festival - VIII edizione 2020  a CREMONA dal 2 al 18 ottobre



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