Il PARCO del POLCEVERA e il CERCHIO ROSSO

                              

< Un Cerchio di acciaio, Rosso. Un anello che abbraccia – passando sotto il nuovo Ponte - un territorio di ferro, acqua, cemento e asfalto.

Il Cerchio Rosso di acciaio, memoria di una potente tradizione di altoforni, gru, carroponti, corre attorno ai luoghi più vicini alla tragedia del 14 agosto 2018. Li abbraccia senza separarli dal loro contesto, ma anzi legandoli tra loro, […] salda tra loro le parti separate con un percorso ciclo/pedonale e distribuisce l’energia rinnovabile prodotta dai collettori solari - termici e fotovoltaici - presenti sui tetti degli edifici, dalla Torre del Vento e dalle pavimentazioni piezometriche (che contribuiscono simbolicamente al bilancio energetico) convertendo in energia i flussi che percorrono il nuovo Ponte e il Cerchio.

Energia e movimento che confluiscono nella Torre del Vento. >



Così Stefano BOERI, capogruppo del team che ha vinto il concorso, apre il Manifesto che sintetizza i punti cardine secondo i quali il progetto si struttura.

Il PARCO del POLCEVERA e il CERCHIO ROSSO

è pensato come un sistema di parchi dalle diverse ecologie, infrastrutture per una mobilità sostenibile ed edifici intelligenti per la ricerca e la produzione, con l’obiettivo di capovolgere l’immagine attuale della valle del Polcevera, da luogo complesso e tragicamente disastrato a territorio dell’innovazione sostenibile per il rilancio di Genova stessa.

 

 

2 Parco del Polcevera lato est e Genova nel Bosco   The Big Picture

 

 



Il CERCHIO ROSSO di acciaio - elemento simbolico e manifesto di una ricucitura urbana tra le due sponde della vallata - si sviluppa cambiando natura: diventa infatti passerella, piazza sopraelevata, rampa di accesso e uscita, corridoio tra gli edifici oppure percorso ipogeo e connette tra di loro tutti i diversi territori, esaltando il grande parco botanico urbano,

il PARCO del POLCEVERA.

Un nuovo luogo rigenerato che correrà sotto il nuovo ponte – GENOVA San GIORGIO - progettato da Renzo PIANO in sostituzione del Ponte MORANDI di cui, nell’agosto del 2018, è crollata una parte significativa causando un tragico incidente e 43 vittime.



43 ALBERI x 43 VITTIME – La Radura della Memoria

Un albero per ciascuna persona morta nel crollo del ponte, ognuno dedicato a

un personaggio ligure protagonista della storia, della cultura e dell'arte.



Nel cuore del PARCO del POLCEVERA è stata realizzata

“Genova nel bosco”: un’installazione con 43 ALBERI concepita

dall’artista Luca VITONE in memoria di un Ponte crollato ma, allo stesso

tempo, simbolo dell’indomita forza di una città.



< Ogni albero sarà dedicato a un personaggio ligure di ogni epoca dell’ambito culturale, da Montale a Pivano, da Germi a Villaggio, da Strozzi a Scanavino, da Alberti al Coppedé. Personalità nate nella regione o che nella regione hanno trovato linfa per la propria crescita, figure che con la propria immaginazione hanno contribuito a esportare nel mondo l’immagine di Genova e della Liguria.

Ogni nome dell’autore sarà celato dal suo anagramma che darà il titolo alla pianta e sarà cura del visitatore, come in ogni gioco enigmistico, scoprire la persona a cui l’albero è dedicato.

Un percorso libero che ognuno potrà intraprendere all’interno del Bosco e dove troverà diverse sedute caratterizzate da un disegno particolare a forma di ruota o di croce su cui potrà sedersi, leggere e riposarsi all’ombra delle fronde.

La curiosità del visitatore sarà soddisfatta da delle schede botanico-simbolico- biografiche che per ogni albero/autore ne racconterà affinità, accostamenti e relazioni.

Queste informazioni, con la relativa soluzione dell’anagramma, saranno disponibili con un’applicazione pensata apposta per il progetto.

Parallelamente si vuole allestire una biblioteca dedicata a volumi di botanica e degli o sugli autori protagonisti del Bosco>

… questo l’intento dell’ artista Luca VITONE.



5 Installazione per linaugurazione del nuovo Viadotto Polcevera tra via Fillak e via Porro

 

 

Oltre mille i metri quadri di legno friulano impiegati per la realizzazione

della Radura della Memoria: un podio circolare, del diametro esterno

di 50 metri, in cui sono ospitati 43 ALBERI di specie diverse.

 

 

A rendere ancora più speciale il progetto è stata poi la scelta di utilizzare quasi

esclusivamente il legno della Foresta di Ampezzo (Udine) e delle Foreste

Regionali devastate nel 2018 dalla tempesta Vaia, che nella sola Regione

Autonoma del Friuli Venezia-Giulia ha distrutto 3.700 ettari di foresta

abbattendo alberi per un volume di 723.000 metri cubi

 

 


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