Siamo così, dolcemente complicate
Sempre più emozionate, delicate
Ma potrai trovarci ancora qui
Nelle sere tempestose


PORTACI DELLE ROSE  
Nuove cose
E ti diremo ancora un altro sì
È difficile spiegare
Certe giornate amare, lascia stare
Tanto ci potrai trovare qui
Con le nostre notti bianche
Ma non saremo stanche neanche quando ti diremo ancora un altro sì




“Quello che le donne non dicono” è una delle canzoni più celebri di Fiorella MANNOIA. Scritta da Enrico RUGGERI e da Luigi SCHIAVONE, fu cantata dalla Mannoia al Festival di Sanremo 1987, vincendo il Premio della Critica. Rimase nella Hit parade per molte settimane.



                                            rosa arancio

  

“LE ROSE NON COLTE” … nei versi di Guido GOZZANO

Il mio sogno è nutrito d’abbandono,
di rimpianto. Non amo che le rose
che non colsi
. Non amo che le cose
che potevano essere e non sono
state… Vedo la case, ecco le rose
del bel giardino di vent’anni or sono!




ACQUA DI ROSE - un prodotto vintage ma ancora sulla cresta dell'onda nonostante i suoi oltre 150 anni di età.

 

rose-petals

 

L'invenzione dell'ACQUA DI ROSE si deve al farmacista inglese Henry Roberts, emigrato a Firenze nell'epoca dei grandi viaggi ottocenteschi:

nel 1867 formulò un'acqua portentosa per la pelle, distillando i PETALI DI ROSE. Fu l'inizio di un successo destinato a durare oltre le mura di una bottega fiorentina.

 

                               ACQUA ROSE



Il principale utilizzo dell' ACQUA DI ROSE è come tonico lenitivo e rinfrescante della pelle.

Al mattino aiuta a neutralizzare gli effetti disseccanti dell'acqua calcarea di rubinetto sul viso. La sera completa l'operazione “pulizia del viso”.

Ottima come defaticante per occhi stanchi. Lasciar raffreddare in frigorifero alcuni dischetti di cotone imbevuti del prezioso elisir. Quindi appoggiarli sugli occhi chiusi per qualche minuto per ottenere un sollievo immediato.



RISOTTO ALLE ROSE“Il gusto dei fiori” alla Taverna del Barbacane



“ROSE ROSSE” per te
Ho comprato stasera
E il tuo cuore lo sa
Cosa voglio da te   …..  
canta Massimo RANIERI

                                               Rose rosse



                                ROSA ROSSA PEGNO D’AMORE  

 

Dimmi dimmi mio Signore
Dimmi se tornerà
Quell'uomo che sento meno mio
Ed un altro mi sorride già
Scaccialo dalla mia mente
Non indurmi nel peccato
Un brivido sento quando mi guarda
E una ROSA egli mi ha dato
Una ROSA lui mi ha dato


ROSA ROSSA PEGNO D’AMORE

ROSA ROSSA MALASPINA
Nel silenzio della notte ora
La mia bocca gli è vicina
No per Dio non farlo tornare
Dillo tu al mare



“Il Pescatore” – Fiorella MANNOIA




LA ROSA CHE APPASSISCE … “La Bella e la Bestia”

Solo se la Bestia incontrerà il vero amore prima che la ROSA INCANTATA perda l’ultimo dei suoi petali l’incantesimo si spezzerà e tutto tornerà come prima.

Un principe biondo e viziato rifiuta, durante un ballo al castello, di dare ospitalità ad una vecchia che gli offriva in dono una ROSA ROSSA.
L’anziana donna, che in realtà era una maga, maledice il principe ed il castello con un terribile incantesimo che mantiene il castello in un inverno senza fine, trasforma tutti i servitori di corte in oggetti parlanti ed il Principe in una spaventosa Bestia.


La speranza che l’incantesimo si spezzi rimane appesa ad una ROSA

MAGICA contenuta in una teca che lentamente perde i suoi petali e

appassisce

 

                                                        bella-rose

 


                                                 FOREVER ROSE LONDON

La “ROSA di BELLA” – la ROSA INCANTATA de “La Bella e la Bestia” -

è stata commercializzata con grande successo dalla società FOREVER ROSE LONDON fondata nel Regno Unito, affermatasi per le esclusive composizioni floreali per i ricevimenti a Buckingham Palace della famiglia reale inglese.

Se la rosa è mantenuta al sicuro dentro la campana di vetro può durare per sempre, anche in assenza della luce del sole e senza acqua; se al contrario viene tolta dalla sua cupola protettiva manterrà comunque il suo aspetto originario e non appassirà per almeno 3 anni.

L’imprenditore arabo-americano Ebraheem Al Samadi, ambasciatore del marchio FOREVER ROSE LONDON , afferma che in parte è merito delle rose che provengono da

ROSETI coltivati in Sud America sui terreni vulcanici dell’Ecuador, molto ricchi di minerali, e hanno la particolarità di avere petali straordinariamente forti che crescono fino a dieci volte più spessi e cinque volte più grandi di qualsiasi altra fioritura di rose disponibile sul mercato.

Ma il segreto dell’immortalità delle rose è racchiuso principalmente in una “pozione segreta” costituita da una particolare miscela di glicerina e altri oli che preserva efficacemente i petali e i gambi delle rose, che sono autentiche, e le aiuta a rimanere fresche e vellutate.



“Nasce dal colore di una ROSA APPASSITA un’altra vita”

Poche idee, ho sempre le stesse
Prometto basta promesse
E ho cambiato e ho cambiato e anche fosse l'ultima fermata
Lascio la mia vita molto meglio di come l'ho trovata


canta Tiziano FERRO

 

                                                 rosa viola

 

 

RAFFAELLO : il SOLE delle ARTI

Una ROSA ROSSA deposta sulla tomba al Pantheon di ROMA ha aperto le

celebrazioni per i 500 ANNI dalla morte di RAFFAELLO.

 

 

Per tutto il 2020 una ROSA ROSSA sarà sulla tomba di RAFFAELLO SANZIO – l’ URBINATE - morto a Roma il 6 aprile 1520 ad appena 37 anni, alle tre di notte del Venerdì Santo. Per uno strano gioco del destino si narra che nacque sempre di Venerdì Santo nel 1483. La sua scomparsa sopraggiunse all'apice del successo. RAFFAELLO era considerato tanto "divino" da paragonarlo a una reincarnazione di Cristo.

Le spoglie del celebre artista sono conservate al Pantheon per sua espressa volontà sotto l'edicola della Madonna del Sasso, opera commissionata dallo stesso Raffaello all’allievo Lorenzo LOTTI detto Lorenzetto.

Sulla lapide sono impresse le parole dell’amico Pietro BEMBO per rendere omaggio al grande genio artistico dell’URBINATE

ILLE HIC EST RAPHAEL TIMUIT QUO SOSPITE VINCI RERUM MAGNA PARENS ET MORIENTE MORI

"Qui giace RAFFAELLO dal quale, mentre era in vita, la Natura temette di essere vinta e, quando morì, temette di morire anch'essa"

 

 

                             Rosa Raffaello

 

 

 

“MADONNA DELLA ROSA”        RAFFAELLO Madonna della Rosa          

 

 

Dipinto a olio su tavola (103x840 cm) di RAFFAELLO SANZIO e aiuti, databile al

1518 circa e conservato nel Museo del Prado di Madrid.

La composizione dell'opera deriva dalla Madonna dei Fusi di Leonardo da Vinci, che forse incontrò direttamente Raffaello nel suo ultimo soggiorno a Roma del 1513-1516.

Il nome deriva dalla ROSA appoggiata sul ripiano in primo piano, anche se oggi è ormai considerata un'aggiunta successiva: tutta la striscia inferiore è infatti assente in molte delle numerose repliche.

 


Rif. articolo ROSA ROSAE nella sezione Storie

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