Estemporanea Arti Figurative CEDAS - CARIGNANO 2018


In mostra a CARIGNANO (Torino) fino al 10 giugno - apertura sabato e domenica - nelle sale del vecchio municipio in piazza S. Giovanni.



"LANIFICIO BONA : PASSATO e PRESENTE"

by Barbara CARICCHI - ARTIVA  (tecnica mista su carta 50 x 35)



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Nel cuore di CARIGNANO, a pochi passi dal notevole DUOMO dei S.S. GIOVANNI BATTISTA e REMIGIO, si apre l'imponente portale

dell' ex LANIFICIO BONA che a fine Ottocento ha trainato l'economia della città per un lungo decennio.

 

 

LANIFICIO 058

 

 

Alle soglie del nuovo secolo CARIGNANO è una piccolissima one company town, che ai rischi della specializzazione eccessiva unisce la fragilità delle piccole dimensioni. Circa un sesto dell'abitato, ormai ridotto all'osso, è occupato dal monastero di Santa Chiara, nel sestiere di nord-ovest. Anche l'istituto delle clarisse versa in condizioni finanziarie critiche. Passato in mano all'amministrazione comunale, l'immobile è venduto come area industriale.

Dopo gli esperimenti falliti dei fratelli Lazzaroni e dei Colono Borgnana, finalmente i BONA riescono a farne un LANIFICIO, abbattendo dapprima gli edifici del convento, poi la chiesa, infine anche il campanile. Il prepotente inserimento dell'opificio nella città si manifesta nel blocco sempre più integrato e caratterizzato dei volumi edilizi.

Se l'alta CIMINIERA eretta sul fronte nord si impone come segno dominante sulle preesistenze conventuali e sull'intero paesaggio cittadino, l'avanzamento del prospetto settentrionale, realizzato verso il 1900 sul tratto ancora scoperto del CANALE DEI MOLINI, sospinge la presenza della fabbrica a ridosso del percorso d'ingresso della città.

Sul fronte settentrionale e occidentale si possono notare delle ristrutturazioni con elementi di tradizione antonelliana, effettuati verso il 1890. Ai primi del Novecento risale la costruzione di shed a copertura del canale. Nel 1906 viene sostituita la chiesa lanfranchiana con il reparto TINTORIE. Risale al 1920 la creazione della palazzina uffici e del portale neobarocco. Nel 1926 viene terminata la costruzione di un'altra manica dell'edificio ... e ancora interventi fino agli anni cinquanta.

L'insediamento dell'industria, oltre al riassetto dell'area da essa occupata, comporta anche la ricerca di abitazione per le maestranze: ha così origine la progressiva trasformazione di una parte della città.

I proprietari e soci dello stabilimento - Lorenzo Valerio BONA, Lorenzo DELLEANI, Federico MAGGIA - adattano vecchi palazzi signorili per la propria residenza: Palazzo Provana del Sabbione, Palazzo Rasino, casa San Martino della Morra e di Cervere.

In casa Vivalda di Castellino abitò Carlo BONA. Gaspare BONA abitò invece, dal 1923 e fino alla morte, in una villa suburbana con parco in via Braida, già di proprietà di Alberto DELLEANI.

La presenza dell'industria aveva mutato l'equilibrio politico locale, con l'inserimento ai posti di potere del nuovo gruppo industriale, subito contrapposto alla vecchia borghesia che aveva dominato le amministrazioni del tardo Ottocento.
Il LANIFICIO BONA troverà una sede fuori CARIGNANO nel secondo Novecento, abbandonando progressivamente il complesso storico, e fallendo negli anni ottanta di fronte all'automazione e alla concorrenza internazionale.



Gli edifici storici del LANIFICIO BONA sono oggetto di una complessa ristrutturazione in corso dal 1994, diretta dall'architetto Alberto SARTORIS con principi razionalisti, dall'impatto volutamente forte e inevitabilmente fonte di accese discussioni ...

L'ossatura industriale è ricoperta da PIASTRELLE IN CERAMICA, a campiture di COLORE DIVERSO per ogni destinazione d'uso del CENTRO POLIFUNZIONALE che raggruppa MUNICIPIO, MUSEO, BIBLIOTECA, TEATRO-sala polivalente, SCUOLA Professionale, una piazza verticale e un parcheggio sotterraneo.

ROSSO-BIANCO caratterizza il blocco MUNICIPIO, MUSEO, BIBLIOTECA

Buona parte dell'edificio è ancora da ristrutturare e ospiterà secondo il progetto uno degli spazi museali più grandi del Piemonte, atto anche ad accogliere mostre itineranti.


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                                           PASSATO-PRESENTE



Osservando le facciate mi soffermo sulle campiture geometriche di PIASTRELLE e FINESTRE dai vetri in parte rotti ...

Quei RETTANGOLI mi riportano alla mente i lavori di Piet MONDRIAN : linee perpendicolari e campiture geometriche nei COLORI PRIMARI - ROSSO  BLU   GIALLO - con bianco, nero o grigio ...

« Cosa voglio esprimere con la mia opera? Niente di diverso da quello che ogni artista cerca: raggiungere l'armonia tramite l'equilibrio dei rapporti fra linee, colori e superfici. Solo in modo più nitido e più forte »


Ecco allora la mia opera in Estemporanea a CARIGNANO

 

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"LANIFICIO BONA : PASSATO e PRESENTE" (tecnica mista su carta 50 x 35 )




ECOMUSEO DEL TESSILE - "Ex Lanificio Bona e Delleani"(1888-1975)

Macchinari e Ciclo di lavorazione dall'arrivo della LANA GREZZA fino alla fase di finitura del TESSUTO DI LANA.

Dal filato cardato al pettinato ... dal prelavaggio e lavaggio alla tintoria ... dall'orditura alla tessitura, fino al finissaggio.

In mostra macchine utilizzate nelle operazioni di battitura, cardatura e filatura, alcune recanti il marchio E.V. BONA, già conosciuto in tutto il mondo per qualità e specificità del prodotto uscito dallo stabilimento di Carignano, con tecnici specializzati venuti dal biellese.

 



Alberto SARTORIS (Torino, 1901 – Pompaples, 1998)

Dal 1916 al 1919 studia architettura alla Scuola delle Belle Arti di Ginevra. Nel 1920 aderisce al movimento futurista (fino al 1923). Nel 1928 è uno dei membri fondatori dei CIAM (Congrès Internationaux d'Architecture Moderne),

tra i quali Charles-Edouard Jeanneret detto Le Corbusier.


È uno dei membri fondatori, a Losanna nel 1945, della scuola di architettura "Athenaeum".

Pubblica "Elementi dell'Architettura Razionale" nel 1932, riedito più volte assumendo per ultimo il titolo di "Encyclopédie de l'architecture nouvelle"

(1954) divenendo uno dei teorici del RAZIONALISMO ITALIANO.

Dal 1949 al 1953 fonda e dirige a Firenze insieme a Fiamma VIGO la rivista d'arte "Numero - Arte e letteratura", pubblicazione poliedrica dedicata alle nuove avanguardie artistiche italiane e straniere.

Promuove in ambito internazionale i lavori degli astrattisti comaschi, tra i quali Manlio RHO e Mario RADICE.

Alberto SARTORIS consegna l'insieme dei suoi archivi alla scuola politecnica di Losanna (EPFL).



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