Al VIA la 58° edizione 2019 del SALONE DEL MOBILE :

parola d’ordine INGEGNO !

Un omaggio al genio creativo di LEONARDO da VINCI nel cinquecentenario della sua morte.

Da martedì 9 a domenica 14 aprile a Fiera Milano Rho.



Nel 1482 LEONARDO lasciò la raffinata Firenze - culla del Rinascimento - per Milano, città al centro di una delle regioni più produttive dell'epoca e aperta a qualsiasi tipo di novità tecnologica, dove sapeva di trovare in Ludovico SFORZA un ricco e generoso mecenate. È proprio qui che lavorò come artista, architetto, ingegnere e scienziato per oltre vent’anni, lasciando segni imperituri del suo passaggio.

Al genio di VINCI e ai suoi studi sull'acqua il Salone del Mobile 2019 dedica l’ installazione “AQUA : la visione di LEONARDO” presso la Conca dell’Incoronata , a cura di Marco BALICH che racconta, tra ragione e incanto, un piccolo frammento del Rinascimento e del futuro di Milano.

In Fiera, presso il padiglione 24, un progetto teso a celebrare il lascito di LEONARDO alla cultura del progettare e del saper fare, tema oggi più che mai determinante per il mondo del DESIGN.A cura di Davide RAMPELLO

DE-SIGNO: la cultura del design italiano prima e dopo Leonardo racconta in modo suggestivo il  genio rinascimentale e il suo rapporto con il design italiano contemporaneo. 

 



FUORISALONE 2019 in CITTA’ con 1259 eventi

8-14 aprile : una full immersion tra i DISTRETTI del DESIGN !!

 


NATURA, AMBIENTE e SOSTENIBILITA'il filo verde della

MILANO DESIGN WEEK 2018 con un fitto calendario di eventi in

programma nei diversi DESIGN DISTRICT.



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Il nostro giro di scoperta parte da piazza DUOMO con 4 STAGIONI in piazzetta Reale (500 mq di verde in serra).

 

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In piazza BECCARIA come un castello di sabbia appare la prima CASA stampata in 3D.

 

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Nella Contrada dell’Agnello in pieno centro fa capolino la piccola Chiesa di SAN VITO in PASQUIROLO, sorta sull'area del Frigidarium delle Terme Erculee.

L'edificio è stato costruito in stile tardo-manierista, dopo il 1621, da Giovanni Pietro OROBONO; il portale fu progettato invece dal GENOVESINO nel 1626-1627.

Attorno è stato in parte ricreato il prato del "piccolo pascolo" (pasquirolo) da cui aveva preso il nome la zona. Dopo essere rimasta chiusa per un trentennio, la chiesa è stata di recente restaurata e riaperta, ed oggi ospita una comunità ortodossa russa (Patriarcato di Mosca).

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BUON DESIGN !!  MILANO AI BERSAGLIERI

 

 

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In piazza SANTO STEFANO la chiesa di San Bernardino alle Ossa . Citata in passato anche come San Bernardino ai Morti, la chiesa è conosciuta per il suo OSSARIO, le cui pareti sono per gran parte ricoperte da ossa a formare vere e proprie decorazioni.

 


“HOUSE IN MOTION” – 3 luoghi per celebrare i 20 ANNI di “INTERNI” (1998-2018) al FUORISALONE di MILANO :

CA’ GRANDA (XV sec.) - Università degli Studi di Milano

ORTO BOTANICO ( XVIII sec.) nel quartiere BRERA

AUDI City Lab in corso Venezia 11, ex Seminario Arcivescovile di Milano (XVI sec.).
 


Raggiungiamo l’attesa CA’ GRANDAUniversità Statale - ex Ospedale Maggiore di Milano dal 1472 , uno dei primi edifici rinascimentali in città che ebbe un ampio seguito in tutta l'Italia settentrionale.

La decisione della sua edificazione avvenne all'indomani della conquista del DUCATO DI MILANO da parte di Francesco SFORZA , con l'intento di conquistarsi il favore dei nuovi sudditi con una monumentale opera di pubblica utilità.

Il progetto, affidato all'architetto toscano Antonio di Pietro AVERLINO ( o AVERULINO) detto IL FILARETE (1400-1469), fu da questi illustrato nel Trattato di Architettura quale esempio di architettura pubblica nel più ampio contesto di una città ideale, la SFORZINDA , in cui era adombrata la Milano Sforzesca.

La prima pietra venne posata il 12 aprile 1456, a seguito del decreto con il quale il Duca faceva dono alla città del grande terreno su cui sarebbe sorto l'Ospedale.

La pianta proposta dal FILARETE, basata sul QUADRATO, aveva chiari riferimenti simbolici religiosi.
Lo schema che sottende l'edificio è un rettangolo formato da dieci quadrati uguali, tra i quali si colloca in posizione centrale la Chiesa.
Le parti laterali, costituite da costruzioni con pianta a croce ("crociera") quasi a ricordare la sofferenza umana, erano destinate ai MALATI.
Al centro della “crociera" quattrocentesca” (i cui bracci misurano metri 90 in lunghezza, 9 in larghezza e 9 in altezza), in corrispondenza del tiburio, si trovava un altare che poteva essere visto da tutti.



Ad ogni letto corrispondeva un piccolo armadio a muro con ribaltina, che faceva da tavolo; inoltre per tutta la lunghezza dei bracci della crociera furono creati corridoi nei quali erano collocati servizi igienici (chiamati "destri'') con soluzioni avveniristiche per l'epoca.

 

CA’ GRANDA

1600 tra malati e personale … 1 bagno ogni 2 letti …

coperte in pelle … maglia in lana …

 

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CA’ GRANDA - La costruzione ebbe inizio dall’area destra rispetto all'entrata del cortile, il quadrilatero tra la Chiesa di S. Nazaro, via Festa del Perdono e via Francesco Sforza. Entro tale quadrilatero sono quattro cortili risultanti dalla intersezione dei bracci della crociera secondo il progetto del FILARETE, che lasciò i lavori nel 1465.

L’esecuzione venne portata avanti da Guiniforte Solari e successivamente dal suo allievo e genero Giovanni Antonio Amadeo. Questi apportarono notevoli modifiche al progetto filaretiano per adeguarlo al gusto lombardo ancora tardogotico, quali la sostituzione delle monofore a tutto sesto con le bifore ogivali nel prospetto della facciata principale.

Il corpo centrale dell'edificio prende il nome dal commerciante Pietro Carcano che alla sua morte, nel 1624, lasciò all'ospedale parte delle sue ricchezze , con cui si poté proseguire nell'opera di ingrandimento sotto la direzione dell'ingegnere Giovanni Battista Pessina coadiuvato dagli architetti Francesco Maria Richini, Fabio Mangone e dal pittore Giovanni Battista Crespi, detto “IL CERANO” .

Pur riprendendo il progetto iniziale, i lavori furono modificati dando come risultato finale l' attuale sovrapposizione tra stile gotico, rinascimentale e barocco.

Si decise anche di adottare la pietra d'Angera quale materiale di costruzione in sostituzione del cotto nel CORTILE CENTRALE QUADRATO ( Cortile del Richini o CHIOSTRO MAGGIORE o CORTILE D’ONORE).

Per volontà del capitolo dell'ospedale, sia la decorazione del Fronte su Via Festa del Perdono che quella del cortile maggiore riprendono i decori rinascimentali eseguiti oltre un secolo prima dall'Amadeo e dal Solari.

 



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CA’ GRANDA : La rivista “INTERNI” presenta la Mostra-Evento

“HOUSE IN MOTION” - una serie di installazioni sperimentali e interattive di architettura e design, risultate della collaborazione tra progettisti affermati della scena internazionale e aziende di riferimento, oltre che istituzioni e start-up.



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“AMO” – FERRAGAMO Parfums - Jacopo FOGGINI

 

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CORTILE D’ONORE

 

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UMBRIA – TERREMOTO & CANAPA

ABA - Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci" - PERUGIA : Paolo BELARDI e Daniela GERINI

CANAPA NERA – “Guardavo le macerie e immaginavo il futuro”

Installazione realizzata dalla regione Umbria nel chiostro centrale della Ca’ GRANDA, un algido muro grigio bifronte , memoria della pietra calcarea con cui sono stati costruiti i centri storici della VALNERINA

 

 

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Chiostro della Farmacia – Massimo IOSA GHINI / Italcer Group

 

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Chiostro dei Bagni (1463-1467) – Filippo TAIDELLI / Universal Selecta, Casalgrande Padana

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Il settimanale femminile “GRAZIA” di Arnoldo MONDADORI Editore compie 80 anni anni (1938-2018)



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“HOUSE IN MOTION” all’ ORTO BOTANICO di BRERA -

“INTERNI”

 

 

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Installazione “smarTOWN” – MCA-Mario CUCINELLA & SOS – School of Sustainability

L’intangibile bellezza dell’energia è messa in scena tra le quinte naturali attraverso un modello di SMART CITY. 700 piccole unità abitative diventano protagonista di uno spazio interattivo.

 

 

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Le casette ENI gas e luce nei suggestivi spazi botanici frequentati da Giuseppe PARINI e Giovanni SCHIAPARELLI (Osservatorio Astronomico di Brera) …

Palazzo CITTERIO riaperto al pubblico …

BRERA ART DISTRICT



ACCADEMIA DI BRERA : PANASONIC ha festeggiato 100 ANNI

dalla sua fondazione con il concept “TRANSITIONS” che ha voluto rappresentare la determinazione ad affrontare le trasformazioni e le sfide di un futuro ancora sconosciuto.

L’installazione ”AIR INVENTION” di PANASONIC ha coinvolto i visitatori proiettandoli al centro della scena, protagonisti di un suggestivo gioco di luci e ombre !!



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A siglare definitivamente il successo di PANASONIC al Fuorisalone è stata la vittoria del Best Technology Award. Il premio – l’ambito CAVALLINO ROSSO 2018 - è stato conferito “per la capacità del progetto di restituire un’esperienza di tecnologia tanto intangibile quanto unica e rilevante”.



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Complimenti a PANASONIC che per il secondo anno di fila (CAVALLINO VERDE - 2017) si aggiudica la vittoria del Technology Award !!



In VIA BRERA “SEDIA PORTA RITRATTI“ di Gaetano PESCE …

 

 

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Frida KAHLO in profumeria tra Fiori & Pappagalli

 

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PICCOLO TEATRO & JAZZ :

“TORRE A SPIRALE, III” (1985-1994) di Arnaldo POMODORO nello spazio antistante il PICCOLO TEATRO fa da sfondoal JAZZ di #MyMdM (MAISONS DU MONDE) per una piacevolissima pausa alla maratona milanese !!




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Il CASTELLO SFORZESCO venne eretto nel XV secolo da Francesco SFORZA,divenuto da poco DUCA DI MILANO, sui resti di una fortificazione medievale (XIV sec.) nota come Castello di Porta Giovia (o Zobia) edificata nell’area occupata dal Castrum Portae Jovis, uno dei quattro castelli difensivi della Milano romana.

Il capitano di ventura Francesco SFORZA avviò la ricostruzione nel 1450 per farne la sua residenza, dopo aver abbattuto la Repubblica ed essersi impadronito di Milano quale marito di Bianca Maria Visconti. Non essendo di nobili origini, e non avendo quindi un proprio blasone, mantenne quale stemma del proprio casato la VIPERA VISCONTEA.

Nel 1452 IL FILARETE venne ingaggiato dal duca per la costruzione e la decorazione della torre mediana.


Nel 1494 salì al potere Ludovico IL MORO e il castello divenne sede di una delle corti più ricche e fastose d'Europa, alla realizzazione della quale furono chiamati a lavorare artisti come LEONARDO DA VINCI (che affrescò diverse sale dell'appartamento ducale, insieme a Bernardino Zenale e Bernardino Butinone) e il BRAMANTE (forse per una ponticella per collegare il castello alla cosiddetta strada coperta), mentre molti pittori affrescarono la Sala della Balla illustrando le gesta di Francesco Sforza.

Di LEONARDO resta in particolare la pittura di Intrecci vegetali con frutti e monocromi di radici e rocce nella Sala delle Asse, del 1498.

 

 

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PESTE & UNTORI - COLONNA & LAPIDE



La COLONNA INFAME era un monumento a memoria del processo all'untore Gian Giacomo Mora posto all'angolo tra le attuali via Gian Giacomo Mora e corso di Porta Ticinese a Milano. Eretta nel 1630 dal governo milanese durante la dominazione spagnola e demolita nel 1778 durante l'amministrazione austriaca di Maria Teresa d'Austria, la colonna era intesa in origine come marchio d'infamia nei confronti di MORA & PIAZZA - due untori.

Grazie al celebre saggio di Alessandro MANZONI  "Storia della colonna infame" passò alla storia come simbolo della superstizione e dell'iniquità del sistema giudiziario spagnolo dell'epoca.

La LAPIDE (testo in latino – traduzione di Pietro VERRI) che descrive gli avvenimenti e le pene inflitte ai colpevoli era originariamente posta su un muro a fianco della COLONNA ed è oggi conservata nei musei del CASTELLO SFORZESCO.


«Qui dov'è questa piazza
sorgeva un tempo la barbieria
di Gian Giacomo Mora
il quale congiurato con Guglielmo Piazza pubblico commissario di sanità
e con altri
mentre la peste infieriva più atroce
sparsi qua e là mortiferi unguenti
molti trasse a cruda morte
Questi due adunque giudicati nemici della patria
il senato comandò
che sovra alto carro
martoriati prima con rovente tanaglia
e tronca la mano destra
si frangessero colla ruota
e alla ruota intrecciati dopo sei ore scannati
poscia abbruciati
e perché nulla resti d'uomini così scellerati
confiscati gli averi
si gettassero le ceneri nel fiume
A memoria perpetua di tale reato
questa casa officina del delitto
il Senato medesimo ordinò spianare
e giammai rialzarsi in futuro
ed erigere una colonna
che si appelli infame
Lungi adunque lungi da qui
buoni cittadini
che voi l'infelice infame suolo
non contamini
Il primo d'agosto MDCXXX.


 

Fronte posteriore del CASTELLO SFORZESCO e la "PONTICELLA di Ludovico il Moro"

 

La facciata posteriore è la più antica, trovandosi in corrispondenza dei fabbricati di epoca trecentesca innalzati da Galeazzo VISCONTI . È divisa in due dalla Porta del Barco, come era detta la zona boschiva situata nell'area dell'attuale corso Sempione, adibita a riserva di caccia.

Sul fianco destro del Castello si apre la Porta dei Carmini, mentre più indietro si trova la cosiddetta Ponticella di Ludovico il Moro, una struttura a ponte che collegava gli appartamenti ducali alle mura esterne oggi scomparse.

Le sue linee esterne, di purezza geometrica e grazia rinascimentale, si staccano nettamente dal resto della costruzione. Il progetto della PONTICELLA è attribuito a Donato BRAMANTE che fu alla corte del Moro dalla fine degli anni settanta del Quattrocento.

La facciata principale è occupata per l’intera lunghezza da una loggia, con un'alta trabeazione retta da esili colonnette in pietra liscia. Le cronache dell'epoca narrano che LUDOVICO, in lutto per l'amatissima moglie Beatrice d'Este, si fosse rinchiuso nelle salette di questo ponte , chiamate quindi "SALETTE NERE".



PARCO SEMPIONE … direzione ARENA

Da MOSCOVA a ISOLA : PORTA VOLTA

Fondazione FELTRINELLI & MICROSOFT Italia - piramidi in vetro di Herzog : complesso di due edifici dalla forma piramidale che si sviluppano orizzontalmente uno contiguo l'altro, disegnato dagli architetti Herzog & de Meuron e inaugurato nel 2016.

È il primo edificio ad essere disegnato dallo studio elvetico nella città di Milano. L'edificio sorge vicino alle mura spagnole del 1500, nella zona tra Viale Pasubio e Viale Crispi.

           

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Piazza XXV APRILE e PORTA GARIBALDI




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CARRERA STUDIO



“INSIDE” : SWISS KRONO AG moves mountains

 

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“DON’T CALL ME … DAFNE “ by Elena SALMISTRARO : la GIOSTRA per TIMBERLAND

 


CORSO COMOPiazza Gae AULENTI

 

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“HIDDEN GARDEN” – PIERATTELLI Architetture : SPECCHI e sedute a ELEFANTINO !!

 

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Piattaforma Spaziale Blu … “LIGHTHENGE” – Stefano BOERI per EDISON


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Dalla Staz. GARIBALDI a PORTA VENEZIA ( Elio FIORUCCI e GUFRAM)



CORSO VENEZIA per “INTERNI” 3 : AUDI City Lab (mai raggiunta)

ARMANI / CASA

 

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DOLCE & GABBANA : Carretti siciliani e SMEG (SHOES & BAGS)

 

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VIA DELLA SPIGA : “PAROLE LUMINOSE” omaggio a Gillo DORFLES


 

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                                                                                                    PORSCHE DESIGN

 


VIA MANZONI

ARMANI / MANZONI 31

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GALLERIE D’ITALIA : CASA MANZONI – Il giardino di Alessandro (inauguraz. 2015)

"DISCO IN FORMA di ROSA DEL DESERTO n°1" (1993-1994) di Arnaldo POMODORO


Tra le opere nel GIARDINO INCANTATO il COCCODRILLO ROSSO di CRACKING ART …
                                     

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"DANDELION" : SOFFIONI & LUCI

Inno alla vita e alla primavera

 

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“DANDELION” - Installazione con sfere in acciaio e dischi policromi disegnata da Luca TRAZZI per gli spazi del colonnato di Palazzo Anguissola e il Giardino di Alessandro in occasione del

SALONE DEL MOBILE 2018.

Fiore primaverile, il TARASSACO o DENTE DI LEONE al momento della sfioritura si trasforma in soffice piumino e affida al soffio del vento i suoi semi, il suo futuro, spargendo i desideri di fanciulli e giovani innamorati.

Al SOFFIONE quindi è legata l’idea di una giovinezza fuggitiva che esprime l’acerba speme, il sospiro umido di pianto per un amore ostacolato, ma anche l’anelito a una stagione solare, una rinascita.
Questo aspetto vitalistico del fiore da sempre ha indotto l’uomo a riconoscervi un invito a lasciarsi andare fiduciosi al flusso della vita, al soffio di ciò che apparentemente è guidato dal caso.


Lo ricorda Walt Whitman: “semplice, fresco, gentile emergendo sul finir dell’inverno quasi mai non vi fossero stati artifici di moda, affari, politica, dall’angolo solatio, annidato nell’erba – dorato, innocente, come l’alba tranquillo, il dente di leone, il primo di questa primavera, ci mostra il suo volto fidente“.


Nel Giardino di Alessandro Manzoni i SOFFIONI testimoniamo la passione per la botanica dell’autore de I Promessi Sposi, assai meno nota rispetto a quella per la scrittura.

 

Piazza della SCALA - GALLERIA – DUOMO



CASA degli OMENONI o Palazzo Leoni-Calchi - costruito intorno al 1565 dietro la Chiesa di San Fedele, affacciata sulla piazza omonima dove campeggia il monumento ad Alessandro MANZONI.

Il nome della CASA deriva dagli otto telamoni (OMENONI - "grandi uomini") della facciata, scolpiti da Antonio Abondio.

 

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Piazza MEDA  e “DISCO” di Arnaldo POMODORO …



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Reportage fotografico by Barbara CARICCHI

© Copyright Barbara Caricchi ARTIVAMENTE – Tutti i diritti riservati