MARCOVINICIO a TORINO - FONDAZIONE 107 - con "MALMAISON" fino al 26 novembre 2017.

MALMAISON - il cuore pulsante dello STUDIO di MARCOVINICIO a Domodossola - RIFUGIO D'ARTISTA - diviene installazione e atterra come un'astronave negli ampi spazi di FONDAZIONE 107 a Torino.

Una stanza accogliente, a cui si accede attraverso le ante aperte di un armadio sfondato ... le pareti ottenute dall' assemblaggio di diversi mobili, scaffali, armadi ... le suppellettili di un’abitazione borghese del XX secolo ...  



MARCOVINICIO & IL MUSEO IMMAGINARIO

Gli artisti di DOMODOSSOLA si davano appuntamento al BAR BERTANI di piazza Mercato: un paio d’ore di chiacchiere ogni 15 giorni, il martedì, al cospetto di pezzi unici ... da SCIPIONE a DAVID attraverso la «Merda d’artista» di Piero MANZONI, fino a SEGANTINI, alle fotografie di Curzio MALAPARTE e Mario GIACOMELLI appese alle mollette come in una camera oscura.



Nel 2004 gli artisti domesi - “Ecole des Italiens” - hanno concepito la brillante idea che basti un tavolo per creare un MUSEO e un chiodo a reggere il peso di GRANDI OPERE.

Il MUSEO IMMAGINARIO «apolide, ramingo e mentale» ha vinto una sfida importante: in questo spazio la poesia riesce a trionfare sull’ economia.  

Il museo apre le porte due ore, poi le richiude e le opere si possono sbirciare solo dalle finestre. A quel punto lo spazio diventa inaccessibile, come un tempio da ammirare in lontananza.

Il centro storico di Domodossola, in vicolo Mellerio, offre da anni ormai questo tipo di opportunità, unica per il territorio, volta a restituire - secondo i promotori - dignità all’arte, lontano dalla logica del mercato che rende «sterile e pacchiana la vera bellezza».

 
All’interno di quello che è stato ribattezzato MUSEO IMMAGINARIO autori celebri e ignoti si alternano nell’esposizione, offrendo a chi sa guardare con attenzione occasioni artistiche degne di una grande realtà internazionale.

Andy Warhol, Basquiat, Fontana, Kandinsky, Antonio Ligabue, Chagall, Soutine, Christo, Luigi Stoisa

 

sono solo alcuni dei nomi che compongono il catalogo di questa «galleria errante», nata molto prima che il salotto medievale domese fosse ribattezzato Borgo della cultura.  

L’esperienza particolare del MUSEO IMMAGINARIO è nata grazie a personaggi che, nell’allestire i primi eventi, si aggiravano per le vie di
Domodossola, a piedi o in bici, con un’opera di Matisse sotto braccio e un’altra di Jacques Louis David nello zaino.

Questo tipo di movimento è passato inosservato a molti, perché agli ideatori non piace mettersi in mostra, ma non è sfuggito alla critica nazionale che ha sempre tenuto sott’occhio il cenacolo di artisti che dallo STUDIO di MARCOVINICIO, pittore e mente del museo immaginario, si è prima spostato al BAR BERTANI, per poi approdare in vicolo Mellerio.
 
«Tutto è nato nel 1990 dalla collaborazione col pittore e amico Franco RASMA di Borgomanero» racconta MARCOVINICIO.


I due artisti esposero con la «benedizione» di Alberto WEBER, uno dei maggiori galleristi italiani ... attualmente

WEBER & WEBER - Arte Moderna e Contemporanea a TORINO - via S.Tommaso,7
 
Con lo storico dell’arte Dario GNEMMI, l’architetto Paolo VOLORIO e

Peppino MARUCCO fondarono il MUSEO IMMAGINARIO ...

( rif. Francesca ZANI )




CONTEMPORANEAMENTE ... MARCOVINICIO

< Talvolta le iniziative che promuovono l’arte nascono fuori dai circuiti delle grandi città e delle gallerie più famose.
Ci fu un tempo in cui per conoscere l’arte contemporanea si dovesse passare per NAPOLI e frequentare la galleria di Lucio AMELIO, rischiando di incontrare

Andy Warhol, Robert Rauschenberg o Joseph Beuys,

che Amelio per primo portò in Italia > by Maria Cristina TOMMASINI per domusweb.


Nel 2007 gli amici dell’indimenticato gallerista napoletano, artisti e collezionisti, si sono ritrovati idealmente a “CONTEMPORANEAMENTE”, un’insolita mostra nata dall' idea del pittore MARCOVINICIO e del critico Michele BONUOMO.


DOMODOSSOLA - Palazzo SILVA : edificio rinascimentale costruito su preesistenze trecentesche

“CONTEMPORANEAMENTE” ha proposto un “non allestimento” che - senza modificare in alcun modo l’arredo preesistente (mobili, suppellettili, quadri e tutto ciò che compone il corredo originale del palazzo nobiliare) -  attribuisce a ciascuna opera una collocazione ‘naturale’ nel contesto antico.

PASSATO & PRESENTE

In questa “camera delle meraviglie” gli omini di Keith Haring ‘dialogano’ con un’armatura da samurai ... un pastello di Jean Michel Basquiat con un bacile di ceramica ... un vaso di Mimmo Paladino con le suppellettili antiche ... un disegno di Alighiero Boetti con le incisioni del camino di pietra.



< L’idea di tenere sullo stesso piano temporale PASSATO e PRESENTE, visioni localistiche e linguaggi internazionali , azzera i limiti cronologici, trasforma i frammenti del passato, in ready-made del presente …
La mostra mette in scena un gioco di specchi attraverso il quale le immagini si moltiplicano ininterrottamente, e in questi riflessi dinamici le opere si caricano di sensi e significati spiazzanti > by Michele BONUOMO

 
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