“KOSSUTH 1981-2009” – Antologica a CITTA’ DELLA PIEVE (Perugia) – INAUGURAZIONE 30 maggio e presentazione di Vittorio SGARBI - fino al 31 ottobre 2015 – RIMESSE del PALAZZO VESCOVILE – Corso Pietro Vannucci, 12




Wolfgang Alexander Kossuth - pittore, scultore, violinista e direttore d’orchestra - dedica tutta la sua vita all’arte, fondendo la passione per la musica a quella per le arti figurative.

Nel 1979 abbandona definitivamente la carriera musicale per dedicarsi unicamente alla SCULTURA, restando comunque legato a doppio filo al mondo della musica … i suoi bronzi ritraggono importanti personalità musicali, teatrali e coreutiche … la musica e il ballo sono temi fissi nella costruzione della maggior parte delle sue opere.



SCULTURA   PITTURA   MUSICA   DANZA … il mondo di Wolfgang Alexander KOSSUTH riassunto in 5 sale per 78 opere - a cura di Associazione ANKAMO’




La perfezione non ha colore : è questo il concetto che emerge dalle parole di Vittorio SGARBI . “Tutta la scultura greca, romanica, rinascimentale puntava sul colore, sulla policromia. Il tempo in molti casi ha eliminato il colore, come nelle sculture antiche. Kossuth parte già senza colore, acromatico. Ciò presuppone una sintesi mentale e non si dà come conseguenza di un degrado, di una consunzione, ma come perfezione senza colore”




Nelle opere domina l’essenza della figura umana, ossessione vitale e fonte ispiratrice di infinite possibilità espressive. La figura non è mai ritratta e mai immobile nei suoi lavori, ma muove verso tensioni muscolari ed emotive. Leggerezza ed equilibrio, raffinatezza ed eleganza si fondono perfettamente con l’impiego del bronzo e delle resine.


Il corpo sia maschile che femminile è indagato dall’artista nella sua fisicità e spiritualità, per quel che di inafferrabile e misterioso esso conserva: Il corpo umano è incomprensibilesono ancora lontano dal padroneggiarlo. Lo guardo e mi chiedo: come nasce questa forma? E più tento di approfondire e più mi sfugge. Io ricerco nella figura umana, tra statica e anatomia, l’opera di Dio (KOSSUTH)


È l’anima che parla attraverso il corpo … da qui la scelta frequente di modelli nel campo della danza - ballerine e danzatori in un susseguirsi di movimenti del corpo ritmati e modellati su un testo musicale.



Dalla MUSICA alla SCULTURA il percorso artistico di Wolfgang Alexander Kossuth, il grande violinista … lo scultore che danzava !! 78 opere dell’artista nel nuovo spazio espositivo di PALAZZO VESCOVILE a CITTA’ DELLA PIEVE fresco di restauro dopo 30 anni di chiusura !! Nel piccolo cortile in esterno Roberto BOLLE apre le danze … con la leggerezza di un fisico perfetto immortalato nel bronzo della scultura !! La DANZA : ballerini e ballerine !!

 

Roberto BOLLE – nato a Casale Monferrato in provincia di Alessandria, all'età di 12 anni entra alla scuola di ballo dell' Accademia Teatro alla Scala e viene notato da Rudolf Nureyev, che lo sceglie per interpretare il ruolo di Tadzio nell'opera Morte a Venezia. Grande carriera artistica … Roberto ha trascorso la giovinezza a Trino, nel Vercellese. Dal 2007 collabora con il FAI … il suo "luogo del cuore" è la chiesa di San Michele in Insula, la chiesa più antica di Trino.



E ancora grandi personaggi … da Mario SOLDATI (1981) a Ottavio MAZZONIS (2001) … fino a Alessandra FERRI – giovane ballerina milanese … ritratti in BRONZO e TERRACOTTA

 


Mario SOLDATI – scrittore, giornalista, regista cinematografico, sceneggiatore e autore televisivo … nato a TORINO nel 1906 …
La Torino degli anni venti è quella dell'intelligenza di Piero Gobetti, della pittura di Felice Casorati e del mecenatismo di Riccardo Gualino. Gli amici più cari sono Mario Bonfantini, Giacomo Debenedetti, Carlo Levi, Giacomo Noventa, Agostino Richelmy.
Del 1941 il film che lo renderà il regista più popolare di quell'anno, "Piccolo mondo antico", un successo che metterà d'accordo la critica e il pubblico, un classico del cinema italiano, dove la ventenne Alida Valli, al suo primo ruolo drammatico, vince la coppa Volpi come migliore attrice protagonista.



Ottavio MAZZONIS – pittore … nato a TORINO nel 1921… cresciuto in una famiglia dell’aristocrazia torinese nell'antico Palazzo dei Solaro della Chiusa (oggi sede del Museo d'Arte Orientale di Torino). Fin da piccolo ha modo di respirare l'arte e la cultura, attraverso la madre Elisa Desio Boggio – prima del matrimonio un’apprezzata soprano - e il padre Federico - collezionista di dipinti sia di arte antica che di autori contemporanei piemontesi e non. Ottavio già da bambino frequentava il Teatro Regio … presso l’abitazione di via San Domenico 11 dove la famiglia risiedeva si tenevano abitualmente incontri con artisti e maestri del calibro di Pertile e Toscanini. Il risultato fu sin dall'infanzia una propensione alla pratica artistica unita ad un profondo interesse per la storia dell'arte, specialmente per la pittura del Settecento veneziano.

 

SCULTURA & SANGUIGNA … alle pareti le opere del maestro Wolfgang Alexander Kossuth … nudi femminili … nudi maschili … figure esili e longilinee che si proiettano leggere nello spazio, protese verso l’alto, in uno slancio di grande eleganza !!

Splendida “La nascita di MERCURIO”, in locandina, la divinità dai calzari alati che piegata come un cigno si libra leggera da un paio di ali soffici e poderose …

Penso subito a balletti celebri …

La morte del CIGNO (originariamente Il cigno) - di Mikhail Fokine su un pezzo di Camille Saint-SaënsIl lago dei CIGNI - musicato da Pëtr Il'ič Čajkovskij (op. 20) …

 

KOSSUTH

 



“GIADA con turbante” accoccolata per terra … grande bronzo !!

“La tentazione di ADAMO” … un corpo femminile “schiacciato” – quello di EVA - che avvolge come una sciarpa o come un serpente tentatore con una grossa MELA in mano quello poderoso di ADAMO … la fusione di due anime !

Mi colpiscono molto le opere di trasformazione … corpi fusi in continuità che sgorgano uno dall’altro …

“La nascita di ADONE” … un corpo inarcato all’indietro con un ventre aperto da cui scaturiscono 4 personaggi …

In resina bianca “CAPRICCIO”Volo di Violino riflesso a terra nel grande specchio … il poderoso uccello dal ventre sagomato a violino che vola via portando un uomo con la capraCapriccio è l'ultima opera del compositore tedesco Richard Strauss : "Cos'è più importante: la POESIA o la MUSICA?". Questa domanda prende vita nella storia di una Contessa combattuta tra due pretendenti: il poeta Olivier e il compositore Flamand. Irrimediabilmente incerta, la Contessa canta l'inseparabilità di parole e musica, e chiede lumi per la decisione alla sua immagine riflessa in uno specchio. Il maggiordomo annuncia : «la cena è servita» e termina l'opera…

“ETERNO FEMMINEO” (2004) … 3 x LEI !! Come acrobati 3 personaggi maschili sorreggono e portano in alto LEI … fino alle stelle !!

“DAFNE e APOLLO” (2002) … 



L’opera di Kossuth è un realismo contemporaneo onirico e concettuale … < Alla perfezione umana il maestro integra elementi dissonanti, alcuni presi “dal vero” ed altri liberamente manipolati e antinaturalistici … Kossuth, pur nella sua contemporaneità, mantiene un’alta ammirazione estetica e morale dell’uomo … proprio questo amore per i suoi simili fà di Kossuth un artista veramente avanguardista nel mare nichilista e ripetitivo della contemporaneità >

La disciplina che gli permette di esprimersi con maggiore enfasi è la SCULTURA. La figura umana è sempre al centro delle sue composizioni. Studi anatomici, resa del movimento, la bellezza classica si fonde con equilibri improbabili. Il risultato è una figura fisiognomicamente perfetta ma che va oltre la realtà, visione personale dell’artista che asseconda e nega al tempo stesso il naturalismo. Armonia e teatralità caricano le sue sculture di pathos; tensioni e torsioni, corpi di ballerini che sfidano le leggi di gravità in un’esplosione di energia e dinamismo. I materiali che modella sono MARMO, BRONZO, RESINA e GESSO. Le stesse tematiche sono espresse nelle TELE: nudi realizzati a pastelli o a olio, contorni sfumati, magistrale chiaroscuro. Corpi sensuali che si muovono nello spazio, in bilico tra tensione muscolare e emotiva.



Wolfgang Alexander Kossuth nasce in GERMANIA a Pfronten nel 1947. Dedica la prima parte della vita alla MUSICA , studiando violino e ancora composizione e direzione musicale a NAPOLI.

Dal 1970 al 1974 suona nell’ Orchestra del Teatro alla Scala di MILANO e nel 1975 ne sarà il direttore.



< Erano quelli gli anni sfavillanti di Paolo Grassi e di Claudio Abbado. Un traguardo per molti, non per quel ventottenne di poche parole, che viveva di intimi tumulti, attratto da una seconda musa, l' arte figurativa. A BRERA, nel ' 79, si era gettato nelle lezioni di SCULTURA, dove aveva conosciuto la milanese Giuliana, anche lei allieva dell' Accademia, che sarebbe diventata sua moglie. Dopo appena tre mesi, Alexander aveva mollato la Scala e Brera e si era dedicato alla scultura, da autodidatta di successo. Per lui, che non amava farsi ritrarre neanche in fotografia, posarono Leonard Bernstein, Alberto Erede, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Sergiu Celibidache, Paolo Grassi, Ottavio Mazzonis, Mario Soldati, Milva, Valeria Moriconi, Andrea Jonasson Strehler, Sandor Vegh, Sierk Schroder. E poi le stelle della danza: Luciana Savignano, Liliana Cosi, Alessandra Ferri, Roberto Bolle e Massimo Murru > (Valeria CRIPPA)



Dal 1981 le sue opere vengono esposte in Italia e all’estero. Muore precocemente il 30 dicembre 2009. E’ sepolto a Città della Pieve nella verde Umbria.

Lo SPAZIO KOSSUTH intende celebrare l’intensa attività del maestro.



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