Full immersion a MILANO affollata da visitatori da ogni parte del mondo per il SALONE INTERNAZIONALE del MOBILE. Tantissimi gli eventi diffusi in tutta la città per il FUORISALONE : 

“MONDI CONNESSI” il tema dell’edizione 2025.

Come sempre l’imbarazzo della scelta … il nostro itinerario in 10 tappe 

parte da Corso Magenta - una delle zone simbolo di Milano, crocevia di storia e storie - per finire nell’iconica Pinacoteca di Brera.



Tra i tesori da non perdere in Corso Magenta ci sono le splendide Chiese di San Maurizio al Monastero Maggiore e di Santa Maria delle Grazie oltre al monumentale Palazzo Litta, tra gli edifici che meglio caratterizzano dal punto di vista storico artistico e culturale la città di Milano.



Cattura l’attenzione l’elegante facciata progettata da Bartolomeo Bolli con sontuoso portale arricchito dagli imponenti telamoni. Sulla sommità del corpo aggettante due statue di mori a tutto rilievo reggono lo stemma del casato.

 

 

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Di pregio il solenne scalone d’onore, gli apparati decorativi dell’appartamento nobile, il sistema di cortili interni ed il giardino che si apre verso Foro Bonaparte.


Palazzo Litta può essere considerato, soprattutto per la sua estrosa facciata settecentesca, come uno dei più rappresentativi (e ben conservati) esempi di barocchetto lombardo, stile che si diffonde a Milano intorno al secondo decennio del XVIII secolo. Il nucleo originario del complesso architettonico venne costruito qualche decennio prima, tra 1642 e 1648, da Francesco Maria Richini per il conte Bartolomeo Arese, al tempo uno degli uomini più influenti di Milano, nominato senatore nel 1641. Di
venne presidente del Senato come suo padre nel 1660.

Tra i celebri ricevimenti mondani tenuti dal conte nel proprio palazzo cittadino si ricorda quello in occasione della sosta milanese dell'arciduchessa Maria Anna d'Austria nel 1649 diretta in Spagna per andare in sposa al futuro Filippo IV.



1 - Nel Cortile d’Onore l’installazione Nobody Owns the Land: Earth, Forest, Mahk

Intreccia filosofia orientale e visioni occidentali l’architetto coreano Byoung Soo Cho, al suo debutto in Italia con l’installazione per MoscaPartners Variations.

L’opera è composta da tre elementi. Al centro del seicentesco colonnato di Palazzo Litta c’è il più scenografico e coinvolgente: Earth, piattaforma geometrica interamente ricoperta di terra rossa su cui i visitatori, scalzi, possono camminare.

 

 

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Tra le colonne si snoda Forest, un percorso tra i quadri astratti di Soo Cho realizzati con pittura, inchiostro e terra; osservando i dipinti dall’interno del cortile si può leggere la scritta Nobody Owns the Land, in inglese e in coreano.

 

 

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L’itinerario si conclude con Mahk, ovvero con l’approccio imperfetto e spontaneo alla creazione, simboleggiato da ceramiche tradizionali dove sono visibili le impronte degli artigiani che le hanno lavorate.

 

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L’impostazione del cortile di Palazzo Litta si ritrova in altre architetture ricchiniane, come il Palazzo del Senato e quello del Seminario.

 

L’imponente scalone a forbice introduce al piano nobile con splendide sale affrescate, camini in marmo, salotto rosso, salotto giallo, salone degli specchi.

 

 

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Tactile Baltics, le sperimentazioni sui materiali di Estonia, Lettonia e Lituania. L’invito è quello di tornare a percepire i nostri corpi nello spazio.

Corpi che interagiscono con strutture complesse e artigianali come in “Design is Courage” - Politecnico di Milano, School of Design - e corpi che si definiscono per il loro modo di aggregarsi e plasmare lo spazio, come quelli delle persone non vedenti che hanno progettato con Debonademeo il nuovo divano di Adrenalina.

 

 

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Plenitude

 

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Lo studio giapponese Honoka trasforma le bottiglie d’acqua in materia dal grande potenziale figurativo.

 

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Cortile dell’orologioTeatro Litta realizzato nella cappella di famiglia

 

 

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Palazzo Litta, detto anche Palazzo Arese Borromeo Visconti Litta, è attualmente la sede del Segretariato regionale del ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Lombardia, del Polo museale regionale della Lombardia e della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la Città metropolitana di Milano.

 

 

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Tra i capolavori immancabili in zona c’è sua maestà Santa Maria delle Grazie e 

il suo gioiello: il Cenacolo di Leonardo da Vinci.

Situata nell’omonima piazza Santa Maria delle Grazie e appartenente all’Ordine Domenicano, la chiesa è stata inserita nel 1980 nella World Heritage List dell’Unesco perché con la sua architettura di grande armonia e perfezione rappresenta una delle massime testimonianze dell’arte rinascimentale, avvalorata dalla presenza dell’opera del genio fiorentino.

Conservata sulla parete settentrionale del refettorio domenicano, l’Ultima Cena può essere ammirata nel suo splendore anche grazie a un’accurata opera di restauro venticinquennale.

2 - Graffito di Luce - Chiostro e Sacrestia del Bramante / Santa Maria delle Grazie, via Caradosso 1


Si ispira a un piccolo dettaglio decorativo, un graffito a tema floreale visibile sopra il colonnato, la leggera installazione luminosa di Luca Trazzi. Le sue esili sculture dorate - nate dalla collaborazione con FAN Europe Lighting - danno nuovo ritmo agli spazi bramanteschi del piccolo “Chiostro delle Rane” e della “Sacrestia Vecchia” aperti eccezionalmente per la Design Week.

 

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"Chiostro delle Rane", così chiamato per la presenza di sculture raffiguranti ranocchie in bronzo ad ornamento della fontana collocata al centro del cortile.

 

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Metro Cadorna - Duomo

 

 

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3 - Torre Velasca : una location speciale da cui vedere tutta la città. 

Il sedicesimo piano è aperto al pubblico con il progetto espositivo Weaving Anni Albers : Dedar, in collaborazione con la Fondazione Josef & Anni Albers, propone alcuni tessuti di Anni Albers, traducendo con sensibilità e tecniche contemporanee  opere concepite e realizzate tra il 1936 e il 1974.

 

 

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Anni Albers (1899-1994) elevò la tessitura ad arte e arricchì il linguaggio dell’arte con gli strumenti del telaio e del tessuto privilegiando la funzione e creando tessuti pensati per l’uso quotidiano e dando vita, in parallelo, ad altri tessuti ignorando il metro dell’utilità pratica. Oggi Dedar onora questa eredità presentando quattro degli intrecci pittorici, così definiti dalla stessa Albers, e la traduzione tessile di un disegno che, fino a ora, era rimasto esclusivamente su carta.

 

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Nata a Berlino Anni Albers frequentò la Bauhaus … partì per l’America e fu la prima artista tessile donna al MoMA.

Nella Bauhaus di Walter Gropius, Anni iniziò il suo primo anno sotto Georg Muche e successivamente sotto Johannes Itten (ricordato come il teorico del colore). Le donne erano escluse da specifiche discipline insegnate all'interno della scuola (come l'architettura) e proprio durante il secondo anno, impossibilitata a entrare in un workshop sul vetro col suo futuro marito, Josef Albers, Anni Albers indirizzò a malincuore la sua scelta verso la tessitura. Con la sua insegnante Gunta Stölzl tuttavia imparò velocemente ad amare le sfide legate alla costruzione tattile della tessitura.

Anni pubblicò molti articoli sul design tessile, culminando il suo successo con la mostra nel 1949 al Museum of Modern Art. Fu la prima artista nel suo genere esposta al MoMA.

 

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Dalla TORRE VELASCA l’inatteso skyline del DUOMO in allineamento con i

retrostanti grattacieli di PORTA NUOVA !!

 

 

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Basilica di San Nazaro in Brolo


La basilica dei Santi Apostoli e Nazaro Maggiore (nome originario paleocristiano basilica apostolorum), comunemente detta basilica di San Nazaro in Brolo, è una delle più antiche chiese di Milano, situata in piazza San Nazaro in Brolo. Si tratta della più antica chiesa a croce latina della storia dell'arte occidentale, realizzata in questa forma per celebrare la Risurrezione di Gesù, come testimoniato da un'epigrafe collocata nelle pareti del coro. Il complesso si compone della basilica e dei successivi Mausoleo Trivulzio e cappella di Santa Caterina, che sono entrambi rinascimentali. Il Mausoleo Trivulzio, monumentale cappella realizzata dal Bramantino, ha coperto l'originale facciata della basilica cambiandone radicalmente l'aspetto. Insieme alla basilica prophetarum, alla basilica martyrum ed alla basilica virginum, la basilica apostolorum è annoverata tra le quattro basiliche ambrosiane, ovvero quelle fatte costruire da sant'Ambrogio.

 

 

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San Giovanni in Conca – Resti dell’abside in piazza Missori


Dell’antica basilica di San Giovanni in Conca (nome originario paleocristiano basilica evangeliorum) rimangono oggi solo poche tracce risalenti all'XI secolo, vale a dire parte dell'abside con monofora e l'intera cripta.

Realizzata di epoca romanatardoimperiale tra il V e il VI secolo in stile paleocristiano, fu ricostruita nel Medioevo in stile romanico. Originariamente dedicata agli evangelisti, da cui il nome paleocristiano basilica evangeliorum, fu in seguito dedicata a Giovanni apostolo ed evangelista.


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Duomo – Galleria Vittorio Emanuele II – Piazza della Scala – via Manzoni

 

 

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4 - Palazzo Molteni è la nuova casa di Molteni&C, sette piani nella centralissima via Manzoni 9. Nei primi quattro piani le collezioni del brand sono state allestite da Vincent van Duysen per ricreare altrettanti appartamenti con zona giorno, zona notte e cucina e doppio affaccio, da una parte sulla città, dall’altra sul cortile interno. Uno showroom decisamente fuori dal normale con i suoi 3000 metri quadrati e la successione degli spazi che cambia livello dopo livello.

Questa nuova casa è stata anche l’occasione per tributare un omaggio alla città. Proprio di fronte al nuovo showroom, il Museo Poldi Pezzoli ospita per l’occasione l’installazione Letters to Milan dello Studio Klass, uno scrigno fatto di forme, immagini e parole che occupa il cortile, l’Orangerie e la Sala d’Armi.

 

 

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Nella Sala d’Armi oggetti di Gio Ponti (cavalli). Nella volta del soffitto “La battaglia” (1999-2000) di Arnaldo Pomodoro.

 

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5 - “Time travel is possible” è il motto dell’evento Futurespective: Connected Worlds di

Range Rover in Piazza Belgioioso

La casa automobilistica britannica, che quest’anno festeggia il 55° anniversario, invita il pubblico a un viaggio nel tempo fino ai loro inizi, negli anni 70.

 

 

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Lo studio creativo californiano Nuova ha ricostruito in piazza Belgioioso una concessionaria degli anni 70, dove è presente il primo modello di Classic Range Rover YVB 151H nel caratteristico colore Olive Green originale. Colori, arredi, musiche e persino profumi sono stati studiati per ricreare il mood dell’epoca.

Anche abiti british style anni ’70 per 3 personaggi.

 

 

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Il secondo spazio rappresenta la visione attuale di Range Rover ed è una stanza eterea e futurista caratterizzata da interni simili a una scatola luminosa prismatica dove troviamo invece l’ultimo modello Range Rover Autobiography di quinta generazione. Quinte di specchi e sassolini bianchi a terra.

 

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Palazzo Belgioioso e Casa del Manzoni


Palazzo Belgioioso (o Belgiojoso) è un palazzo storico di Milano situato in piazza Belgioioso n. 2, all'interno del Quadrilatero della moda. Fu progettato da Giuseppe Piermarini per il principe Alberico Barbiano di Belgiojoso. Iniziato nel 1772, venne terminato nel 1787. Viene considerato come una delle migliori espressioni dell'architettura neoclassica a Milano.


Alessandro Manzoni abitò la casa tra via Morone e piazza Belgioioso dal 1813, una volta tornato da Parigi, fino alla sua morte, avvenuta il 22 maggio 1873.

 

 

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6 - Al Palazzo del Senato, oggi sede dell’Archivio di Stato, va in scena Source of Pleasure by Juliana Lima Vasconcellos, una mastodontica installazione di 18 metri di diametro ricoperta di polvere di caffè. Così Lavazza presenta la sua novità: Tablì, una cialda-non cialda senza involucro fatta al 100% di caffé. Gusto forte (biscotto) e gusto morbido floreale (Roma).

 

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Mère Ubu - Opera del celebre artista spagnolo Joan Miró donata al Comune di Milano nel 1973.

La scultura, imponente nella sua presenza, si distingue per il colore bruno scuro e la forma grottesca e zoomorfa: un ibrido tra uccello, figura umana e demonio. Rappresenta Mère Ubu (Madre Ubu), personaggio femminile dell’opera teatrale Ubu re di Alfred Jarry, considerata un’anticipazione del surrealismo e del teatro dell’assurdo.



7 - Prismatique - via della Spiga

Nick Maltese Studio firma i portali di travertino che per tutta la Design Week segnano l’inizio e la fine di una delle principali vie dello shopping nel blasonato Quadrilatero della Moda. «L’idea è creare due varchi scenografici: uno costituito da tre elementi sfalsati, che in prospettiva formano un tunnel, l’altro da un unico blocco monolitico. Lontane dalle tradizionali porte urbane, le sculture si propongono come soglie enigmatiche» spiegano gli architetti Nick Maltese e Fede Pagetti.

 

 

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Spettacolare ingresso ad uno dei più vasti edifici storici di Milano, l’ ex Seminario

Arcivescovile di Corso Venezia 11.

 

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Il ricco portale barocco accoglie col motto borromaico “humilitas”. Risale al 1630 ed è opera di Francesco Maria Richini.

E’ caratterizzato da due cariatidi poste ai lati, raffiguranti una la Pietà (oppure la Carità, o la Teologia) e l’altra la Speranza (o la Sapienza, o la Filosofia), che furono scolpite in ceppo gentile; le sormontano due mascheroni dall’aspetto grottesco, conformi al gusto barocco.

 

 

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Portrait Milano - Una dimora di eccellenza per l’ospitalità milanese ricavata nell’ex Seminario Arcivescovile di Corso Venezia

Seminario arcivescovile, biblioteca, stamperia, scuola: il complesso nel centro di Milano la cui prima pietra è stata posata nel 1565 ha un passato molto articolato; nel Seicento alla struttura si è aggiunto il chiostro a corte quadrata con il doppio loggiato di colonne e il portale barocco di Francesco Maria Richini; nei secoli successivi è stato prigione per Napoleone, ospedale per Radetzky e i feriti della Grande Guerra e, dopo un primo restauro firmato da Piero Portaluppi, ha ospitato l’atelier di Mario Bellini fino al 1990. Pausa. Dopo un silenzio durato oltre due decadi, è il tempo della rivoluzione voluta da Lungarno Collection e firmata da Michele de Lucchi e Michele Bönan, architetti.

 

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Nucleo identitario, centro distributivo e cuore dell’intervento è il chiostro, oggi la nuova Piazza del Quadrilatero, posizionata fra Corso Venezia e via Sant’Andrea. Distribuita su oltre 2800 metri quadrati, è la prima tappa del percorso che accompagna verso il Portrait Milano; qui, al livello del primo colonnato, hanno sede proposte dedicate alla città e legate al mondo della ristorazione, del benessere e della moda – fra i cui i brand Antonia, The Longevity Suite e Verde Idea.



8Drift Us - Hotel Portrait, corso Venezia 11

Nel cortile dell’hotel Portrait, Studio Drift firma un’opera interattiva che risponde ai movimenti dei visitatori, simulando l’effetto del vento su un campo. In collaborazione con Audi, Drift Us è composta da steli d’erba ad altezza d’uomo che dondolano dolcemente al passaggio delle persone. La collaborazione riflette l’interesse comune di Studio Drift e del brand automobilistico per l’innovazione attraverso il movimento e suggerisce come la tecnologia adattabile sia il cuore delle nuove vetture.

 

 

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Via S. Andrea – via Monte Napoleone – Brera Design District

 

 

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Giorgio Armani



In via Borgonuovo, la "contrada de’ sciuri", come la chiamava il popolo, c’è un luogo magico, sospeso nel tempo: Palazzo Landriani. Costruito nel 1491, fu acquistato dai Landriani che lo fecero risistemare dall’architetto di scuola bramantesca Cesare Cesariano. Conserva molti tratti originali: il portico ad archi bramanteschi, il cortile, parte della facciata, le sale con soffitti a cassettoni, il portale su via Fiori Oscuri. La biblioteca, la cui volta ha una ricca decorazione cinquecentesca, conserva 450.000 volumi e documenti dal ’400 ad oggi. Dal 1959 è sede dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, fondato da Napoleone nel 1797 per raccogliere le scoperte e perfezionare le arti e le scienze.



9 - Palazzo Landriani, via Borgonuovo 25

Il designer giapponese Tokujin Yoshioka presenta per Grand Seiko

l’installazione Frozen.

6 poltrone scolpite nel ghiaccio animano il portico e il cortile trasformandosi con il passare del tempo in un poetico (e impossibile) controllo sulla natura.

Mostra di orologi nella Sala lettura.

 

 

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10 - Library of Light - Cortile d’onore Pinacoteca di Brera



Ribadisce l’importanza delle biblioteche come luogo di connessione e conoscenza l’artista britannica Es Devlin che, su invito del Salone del Mobile Milano, ha creato una libreria post-moderna attorno alla statua del Canova Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore

 

 

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Library of Light è una scultura circolare dal diametro di 18 metri, con scaffali luminosi pieni di pubblicazioni e un pavimento rotante, fuori asse rispetto al cortile, con specchi strategicamente posizionati per riflettere la luce sul colonnato e le facciate. I visitatori possono ascoltare la lettura di brani letterari seguendo il testo lungo un display che scorre orizzontalmente, sfogliare libri cartacei e lasciare i propri in dono per qualcun altro.


 

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Palazzo Reale - Aspettando Milano Cortina 2026 !!

 


Reportage fotografico by Barbara Caricchi e Mauro Dragoni

© Copyright Barbara Caricchi ARTIVAMENTE – Tutti i diritti riservati