PALAZZO MADAMA : un palazzo, un museo, il CUORE di TORINO in piazza Castello !! Tutta la storia della città raccontata dalle sue MURA :

  •         da porta romana
  •         a fortezza medioevale (in mattoni e laterizio)
  •         a castello dei prìncipi d’ACAIA
  •         residenza delle Madame Reali di SAVOIA a cavallo di ‘600 e ‘700. Del 1718 la facciata bianca del messinese Filippo JUVARRA ispirata al fronte posteriore di Versailles … e l’imponente scalone con luminose vetrate su piazza Castello
  •         sede del 1° Senato del Regno d’Italia  per volere di Carlo Alberto nell’ ‘800
  •         dal 1934 ospita le collezioni di arte antica del MUSEO CIVICO.

 

MUSEO CIVICO di ARTE ANTICA - 4 piani di stupore :

Piano FOSSATO con GIARDINO medioevale (falconara e non solo … ) : arti del MEDIOEVO ( sculture in pietra, mosaici, oreficerie). Nel tesoro della torre un curioso “nettaorecchie” e splendidi cucchiai

Piano TERRA : arti di GOTICO e RINASCIMENTO (Sala Staffarda – coro ligneo dell’abbazia, riccamente intagliato). Nella Torre Tesori uno dei capolavori assoluti dell’arte italiana : il “RITRATTO D’UOMO” di Antonello da MESSINA in questo periodo all’ ERMITAGE di SAN PIETROBURGO in Russia, per la collaborazione artistica in atto con PALAZZO MADAMA di TORINO.

PRIMO piano : arti del BAROCCO (quadreria, mobilio di PIFFETTI e PRINOTTO, le sfarzose decorazioni degli Appartamenti Reali

SECONDO piano con TORRE panoramica : arti DECORATIVE di tutte le epoche (ceramiche, avori, oreficerie, tessuti, vetri dorati, dipinti)

 

PALAZZO MADAMA : 5000 opere, 2000 anni di architettura

 

Fino al 23 febbraio 2014 un altro capolavoro assoluto occupa il posto del  “RITRATTO D’UOMO” di Antonello da MESSINA nella vetrina della TORRE TESORI a piano terra : la “SACRA FAMIGLIA” dell’ ERMITAGE di Raffaello SANZIO !! ( Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo).

 

E’ imbarazzante parlare di RAFFAELLO e di tutto ciò che realizzò nel corso della sua breve e intensa vita !!

LEONARDO, MICHELANGELO e RAFFAELLO : 3 magnifiche personalità del RINASCIMENTO ITALIANO !!!

 

LEONARDO da VINCI : il travaglio dell’epoca, le grandi innovazioni, gli studi di anatomia umana, le grottesche !!

MICHELANGELO BUONARROTI : la forza espressiva della potenza scultorea che deve “togliere” dal blocco di marmo - “La Pietà”…   la volta della Cappella Sistina – papa SISTO IV della Rovere.

RAFFAELLO SANZIO : la pacatezza dell’espressione pittorica – la bellezza idealizzata ! Le Madonne di Raffaello !!  Raffaello si mosse sempre in modo da assimilare il meglio da chi aveva a portata d'occhio, fosse la ricchezza cromatica di un veneziano, la dolcezza di Leonardo o il dinamismo di Michelangelo. Ammirando e imitando in tempi diversi, senza mai seguire gli esisti estremi delle poetiche altrui ma piegandole alla propria sensibilità, Raffaello si pose come figura di mediazione, esempio per il futuro e terzo personaggio nell'ideale triade dei grandi "geni" del Rinascimento.

 

 

 

La “SACRA FAMIGLIA” di RAFFAELLO, opera ad olio datata 1506 circa, nasce su TAVOLA … successivamente la “pellicola pittorica” verrà trasferita su TELA (olio e tempera).

 

Colpisce il GIOCO DEGLI SGUARDI fra il BAMBINO che, aggrappato alla Madre, è girato e guarda SAN GIUSEPPE, quest’ultimo con lo sguardo abbassato … si leggono le palpebre … la MADONNA che guarda SAN GIUSEPPE, insolitamente SENZA BARBA, un uomo molto vero, dai lineamenti scuri e marcati che ci rimanda alle grottesche di Leonardo. Sono affascinata dai suoi capelli radi e canuti, resi con una peluria soffice e “trasparente”… dal colletto “stropicciato” della sua camicia …

In netta contrapposizione una VERGINE dalla bellezza idealizzata, dal volto luminoso e perfetto !! Una raffinata acconciatura con treccioline e un velo azzurro tra i capelli fermato da un nastro rosso …

Sullo sfondo non il ricorrente paesaggio ma a destra  un’ARCHITETTURA di ampia profondità prospettica con le ombre delle colonnine della balaustra di un terrazzo …

 

L’opera arrivò nella celebre collezione di Pierre CROZAT, che fu voluta e acquistata in blocco nel 1772 dall’ imperatrice CATERINA II di RUSSIA, sensibile all’arte e molto raffinata … costituendo quello che diverrà il nucleo dell'Ermitage.

 

Fu realizzata da RAFFAELLO poco dopo il suo arrivo a FIRENZE , attorno al 1504, su commissione di Guidobaldo da MONTEFELTRO, duca di Urbino.

 

 

RAFFAELLO SANZIO  nasce a URBINO nelle Marche nel 1483, dove fervono gli ideali del RINASCIMENTO … nella bottega del padre i primi insegnamenti.

Giovanissimo arrivò a far parte della bottega di PIETRO PERUGINO, il dolce maestro – nato a CITTA’ della PIEVE. Le “grottesche” del PERUGINO ne Il Collegio del Cambio a PERUGIA in Umbria.

Nel 1499, sedicenne, si trasferì a CITTA’ di CASTELLO (PG).

 

A SIENA in Toscana da PINTURICCHIO. PINTURICCHIO ( Bernardino di BETTO BETTI ), nato a PERUGIA nel 1452 circa, fu uno dei grandi maestri della scuola umbra del secondo ‘400, con Pietro PERUGINO e il giovane RAFFAELLO.

 

A FIRENZE è affascinato dalle straordinarie novità di LEONARDO e MICHELANGELO !!

 

Da LEONARDO apprese i princìpi compositivi per creare gruppi di figure strutturati plasticamente nello spazio, mentre sorvolò sulle complesse allusioni e implicazioni simboliche, sostituendo anche l'"indefinito" psicologico a sentimenti più spontanei e naturali.

Sicuramente l'esempio di Leonardo inculcò nel giovane la volontà di superare le repliche di modelli di repertorio - come era solito fare il  Perugino - in favore di una continua rielaborazione e studio organico di tutte le figure e del paesaggio, spesso rilevato dal vero, per favorire una rappresentazione più naturale e credibile. Lo stesso VASARI  testimoniò come al giovane Raffaello "piacendogli la maniera di Leonardo più che qualunque altra avesse veduta mai, si mise a studiarla", distaccandosene però a poco a poco, verso uno stile pienamente proprio.

 

Da MICHELANGELO invece assimilò il chiaroscuro plastico, la ricchezza cromatica, il senso dinamico delle figure.

L'ammirazione per Michelangelo si trasformò in un vero e proprio scontro artistico al tempo del soggiorno a Roma. La causa fu il clima fortemente competitivo della corte papale, surriscaldato probabilmente da BRAMANTE che cercava di tirare l'acqua al proprio mulino, screditando il fiorentino Michelangelo e promuovendo invece il suo conterraneo Raffaello.

 

   

Celebre è la serie delle Madonne col Bambino che a Firenze raggiunge nuovi vertici.

 

A trent'anni circa RAFFAELLO è il titolare della più attiva bottega di pittura a ROMA, con una schiera di aiuti che inizialmente si dedicavano essenzialmente a lavori preparatori e di rifinitura di dipinti e affreschi. Successivamente la quasi totalità dei lavori di Raffaello vide il contributo sempre maggiore della bottega nella stesura pittorica, mentre la preparazione dei disegni e dei cartoni rimaneva a cura del Maestro. Così facendo i suoi assistenti ebbero una crescita professionale notevole.

Il suo atelier fu per certi versi opposto a quello di MICHELANGELO che preferiva lavorare con modesti aiuti indispensabili (preparazione dei colori, degli intonaci per gli affreschi, ecc.) mantenendo una leadership assoluta sull'esito dell'opera finale.

 

Raffaello, il maggior pittore alla corte papale.

 

 

Raffaello morì a ROMA il 6 aprile 1520, a soli 37 anni, nel giorno di Venerdì Santo.