GREEN & ARCHITETTURA



Dalla Stazione di PORTA GARIBALDI una passeggiata alla scoperta

del nuovo contesto urbanistico di PORTA NUOVA segnato da grandi

architetture e grandi spazi verdi.



 

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Con i suoi 231 metri alla guglia la torre Unicredit, progettata dall’architetto César Pelli e realizzata da Manfredi Catella (Coima), è tra i grattacieli più alti d’Italia.

La struttura abbraccia piazza Gae Aulenti esaltando la componente scenografica del luogo. Le sue ampie superfici in vetro - sulle quale accade spesso di vedere in azione funambolici uomini-ragno, alias i lavavetri acrobati - intercettano colori e atmosfere in un intreccio continuo di natura e artificio.

Lo Spire, la guglia svettante alla sommità della torre, rappresenta di sicuro l’elemento più iconico: acceso in occasioni speciali o per enfatizzare momenti dal forte contenuto simbolico (dopo le stragi di Parigi era illuminato con il colori della bandiera francese).

 

 

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Con i suoi 143 metri d’altezza la torre Solaria, progettata dallo Studio Arquitectonica di Miami dell’architetto peruviano Bernardo Fort-Brescia, è al vertice della classifica italiana degli edifici residenziali.

 

 

 

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                                                       Solaria e Aria

 

Il gigante, che ospita 102 appartamenti, è affiancato da altri due corpi (la torre Aria e la torre Solea). Situata all’incrocio tra via Melchiorre Gioia e viale della Liberazione, si innalza sopra piazza Alvar Aalto e si inserisce nel nuovo contesto urbanistico di PORTA NUOVA.

 

 

Il nuovo gigante di Porta Nuova: il grattacielo che respira

 

 

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Arriva per ultimo, meno alto dei vicini Unicredit e Solaria. Ma quello di

UnipolSai sarà forse il grattacielo più spettacolare e sostenibile nello

skyline di Porta Nuova.

 

Centoventicinque metri verso il cielo tutti di legno e vetro, con la facciata scandita da griglie a X. <Metafora della società dove si intrecciano le relazioni > spiega l’architetto Mario Cucinella.

Sul tetto una serra giardino panoramica, al piano terra l’auditorium da trecento persone. E in mezzo piani bianchissimi, concentrici, che si affacciano a terrazza sull’atrio, con alberi e aree per riunioni somiglianti a salotti.

Cucinella, attento al green, ha pensato un edificio che < respira, dinamico, grazie alla parete a doppia pelle che d’inverno lo isola dal freddo e d’estate lo protegge dal surriscaldamento > racconta. I consumi energetici saranno ridotti al minimo, con pannelli solari diffusi e sistemi di raccolta delle acque piovane, anche grazie ad una “vela” sporgente che renderà scenografico l’ingresso e gli farà ombra. I lavori sono in corso.

 

Torre UnipolSai

 

 

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Il Bosco verticale

Energia. Scalata all’orizzonte. Sacralità ed euforia tecnologica.

Tenacia prometeica e sublime naturale.

 

C’è tutto questo nella “città che sale” (si intitola così la celebre tela del futurista Umberto Boccioni che nel 1910, dal balcone della sua casa milanese, osservava il dinamismo della vita contemporanea): il piglio ambrosiano, l’etica del fare, l’operosità, ma anche la voglia di ridisegnare il paesaggio. Di celebrare quei valori attraverso la grande metafora di un’architettura simbolica e funzionale al tempo stesso. Senza prescindere, anzi dialogando con il segno per eccellenza: le guglie del Duomo che, oltre a orientare lo sguardo e incarnare il genius loci, vegliano come una presenza rassicurante sulla città.

Negli ultimi anni Milano ha ritrovato la sua spinta propulsiva, non solo grazie a Expo: è diventata sempre più internazionale - moda e design sono al top nel mondo - , ha scalato le classifiche sulla qualità della vita (malgrado le polveri sottili) diventando attrattiva, oltre che per il Cenacolo e la Pinacoteca di Brera, anche per i suoi grattacieli. Monumenti al futuro. Espressione di un diverso modo di abitare dove, al panorama che si gode dall’alto, si somma il ripensamento dello spazio urbano, non solo in termini di efficienza e ottimizzazione.

 

 

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Non a caso, a conquistare il podio nella classifica dei grattacieli più

belli del mondo è stato il Bosco verticale in zona Porta Nuova,

progettato da Boeri Studio e realizzato da Manfredi Catella (Coima).

Premiato nel 2015 dal Council on Tall Buildings and Urban Habitat di Chicago, il complesso - composto da due torri alte 110 e 80 metri - incorpora il verde urbano attraverso un sistema di ampie terrazze sulle quali sono stati piantati numerosi alberi e oltre 90 specie di piante: facciate viventi che, oltre a mettere in comunicazione interno ed esterno, riqualificano il contesto migliorandone la vivibilità.

 

Il Bosco verticale si affaccia sulla BAM – Biblioteca degli Alberi Milano

Il progetto vincitore del concorso è firmato dall’olandese Petra Blaisse dello Studio Inside Outside.

 

 

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                                  Photo Lorenzo De Simone



Il parco si presenta come un giardino botanico ma con una impostazione totalmente nuova: le cento specie vegetali sono disposte non come un catalogo ma come elementi architettonici che partecipano al disegno dell’insieme.

La struttura connettiva è data dai percorsi in calcestruzzo graffiato, bianchi quelli larghi 5 metri e neri quelli secondari, larghi 3 metri. Su questa trama sono distribuiti 22 cerchi - le “foreste circolari” - con diverse funzioni fruitive.

In tutto il parco, gli alberi sono disposti in una o più file concentriche a formare dei cerchi monospecifici; le relative informazioni botaniche in acciaio inox spazzolato sono annegate nel getto di calcestruzzo dei percorsi di collegamento.

 

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Photo Lorenzo De Simone

 

 


Queste “foreste circolari” sono al loro interno contenitori di attività

diversificate: dalla sosta, al gioco, all’attività fisica, alla

organizzazione di eventi.

 

Il cerchio dei giochi

 

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Parzialmente incastonato in un campo geometrico di Lonicera nitida, il cerchio dedicato al gioco degli utenti più piccoli si presenta come un anello in gomma antitrauma, arancio e rosso, deformato da undici collinette, e circondato da tante panchine in legno collocate su prato armato. Il cerchio è ombreggiato da salici piangenti (Salix babylonica).



Il cerchio del fitness

 

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Il cerchio del fitness è circondato da un doppio filare di Liquidambar styraciflua e delimitato da un percorso circolare in gomma sportiva di colore blu, della lunghezza di 100 metri, sul quale sono segnati gli step ogni 20 metri a beneficio dello sportivo che vuole percorrerlo misurandone la distanza.

 

LIDOBAM

 

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BAM-LIDO ph Andrea-Cherchi

 

Photo Andrea Cherchi



21 giugno 2020 - La Fondazione Riccardo Catella incaricata dal Comune di Milano della gestione tecnica e culturale di BAM – Biblioteca degli Alberi Milano – ha inaugurato LIDOBAM: in occasione dell’arrivo dell’estate è stata aperta la spiaggia verde per offrire ai milanesi la possibilità di godersi sole e relax restando immersi nel patrimonio botanico del Parco, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale imposte dalla pandemia del Covid19.

 

 

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CLOSE THE GAP … OPEN YOUR FUTURE

 

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                                 ISOLA – fermata metro M5

 

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BAM - JAZZ

 

 

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Lo skyline di PORTA NUOVA è scandito da diverse torri

 

Torre Gioia 22 - Il gigante di vetro nell’ex sede Inps

In via Melchiorre Gioia 22, al posto della torre ex Inps in disuso dal 2012, è nato un grattacielo di 26 piani che si allarga verso l’alto, ecologico e autonomo, avvolto in una pelle di vetro. È la seconda fase del progetto di sviluppo di PORTA NUOVA, seguito da Manfredi Catella, ad di Coima sgr che nel 2014 ha rilevato l’area per 75 milioni e opera per conto del fondo sovrano di Abu Dhabi (Adia).

 

 

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La torre Gioia 22, soprannominata scheggia di vetro, è un grattacielo alto 121 m che diventerà la sede milanese di Intesa Sanpaolo.

< L’originale forma della torre rappresenta il risultato della confluenza di due tessuti urbani e al tempo stesso la risposta all’esigenza di ottimizzazione della luce e dell’energia solare. La combinazione di questi due fattori ha determinato la singolarità di una forma dinamica in grado di esprimere in modo autentico la sua particolare collocazione nel panorama urbano milanese > Gregg Jones

Torre Gioia 22 ha ottenuto la certificazione LEED grazie anche un approccio Cradle to Cradle nella scelta dei materiali.

Inoltre, la torre possiede oltre 6000 m² di pannelli fotovoltaici che permettono una riduzione di tre quarti del fabbisogno energetico delle altre torri di PORTA NUOVA.

La torre riduce l'emissione di anidride carbonica di 2.260 rispetto all'edificio precedente. Il palazzo è pensato per l’integrazione delle piste ciclabili, delle aree pedonali e delle zone verdi della città. Spazi aperti al pubblico e postazioni per la ricarica delle vetture elettriche.

 

 

Il Diamante brilla a poca distanza dalla Unicredit Tower.

 

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Il grattacielo, situato nel Centro direzionale di Milano tra viale della Liberazione e via Galilei, è stato progettato dallo studio Kohn Pederson Fox. Alto 140 metri, spicca per la forma sfaccettata, simile a quella di un diamante. In posizione di spicco nell’ambito del business district, è affiancato da due corpi più piccoli ribattezzati Diamantini (uno dei due, dal 2015, è sede della Samsung).

 

 


Dai bastioni di PORTA NUOVA ai bastioni di PORTA VOLTA

 

 

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Microsoft Italia in Viale Pasubio 21, nel dinamico quartiere di Porta Volta.



Reportage fotografico by Barbara CARICCHI e Mauro DRAGONI

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