GRAPES IN TOWN - dal 19 al 21 ottobre 2018 nel capoluogo piemontese.

3 giorni di PROMOZIONE & DEGUSTAZIONE di VINI PIEMONTESI



STORIA & CULTURA   CONFERENZE &  MOSTRE   

FORMAZIONE : MASTERCLASS DI VENDEMMIA      

TORET IN TOUR : la fontanella itinerante che getta VINO anziché acqua ...




VITI & VINO nell'antico EGITTO     

Tutankhamun era solito bere vino perché questa era la bevanda principale della classe nobile nell'antico Egitto.
Come avviene anche oggi, il vino era considerato superiore alla birra e costava infatti cinque di volte di più.
Aveva una sua divinità, la dea HATHOR, come dimostrano le liste delle offerte nei templi e nelle tombe.

Il vino nelle anfore di Tutankhamon

Fin dalla terza dinastia (2700 anni avanti Cristo), le tombe sono ricche di rilievi e pitture che raffigurano le diverse FASI DELLA PRODUZIONE DEL VINO nei minimi dettagli:
la raccolta nei vigneti dei Delta e delle Oasi, lo stivaggio dell'uva nei grandi tini di pietra, legno o argilla, la pigiatura con i piedi, ancor oggi il modo migliore per produrre vino più puro dato che i semi e i graspi non vengono mescolati con il succo d'uva.


Le anfore venivano tappate meticolosamente:
nella prima fase della fermentazione si copriva il loro collo con del fango, lasciando un piccolo foro per la fuoriuscita dei gas; si procedeva con l'immagazzinamento, lungo alcuni mesi, per la seconda fase della fermentazione.

Le anfore avevano la base rastremata per raccogliere la posa. L'ultima fase della lavorazione era la chiusura ermetica dell'anfora, che riportava in cima i dati relativi al contenuto, l'anno di produzione, la zona di provenienza, il nome del vinaio, né più né meno come accade oggi con i vini di pregio.
In base a tali dati venivano stabiliti la qualità del prodotto e il suo prezzo.


Nel corredo funerario della tomba di Tutankhamun, morto nel 1323 a.C., sono state rinvenute una trentina di anfore.
26 di esse risalgono agli anni 4, 5, 9 del regno del faraone e ciò conferma che egli regnò circa 9 anni. Poiché le anfore non erano smaltate, all'interno, nei secoli il vino è evaporato e tutto ciò che oggi resta sono dei depositi appiccicosi sul fondo. Che però sono bastati per risalire alla composizione del vino. Ad averla decifrata a livello molecolare sono stati i ricercatori dell'Università di Barcellona.

Le analisi, spettrografia di massa e cromatografia in fase liquida, hanno individuato la presenza di acido tartarico (l'impronta chimica del vino in sé) ma soprattutto l'acido siringico, in cui si decompone la sostanza che dà il colore rosso al vino, la malvidina-3-glucoside.
II metodo ha fatto identificare anche la provenienza dell'uva, che coincide con quanto scritto sull'«etichetta»: un VINO ROSSO e dei migliori vigneti egiziani.

(www.aton-ra.com)




Il MUSEO EGIZIO di TORINO racconta ...

VIGNETO URBANO "LA VIGNA" - VILLA DELLA REGINA sulla collina di TORINO ...

BRINDISI A CORTE "VALSUSA DOC" al CASTELLO DI RIVOLI ...

VINO & CUCINE REALI a TORINO :

da PALAZZO REALE a PALAZZO CARIGNANO




Camillo BENSO conte di CAVOUR - IMPRENDITORE & POLITICO -

personaggio guida di 3 APPUNTAMENTI per LA VENDEMMIA A TORINO 2018 :



1 - PALAZZO CARIGNANO - Qui nacque VITTORIO EMANUELE II

VITTORIO EMANUELE II di Savoia (Torino, 14 marzo 1820 – Roma, 9 gennaio 1878) è stato l'ultimo re di Sardegna (dal 1849 al 1861) e il primo re d'Italia (dal 1861 al 1878).
Dal 1849 al 1861 fu inoltre Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Duca di Genova.


Per non aver abrogato lo Statuto Albertino gli venne dato l'appellativo di RE GALANTUOMO o RE GENTILUOMO, appellativo con cui è ricordato tutt'oggi.

Coadiuvato dal presidente del Consiglio CAMILLO BENSO, conte di CAVOUR,
portò a compimento il Risorgimento nazionale e il processo di unificazione italiana.
Per questi avvenimenti viene indicato come "PADRE DELLA PATRIA".
A lui è dedicato il monumento nazionale eponimo del VITTORIANO, in piazza Venezia a ROMA.


"Il CONTE di CAVOUR e il suo impegno alle basi della

VITICULTURA MODERNA"


Visita guidata nell' Appartamento dei Principi - APPARTAMENTO DI MEZZOGIORNO -  con le ricche sale barocche traboccanti di ORI & SPECCHI, tra cui lo STUDIO di CAVOUR : alle pareti velluto rosso e stelle dorate.

Nelle CUCINE seicentesche appuntamento video con CAVOUR e il "BAROLO

CASTELLO" a cura dell' ENOTECA REGIONALE PIEMONTESE


di GRINZANE CAVOUR e della SCUOLA ENOLOGICA di ALBA.


Il CASTELLO di GRINZANE CAVOUR ospitò dal 1832 al 1849 Camillo BENSO conte di CAVOUR e fu testimone del suo impegno nel miglioramento della VITICULTURA dell'epoca. Attualmente è sede dell' ENOTECA REGIONALE PIEMONTESE CAVOUR.

 

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                   BOTTI nel cortile di PALAZZO CARIGNANO




2 - ARCHIVIO DI STATO - "LE FONTI PER LA STORIA DEL

VINO E DELLA VITE. Dal medioevo ai nostri giorni,

un assaggio di documenti nei REGI ARCHIVI" con Marco TESTA.

Un gustoso connubio tra CULTURA DEL VINO E DELLA VITE celebrato nei saloni settecenteschi dei REGI ARCHIVI.
Una piccola ma rappresentativa esposizione di documenti tratti dagli 83 chilometri di scaffalatura delle due sedi dell' ARCHIVIO DI STATO.
Miniature quattrocentesche, rotoli di conti, disegni in mostra per un rapido viaggio tra FILARI DI VITI e BOTTI DI VINO che si conclude nel trionfo grafico di VILLA DELLA REGINA.

La MOSTRA allestita in due sale : la SALA DEL VINO - numero 31 - intitolata a CAVOUR e la SALA DELLA VITE - numero 32.

 

 

 

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SALA DEL VINO

Anno 862 - PERGAMENA con l'inventario dei beni e delle terre spettanti al MONASTERO di BOBBIO.
Tra l'altro l'inventario fornisce la MISURA DEL VINO IN ANFORE

1395-1400 circa - LIVRE du Roy MODUS et de la Reine RACIO : trattato sull'arte della caccia . La MINIATURA esposta raffigura il Re in battuta di caccia. Durante una pausa riceve un BICCHIERE DI VINO da un paggio

1266 - Conto della CASTELLANIA di RIVOLI : nel ROTOLO sono registrati 300 staia di introito derivante dalle VIGNE di NEBBIOLO. Si tratta della più antica attestazione "de NIBIOL" ad oggi reperita.

1420 circa - LIVRE de LAUDES et DéVOTIONS dalla biblioteca dei duchi di SAVOIA, con preziose MINIATURE.
Il mese di SETTEMBRE è rappresentato dalla PIGIATURA DELL'UVA con il TINO e le BOTTI.  

1322-1324 - Conto della CASTELLANIA di MIRADOLO al principe d'ACAIA : nel 1324 è stato necessario fare un TINO nuovo della capacità di circa 12 MOGGI DI VINO, con il legname fornito dal signore e i cerchi comprati già fatti ...

Secolo XV-XVI - Statuti municipali de LA MORRA , nel Saluzzese, già appartenuta all'ABBAZIA di STAFFARDA.
Il capitolo dedicato agli alberi da frutto da piantare cita anche una "VITIS MOSCATELLI"

 

 

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ARCHIVIO 274

 

 

SALA DELLA VITE

1513-1517 circa - MISSALE ROMANUM eseguito a Roma per il cardinale Raffaele Riario, acquistato poi dai duchi di SAVOIA.
GRAPPOLI d'UVA ROSSA e BIANCA nella MINIATURA che apre il "Quarto sabato del tempo dell'Avvento"

Post 1719 - Cabreo dei beni patrimoniali dell'ABBAZIA di SANTA MARIA di CAVOUR : nella TAVOLA una grande estensione di ALTENO - VITE maritata ad albero o  palo tutore - con GRAPPOLI DI UVA tra i FILARI.

1718 - Cabreo dei beni patrimoniali della SACRA RELIGIONE GEROSOLOMITANA - Ordine di Malta : nella TAVOLA il disegno di CAMPO ALTENATO e ALBERATA a REVIGLIASCO.

1667 - Relatione della VIGNA di Madama Reale CRISTINA di FRANCIA, moglie del duca di SAVOIA VITTORIO AMEDEO I.


1711 - Tavola di VILLA TRANSMONTANA - un tempo VILLA LUDOVICA dal nome della giovanissima sposa del cardinale MAURIZIO di SAVOIA, quindi VILLA DELLA REGINA dal 1713 - opera di Camillo Maria AUDIBERTI.
La VITE quale elemento decorativo e simbolico.

1864 - Disegno di VILLA DELLA REGINA sottoscritto dagli ingegnari del Genio Civile FOGLIETTI e TONTA.
La VIGNA per la produzione di VINO ricercato.

 

 

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ARCHIVIO DI STATO di TORINO : due sedi monumentali per quattordici

secoli di storia - ARCHIVIO DI CORTE & SEZIONI RIUNITE.

 



3 - MUSEO NAZIONALE del RISORGIMENTO ITALIANO  :

"IL VINO COLORA IL PAESAGGIO"


Incontro con LANGHE-ROERO e MONFERRATO in SALA PLEBISCITI, decorata con stucchi e affreschi, che prende il nome dal grande quadro di A. CAPISANI : "Bettino RICASOLI presenta il Plebiscito toscano a VITTORIO EMANUELE II (22 marzo 1860)".
Accanto al RE DI SARDEGNA l'immancabile CONTE DI CAVOUR.

VITTORIO EMANUELE II di Savoia riceve i risultati del plebiscito dell'11-12 marzo 1860 sull'annessione della TOSCANA al REGNO DI SARDEGNA. L'atto formale di annessione fu firmato pochi giorni dopo, il 22 marzo:
Eugenio di Savoia-Carignano divenne luogotenente del re, Bettino Ricasoli governatore generale.



Roberto CERRATO - direttore del sito UNESCO Associazione per il

Patrimonio dei PAESAGGI VITIVINICOLI di LANGHE-ROERO e

MONFERRATO -  introduce alcuni racconti di un territorio plasmato dall'uomo
e che in questo periodo dell'anno sprigiona emozioni, profumi, colori unici e autentici.

VIGNETI & VIGNAIOLI nella fotografia di Enzo MASSA con "IL TEMPO DEL VIGNETO"

"Dopo l'UNESCO, agisco!" a cura di Liana PASTORIN - assessorato alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte.
Concorso a punti tra i comuni del territorio per la valorizzazione dello stesso.

Le MASCHE della tradizione della LANGA rivivono nei racconti collezionati da Donato BOSCA

 

 

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Nella terra del DOLCETTO e del BAROLO sorge SINIO, tra colline e VIGNETI.


Il 14 agosto, al Teatro comunale, nella "NOTTE DELLE MASCHE",  vanno in scena le “storie di masche“, fattucchiere responsabili di sortilegi e terribili avvenimenti che popolavano i racconti degli anziani e gli incubi dei bambini, a soddisfazione dell’atavico bisogno di ogni cultura di figure spaventevoli e temute,
a legare la comunità e plasmare saggezze e precetti popolari...

L’antico borgo di SINIO, di origine medievale, ha un concentrico “a scudo araldico“, struttura urbanistica non comune nelle LANGHE, in cui 3 VIE parallele interne costituiscono gli essenziali percorsi verticali,
congiunti trasversalmente da un’unica via e dalla piazza, su cui si affaccia la Chiesa di San Frontiniano.

Sul borgo domina il castello - edificato sulle rovine di un precedente maniero distrutto dagli Sforza nel 1431 e risorto per volere della famiglia Del Carretto - fronteggiato dalla Cappella di San Sebastiano.



Rivista/libro InLanghe - "LANGHE, Cultura e Territorio" edita da Arvàngia ed Araba Fenice editore.
Il 5° numero in edicola accompagna il 25° anniversario de L' ARVàNGIA - termine piemontese col significato di riscatto, rivincita - sul territorio di Langa, Monferrato e Roero



Sotto gli imponenti TELAMONI dell' AULA DELLA CAMERA  al

MUSEO NAZIONALE del RISORGIMENTO ITALIANO di TORINO


un calice di ASTI SPUMANTE e i VINI dei consorzi di

PIEMONTE LAND OF PERFECTION.

Dal BIANCO di GAVI alla SIGNORA in ROSSO di NIZZA MONFERRATO ...

 

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           "SIGNORA IN ROSSO" by Barbara CARICCHI - ARTIVA

 

 


Cinque grandi autori del Novecento di LANGHE e ROERO ambasciatori del loro territorio alle cinque giornate del Salone Internazionale del Libro di Torino 2010 presso lo stand Parco Culturale Piemonte Paesaggio Umano 

       Cesare PAVESE    Beppe FENOGLIO    Davide LAJOLO   

                     Giovanni ARPINO      Gina LAGORIO



Giovanni ARPINO (1937-1987) e BRA - la città dove l'autore ha trascorso gli anni della giovinezza. Tra le opere L'ombra delle colline (Premio Strega 1964), Randagio è l'eroe (Premio Campiello 1972) e il racconto Il buio e il miele, da cui sono stati tratti i film Profumo di donna di Dino Risi (con Vittorio Gassman) e Scent of a Woman di Martin Brest (con Al Pacino).

Davide LAJOLO (1912-1984) e VINCHIO. Scrittore, poeta e giornalista, autore di II vizio assurdo - Storia di Cesare Pavese (1960), Veder l'erba dalla parte delle radici (Premio Viareggio 1977).

Cesare PAVESE (1908-1950) e SANTO STEFANO BELBO.

Gina LAGORIO (1922-2005) e BRA. Autrice di opere di narrativa, saggistica e teatro, tra i suoi lavori si ricordano La spiaggia del lupo (Premio Campiello 1977), la commedia Raccontami quella di Flic (Premio Flaiano 1983) e Tosca dei gatti (Premio Viareggio 1984).

Beppe FENOGLIO (1922-1963) e ALBA.




Rif. articoli "325 CARRA'", "CANELLI WINES""PALCHI e FIUMI REALI" nella sez. Cibo e Arte  

Reportages fotografici by Barbara CARICCHI

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