PALCHI REALI - L'ESTATE 2018 delle RESIDENZE REALI di Torino e del Piemonte : un ricco programma di eventi fino al 23 settembre.



Tra gli appuntamenti : SERE d'ESTATE alla REGGIA con

"The Italian NEW WAVE"  - terza edizione dell'evento estivo di

CLUB TO CLUB Festival dedicato alla nuova creatività musicale italiana.


La REGGIA di VENARIA REALE si è accesa di

COLORI & VIBRAZIONI SONORE il 20 luglio !!


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E ancora : DI RESIDENZA IN RESIDENZA -

Il VIRTUALE  non è mai stato così REALE !

IMPROVVISAZIONE TEATRALE a VILLA DELLA REGINA - già VIGNA del Cardinal Maurizio di Savoia a TORINO


"TABLEAUX VIVANTS" a cura di QUINTA TINTA (21 luglio)
con Dario Edoardo De Falco, Annalisa Arione, Daniela Lusso, Roberto Garelli, Simona Guandalini, Davide Viano
e musiche del maestro Enrico Messina - compositore ed autore, tastiere e pianoforte.
SNIT - Scuola Nazionale Improvvisazione Teatrale di Torino


Il sontuoso complesso scenografico di VILLA DELLA REGINA, in posizione naturalmente teatrale alla base della collina che guarda sul PO e su TORINO, in asse con la Gran Madre di Dio, accoglie la Compagnia torinese QUINTA TINTA per uno spettacolo site specific con riprese digitali a 360° fruibili con VISORE PER REALTA' VIRTUALE, per un'esperienza interattiva ed immersiva.

 

Villa-della-Regina Torino

Esterno by Renzo Bussio



La VILLA DELLA REGINA deve il nome a ANNA MARIA d’Orléans, nonna materna di Luigi XV. Unita in matrimonio a VITTORIO AMEDEO II, aveva
scelto questa villa come residenza prediletta a Torino, tanto che vi morì nel 1728.

Edificata su progetto di Ascanio VITOZZI all’inizio del Seicento, venne ristrutturata su progetto di Filippo JUVARRA che nella prima metà del Settecento prestò attenzione soprattutto all’edificio in rapporto al complesso dei GIARDINI ALL'ITALIANA.


Piano nobile con un GRANDIOSO SALONE CENTRALE allestito con le straordinarie scenografie di Giuseppe DALLAMANO (1733 circa) e i dipinti di Corrado GIAQUINTO e Giovan Battista CROSATO.

Con "TABLEAUX VIVANTS" le opere pittoriche prendono vita, si muovono, respirano… i personaggi si staccano dalla tela per riprendere l’azione sospesa nell’attimo colto dal pittore, tra divertenti divagazioni e surreali avventure che partono proprio da qui :


SALONE

Salone centrale by Paolo Mussat Sartor e Paolo Pellion

 

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Dal Salone si accede agli Appartamenti Reali, anch’essi riccamente decorati.

Nell'anticamera dell'Appartamento del Re i ritratti dei sovrani UMBERTO I e MARGHERITA, qui raffigurata da Luigi BIAGI nel 1879.

 

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MARGHERITA - La REGINA DELLE PERLE

Fu la prima Regina dell’Italia Unita e una delle prime icone di moda: famoso era il suo grande amore per le perle e i gioielli.


Si narra che Re Umberto le regalasse spesso dei gioielli preziosissimi, forse anche per farsi perdonare per i suoi diversi tradimenti. Margherita infatti dovette convivere sempre con la figura della Contessa Eugenia Bolognini Litta, amante da sempre del Re, e con tutte le altre donne che intrattenevano il sovrano. Sembra infatti che Umberto fosse un gran donnaiolo, che amasse unirsi sia a donne nobili che a donne della servitu’, per tenere poi un album fotografico come testimonianza delle sue scappatelle.

Quindi piu’ la COLLANA DI PERLE aveva tanti fili, piu’ il Re doveva farsi perdonare!

MARGHERITA è stata spesso ritratta seduta con al collo diversi giri di meravigliose perle e in testa una corona di diamanti, quasi da far invidia alla bellissima siciliana Franca FLORIO, altra diva di quegli anni ed ammiratissima.
Margherita è stata probabilmente l’unica FIRST LADY italiana, un po’ come le mogli dei Presidenti degli Stati Uniti, ma anche una grande intellettuale.


VILLA DELLA REGINA - la VIGNA - è stata spesso scelta come set cinematografico. La prima occasione documentata riguarda un cortometraggio
dell'epoca pionieristica del cinema muto torinese prodotto nel 1909 dalla Ambrosio Film col titolo di "Spergiura!". La più recente è del 2014, quando viene girata all'interno e all'esterno della villa la miniserie "La bella e la bestia".


La VIGNA DELLA REGINA è ... BALBIANO !

Dal VIGNETO CITTADINO sulla collina di TORINO si ricava il vino  FREISA di CHIERI  DOC Superiore.
Torino, come le città di Parigi e Vienna, possiede un vigneto urbano dal quale si produce il pregiato vino, ma il capoluogo piemontese, al contrario delle altre due città europee, è l’unico a poter vantare per questo vino di città la Denominazione di Origine Controllata.

La lunga attività di recupero della magnifica residenza sabauda di

VILLA DELLA REGINA è terminata nel 2003 con il reimpianto dell’antico

VIGNETO REALE. Difatti dal XV secolo fino alla fine dell’800 la collina torinese viene descritta come una zona ad alberi, vigneti e prati entro cui, a distanze regolari, nascono le case che vengono appunto dette vigne. La “VIGNA” come costruzione prevedeva la villa padronale, un edificio rustico spesso adibito a tinaggio, una cappella, il giardino e la parte adibita alle coltivazioni.

Il grande appezzamento di vigneto popolato da piante fruttifere, che si estende sul lato nord di della Villa della Regina di Torino, fu creato come parte agricola integrante di questa Vigna appunto, voluta ed ideata dal Principe MAURIZIO di Savoia all’inizio del XVII secolo. Successivamente, LUDOVICA di Savoia, moglie del principe, si occupò a fronte di considerevoli somme, dell’ampliamento della vigna dove furono piantanti altri alberi da frutta e viti.

Nei due secoli successivi l’interesse per questo nuovo modo di “vivere in Villa” si mantenne inalterato fino alla chiusura poi dell’Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari, proprietario della Villa dal 1867, quando il versante destinato a vigneto e l’intero giardino furono invasi da piante infestanti che provocarono la scomparsa del vigneto dalla collina di Torino.

Tra il 2003 ed il 2006 grazie ai lavori di recupero e reimpianto fatti dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per le province di Torino, Asti, Cuneo, Biella e Vercelli, il vigneto della regina è rinato ed è stato affidato al all’Azienda Balbiano che oggi produce il VINO DELLA REGINA.

La primissima vendemmia è avvenuta nel 2008 anche se la prima vendemmia effettiva è dell’anno successivo con i 40 quintali di uve sane e mature che hanno dato origine alle prime storiche bottiglie della “VIGNA DELLA REGINA”.

Dal 2014 inoltre, la vigna della regina è gemellata con il “Clos Montmartre”, il vigneto
urbano di Parigi.

Ogni anno vengono prodotte pochissime bottiglie di

Freisa di Chieri “Vigna Villa della Regina” tutte numerate ed alcune disponibili nelle versioni Magnum (1,5L) e Jeroboam (3L).

Il vino prodotto nell’antica residenza sabauda è di un colore rosso rubino con tonalità porpora ed un profumo fruttato di lampone e ciliegia.




La CARROZZA DI FUOCO

la storia d'amore tra CRISTINA di Francia e FILIPPO d'Agliè.

CRISTINA - bella e sensuale, giovanissima sposa di VITTORIO AMEDEO I, era nata principessa di Francia ed è passata alla Storia come MADAMA REALE.


FILIPPO - fascinoso e colto conte di San Martino, apparteneva a una delle più nobili casate piemontesi, direttamente discendente dal re Arduino.

Per amore di Cristina, Filippo non si sposò mai, rinunciando così al primo obiettivo di qualunque dinastia, la riproduzione che garantisce la continuità.

Per amore di Filippo, Cristina, rimasta vedova in giovane età, ignorò maldicenze e pettegolezzi della corte e non rinunciò ad averlo al proprio fianco, come consigliere ed amante.

27 dicembre 1663, nei pressi del CASTELLO DEL VALENTINO, una delle dimore predilette di Cristina, il giorno della sua morte.


Diverse persone, senza alcuna relazione tra di loro e senza sapere che la Duchessa fosse morta, assistettero ad un fenomeno stranissimo e inspiegabile, raccontato da Giusi Audiberti nel libro "Il fantasma del Castello".

"Una densa nebbia saliva dalle acque del PO, a lambire i versanti boscosi della collina torinese; il fiume scorreva invisibile, con un fruscio ovattato:
gli alberi del parco del Valentino emergevano a tratti con gli spigoli dei loro rami spogli, come improvvise inquietanti presenze dalla fitta cortina lattiginosa.

Dei tetti di ardesia, che coronavano con ardito elegante slancio i padiglioni del castello, si intravedevano appena i profili sfrangiati dei culmini. Il freddo pungente della notte invernale, l'ora tarda, l'umida presenza ostile della nebbia fecero sì che, poco prima della mezzanotte, solo in pochi ebbero modo di assistere alla straordinaria visione".

All'improvviso la nebbia diradò e si vide scivolare sul fiume, in un silenzio irreale, una CARROZZA DORATA, come AVVOLTA DAL FUOCO.

Una carrozza che fu poi vista raggiungere la VIGNA collinare, l'altra residenza prediletta della Duchessa appena morta, anch'essa, come il


CASTELLO DEL VALENTINO, decorata e affrescata da Filippo, con miti, immagini, versi e motti dedicati affettuosamente alla padrona di casa, sua amante e sua compagna di vita.

L'apparizione di questa CARROZZA DI FUOCO, nella notte della scomparsa di Cristina, unì idealmente le due magnifiche residenze barocche, entrambe fortemente volute dalla Duchessa, entrambe simbolo dello sfarzo dell'epoca barocca, e del programma politico e scenografico dell'assolutismo secentesco, ed entrambe teatro del suo amore proibito per il bel conte d'Agliè.

Ma i vertici del romanticismo si raggiungono nel 1667, alla morte di Filippo. Il conte chiese di essere sepolto sul MONTE DEI CAPPUCCINI, nell'orto del Convento, nella nuda terra, come segno di umiltà e di disprezzo per le glorie terrene (i suoi resti furono trovati nel 1989, insieme agli inseparabili fornelli da pipa).

In quei giorni, ci fu chi vide la CARROZZA DI FUOCO di Cristina scivolare di nuovo lungo il PO, per risalire poi verso il Monte dei Cappuccini e perdersi nei boschi della collina torinese. I due amanti di nuovo insieme, questa volta per l'eternità ?




BUCINTORO REALE by Barbara CARICCHI - ARTIVA

 

                                   BUCINTOROm




La PEOTA REALE - lo splendido "BUCINTORO del Re di Sardegna” - fu fatta realizzare a VENEZIA per volere di VITTORIO AMEDEO II fra il 1729 e il 1731.

2 AGOSTO 1731: INIZIA IL VIAGGIO via acqua DA VENEZIA A TORINO.
2 SETTEMBRE 1731: ARRIVA A TORINO dopo 31 giorni di navigazione. Supera il porto fluviale della città presso il PONTE DI PO, per raggiungere la tettoia appositamente allestita presso il CASTELLO DEL VALENTINO.

E' oggi esposta a VENARIA REALE (Torino) nella REGIA SCUDERIA.




MURAZZI - LUNGO PO a TORINO :

RoboTO – Un club estivo sull’innovazione !

E' arrivato il MAKR SHAKR Robotic Bar : COCKTAIL smart !! TECNOLOGIA & ROBOTICA

All’interno e negli spazi adiacenti le arcate 23/25 della storica banchina sul fiume

PO: uno spazio bar completamente automatizzato in cui si potranno ordinare le consumazioni tramite una app studiata per permettere a macchina e uomo di interagire con semplicità e immediatezza, e dove la preparazione di cocktail e di altre bevande sarà completamente affidata a braccia robotiche.



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MAKR SHAKR Robotic Bar : non solo COCKTAIL !!

Esposizioni, incontri e conferenze su temi come la robotica, l’innovazione in ambito urbano e il turismo del futuro.
Il bar robotico della Makr Shakr è stato disegnato dallo studio di progettazione Carlo Ratti Associati e sviluppato in collaborazione con il Senseable City Lab del Massachussets Institute of Technology.

Relax nella piacevole BEACH LUNGO PO !!


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Reportage fotografico by Mauro DRAGONI  

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