LATTE DI MANDORLE dissetante e rinfrescante ... ESTATE è !!


250 gr di MANDORLE (meglio se PIZZUTA di AVOLA)
650 ml di acqua
100 gr di zucchero semolato


GRANITA ALLA MANDORLA ... delizia siciliana : favolosa d'estate, da gustare da sola o in una soffice brioche!
Ingredienti : ACQUA e PASTA DI MANDORLE

Dopo quella al limone, la SICILIA è famosissima per la prelibata granita alla mandorla, originaria del siracusano.



AMANDINO - CREMA DI MANDORLE spalmabile !



CONFETTI alle MANDORLE per ogni ricorrenza !

BATTESIMO   CRESIMA    COMUNIONE    MATRIMONIO
LAUREA (in ROSSO)    NOZZE d'ORO e d'ARGENTO

 

CONFETTI 950

 




"SAPORI 1832" : MANDORLE lavorate a pietra per

"CAMPANELLE & COLOMBELLE" ... PASQUA è !!


Campanelle con cacao e fave di cacao ... Colombelle alla mandorla ...

 

CAMPANELLE 594     COLOMBELLE 598



< Nelle Campanelle e nelle Colombelle SAPORI rivive la storia secolare di una terra ricca di passioni.


PASTA DI MANDORLE finemente lavorata a pietra
- impreziosita da granella di fave di cacao amaro
- una piccola gioia dal cuore tenero
ricoperta da un delicato velo di zucchero >




"RICCIARELLI" ... NATALE è !!  

I ricciarelli sono un dolce tipico senese a base di MANDORLE, zucchero, albume d'uovo.

Vengono fatti con una pasta di tipo MARZAPANE a grana grossa, molto lavorata e arricchita da un impasto di canditi e vaniglia. L'impasto viene trasformato in biscotti dalla tipica forma a losanga o "chicco di riso" , poggiati su una foglia di ostia.
La superficie rugosa e screpolata (arricciata) viene rivestita di zucchero a velo.

I RICCIARELLI - nati nel XIV secolo nelle corti toscane, seguendo antiche origini orientali - si sono poi evoluti in varianti arricchite con cioccolato in superficie.
La leggenda narra che fu il cavaliere Ricciardetto Della Gherardesca a introdurre questi dolci, al ritorno dalle crociate, nel suo castello vicino a Volterra.
L'impasto iniziale viene lavorato tradizionalmente con la macina e lasciato riposare due giorni prima di completare la ricetta.

I "RICCIARELLI DI SIENA" attualmente sono apprezzati soprattutto come dolce natalizio. Si consumano con vini da dessert, in particolare con Moscadello di Montalcino Vendemmia Tardiva e con Vin Santo toscano.




La PASTA DI MANDORLE è il MARZAPANE non cotto, talora identificata con il marzapane stesso. E' chiamata anche “PASTA REALE”.

 



PESTO alla TRAPANESE - dalle ricette di GIALLO ZAFFERANO

Il pesto alla trapanese -  “agghiata trapanisa” ovvero agliata trapanese - è una antica ricetta tipica della Sicilia occidentale che ha origine nel porto di TRAPANI.
Qui si fermavano le navi di GENOVA provenienti dall’Oriente e ovviamente i marinai genovesi fecero conoscere il PESTO ai siciliani.
I trapanesi modificarono la ricetta del pesto aggiungendo gli ingredienti tipici del loro territorio.
Ecco così spiegata l’aggiunta delle MANDORLE e dei POMODORI freschi. Il pesto alla trapanese ha un sapore delicato e molto aromatico ... si sposa bene con tutti i tipi di pasta, servita sia calda che fredda.
Come vuole la tradizione, tutti gli ingredienti dovrebbero essere pestati in un mortaio, ma andrà benissimo anche un moderno mixer.

INGREDIENTI :

    Basilico 50 g
    Pomodori perini maturi 250 g
    Mandorle 50 g
    Pecorino grattugiato 1 cucchiaio
    Aglio rosso 1 spicchio
    Sale fino q.b.
    Pepe nero q.b.



MANDORLA : STORIA e SIMBOLISMO  

Il MANDORLO ha origini antichissime, con riferimenti nella prima parte dell’Età del Bronzo in zone dell’Asia Minore, dove si ritiene fosse stato addomesticato dal suo  originario stato selvatico.
Il dato certo emerge dai ritrovamenti nella tomba del faraone Tutankamon in Egitto: antiche varietà di mandorle, molto probabilmente importate dall’Oriente.
Da quì si sarebbero diffuse in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo, compresa l’Italia. Le prime importazioni si ebbero in Sicilia, sulle cui spiagge venivano scaricate le preziose merci provenienti dagli scambi commerciali con i Fenici.
Successivamente si estese l’uso della MANDORLA in tutta la Magna Grecia, utilizzata principalmente in cucina.



Dalla STORIA al MITO  

Gli antichi greci narravano di Fillide, una principessa di Tracia, che incontrò l’eroe greco Acamante, figlio di Teseo, sbarcato nel suo regno per una sosta durante la navigazione verso Troia. I due giovani si innamorarono perdutamente, ma Acamante fu costretto a proseguire con gli Achei il suo viaggio per combattere nella guerra di Troia.


La giovane principessa, dopo aver atteso dieci anni che la guerra finisse, non vedendo tornare alcuna nave vittoriosa, pensò che il suo amato fosse morto in battaglia, così si lasciò morire dilaniata dal dolore. La dea Atena, commossa da questa struggente storia d’amore, decise di trasformare Fillide in uno splendido albero di MANDORLO.


Acamante tornò in patria e quando seppe che Fillide era morta e che il suo corpo era stato trasformato in albero, lo abbracciò forte. Fillide/pianta, sentendo il calore dell’amore di Acamante, fece spuntare dai suoi rami una cascata di fiori rosati che presero il posto delle foglie.
La MANDORLA, frutto del fiore del mandorlo, diviene così un simbolo strettamente legato alla fecondità e alla rinascita di una natura rigogliosa, che riempirà di frutti prelibati le tavole dei contadini.



Un altro mito greco vuole che la mandorla sia in realtà la vulva della Dea Cibele, venerata in Anatolia come la Grande Dea Madre,  quindi riconducibile sempre al concetto di fecondità.


Non a caso nel Medioevo la mandorla era uno degli ingredienti usati per fantomatici filtri d’amore e persino per pozioni afrodisiache.
Ridotta in poltiglia e mescolata con olii profumati, veniva utilizzata come base per creme da applicare sul corpo di giovani fanciulle in età da marito.
La MANDORLA e l’OLIO DI MANDORLA sono così entrati in larga scala a far parte dei cosmetici attuali.

La MANDORLA veniva donata ai novelli sposi in segno d’augurio, come auspicio alla prosperità della coppia.
Ecco spiegato il motivo secondo cui ai matrimoni si è soliti regalare i CONFETTI in grande quantità.




La MANDORLA nell' ARTE

Nell' iconografia cristiana la mandorla viene associata alla figura del CRISTO o della MADONNA in MAESTA' e rappresentata in molti codici miniati e sculture del Medioevo, come nell'affresco o nell'arte musiva.

La celebre MANDORLA MISTICA o VISICA PISCIS si ritrova frequentemente rappresentata nelle lunette dei portali delle cattedrali tardo-romaniche e goriche. Si tratta di un simbolo di forma ogivale, ottenuto dalla sovrapposizione di due cerchi aventi lo stesso raggio, che intersecandosi nel centro danno origine a due archetti perfettamente speculari.


Questo simbolo si ritrova ancor prima del XII-XIII secolo nelle basiliche paleocristiane e nelle catacombe, posto in orizzontale anziché in verticale, a rappresentare un pesce stilizzato (simbolo di Cristo Redentore) : ICHTHYS.


Questo termine, che per assonanza ricorda la parola greca “ictus” - “pesce”, veniva letta dai fedeli della religione nascente come acronimo di
 “Iesus Christos Theou Uyios Soter“, letteralmente “Gesù Cristo, Figlio di Dio, il Salvatore”.



Nella MANDORLA MISTICA  i due cerchi rappresentano i due mondi su cui si basa la creazione dell’Universo -  il Divino e l’Umano - diversi tra loro ma pur sempre legati a doppio filo l’uno all’altro.
L’unione indissolubile tra ciò che è puro spirito - essenza vitale del mondo, energia interiore - e ciò che invece è terreno, materiale e carnale.
Rappresenta l’equilibrio tra due entità apparentemente inconciliabili tra loro, quali LUCE e OMBRA, BENE e MALE.  
L’esempio cardine, dato dall’intersezione di questi due mondi, è proprio GESU' CRISTO : il figlio di Dio fattosi uomo, il Verbo Divino disceso sulla Terra.

Per attinenza la MANDORLA rappresenza simbolicamente anche i genitali femminili della VERGINE. Come dal guscio del frutto viene fuori la mandorla vera e propria, così da Maria nasce la nuova speranza per l’umanità, Colui che porterà la Luce nel Mondo.
Proprio per questo motivo non è raro trovare, sin dai primissimi esempi di miniature Carolingie ed Ottoniane, la raffigurazione del Cristo all’interno di due archi di cerchio che simboleggiano proprio la sua duplice natura UMANA e DIVINA.

Molto frequenti e riccamente decorati appaiono i maestosi portali tardo-romanici e gotici, in particolar modo quelli delle cattedrali francesi in cui
si vede il Cristo in Maestà racchiuso nel tipico guscio-vulva della MANDORLA MISTICA, accerchiato dai simboli dei Quattro Evangelisti e spesso dai Dodici Apostoli riuniti ai suoi piedi,
con altorilievi di Santi o in certi casi episodi biblici, quali l’Apocalisse.




NAIL ART -  "nuove forme" per le unghie derivate dalla popolarissima MANDORLA, enfatizzandone la forma per creare una silhouette elegante e affusolata :


la MANDORLA GOTICA e la MANDORLA RUSSA.


Le due varianti si assomigliano molto, ma differiscono per lunghezza e portabilità: la Mandola Gotica ha linee più dolci e femminili, la Mandorla Russa è invece più allungata e "affilata" : vista dall'alto assomiglia a uno Stiletto arrotondato in punta.




OLIO DI MANDORLA : pelle secca STOP !!
NIVEA - Sotto la doccia BALSAMO CORPO nutriente



"OCCHI A MANDORLA" - Festival di Sanremo 1970
(di Piero Soffici – Pallavicini)
Rossano – Dori Ghezzi

Aveva gli occhi a mandorla
degli occhi color blu
e lui mi ha fatto piangere
perché io non so più.
Pioveva ...


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