PAN DI ZUCCHEROBRASILE - GIOCHI OLIMPICI RIO 2016

Uno dei simboli indiscussi di Rio de Janeiro e della sua meravigliosa baia è senza dubbio il Pan di Zucchero, uno dei morros più famosi del mondo. I morros sono delle bizzarre colline di granito ricoperte da giungla tropicale e caratterizzano il paesaggio cittadino. Il Pão de Açúcar non manca mai nello skyline di Rio de Janeiro e si innalza praticamente dal mare.

Una panoramica funivia a due tronconi, che parte dalla splendida spiaggia Vermelha, permette di raggiunge la cima, dove la vista sulla baia di Rio è impressionante: da un lato si può osservare l'immensità della spiaggia di Copacabana e della sua mezzaluna perfetta di sabbia bianca, mentre dall'altro la vista è rapita dalla bellezza della baia di Botafogo, con il porto e i grattacieli. Sullo sfondo si trova invece il Corcovado, con il Cristo Redentore, e tutta la foresta di Tijuca. Alla partenza inferiore della funivia si trova un bellissimo sentiero scavato proprio ai piedi del Pan di Zucchero e a picco sul mare.

Alcune fonti fanno risalire il nome alla somiglianza del colle (396 metri di altezza) con un dolce tradizionale … altre lo fanno derivare dal termine Pau-nh-acuqua che, nel linguaggio tupi-guaraní parlato dagli indigeni tamoios, significa "alta collina".

Il Pan di Zucchero è un monòlito costituito da granito e quarziti.



CANNA DA ZUCCHERO in PERU’ - VALLE de GOCTA


Caña - Canna da zucchero : degustazione del SUCCO ottenuto per spremitura del culmo. MIELE di canna. GUARAPO = Caña fermentata.



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È possibile ottenere la CHICHA a partire dal guarapo (succo della canna da zucchero), aggiungendo PANELA e altri ingredienti a base di mais, lasciando poi fermentare l'impasto in un recipiente di terracotta.



La PANELA (nota anche, nei vari idiomi latinoamericani, con i nomi di atado dulce, chancaca, empanizao, panocha, papelón, piloncillo, rapadura o raspadura) è un preparato alimentare ottenuto dal SUCCO della CANNA DA ZUCCHERO (il cosiddetto guarapo), sottoposto ad ebollizione ed evaporazione; se ne ricava una MELASSA viscosa che viene poi versata in piccoli stampi (generalmente rettangolari, ma talvolta anche tondeggianti) in cui viene fatta essiccare, ottenendo ZOLLETTE SOLIDE di SACCAROSIO e FRUTTOSIO, contenenti anche calcio, ferro, fosforo e acido ascorbico. In altre parole, si tratta di zucchero di canna non raffinato (che conserva quindi tutte le sostanze originarie), del tipo ZUCCHERO MARRONE (o brown sugar).

Derrata alimentare tipica dei paesi dell'America Latina, dove viene utilizzata sia direttamente come cibo che come dolcificante, la PANELA ha anche proprietà terapeutiche (trattamenti della pelle, contro le infezioni o i raffreddori).



CHICLAYO – PERU’: POMALCA – Agro Industrial : 15000 ettari di CANNA DA ZUCCHERO

Monocoltura – 4 raccolti, quindi fertilizzazione del terreno e 5° raccolto

6 mesi di riposo al terreno … ricomincia il ciclo produttivo

ZUCCHERO   ETANOLO   CARTA


Ponte Ercoles : treno per trasporto CANNA


ZUCCHERO FILATO a colori la domenica in Plaza de Armas a CHICLAYO - PERU’ per la gioia dei più piccoli !!




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ZUCCHERO … si canta !! SUGAR FORNACIARI“Partigiano Reggiano” : Serata evento in TV – RAI 1 con Massimo GILETTI e tanti ospiti !! – sabato 10 settembre 2016.



ZUCCHERO   SUGAR   SUCRE   ZUCKER   AZUCAR

 

 

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ZUCCHERO di CANNA …. ZUCCHERO di BARBABIETOLA …

 

I fusti maturi della CANNA - Saccharum officinarum - vengono raccolti, lavati e macinati meccanicamente. Quindi si procede all’estrazione del liquido - detto "sugo" - di colore bruno scuro. Gli scarti della canna - bagassa - vengono usati sia come concime che come combustibile organico naturale.

Il fittone della BARBABIETOLA - Beta vulgaris L. var. saccharifera L. - viene raccolto, lavato, selezionato e sminuzzato in piccoli pezzi bislunghi, di circa 4 cm, di colore bruno scuro, detti cossettes o "fettucce". Nello ZUCCHERIFICIO vengono sottoposti al processo di "diffusione" : un flusso torrentizio di acqua molto calda estrae il "sugo" di colore bruno scuro. Il sugo viene purificato per mezzo di calce e anidride carbonica, quindi filtrato, decolorato e concentrato. La massa cotta viene centrifugata, ottenendo lo ZUCCHERO GREZZO. Se RAFFINATO assume un colore BIANCO. I residui della lavorazione vengono usati come mangime per animali o fertilizzante per piante.




ERIDANIA Zuccherifici Nazionali è la più grande società saccarifera italiana, 46% quota produzione italiana da regolamento UE nel 2002.

Nasce a Genova nel 1899 come "Società Anonima Eridania, FABBRICA DI ZUCCHERO" con lo scopo di produrre e commerciare zucchero e prodotti affini.

Il primo zuccherificio Eridania nasce a Codigoro (Ferrara) nel 1899, dove l'omonima azienda associata si è impegnata a coltivare BARBABIETOLE nel proprio latifondo, secondo un piano di rotazione quinquennale dei terreni. Già l'anno successivo – 1900 - si inaugura uno stabilimento a Forlì … in pochi anni la BARBABIETOLA DA ZUCCHERO diventa la più importante cultura industriale in Romagna, superando la canapa.



SUGAR BABY !!



Sugar Baby (Zuckerbaby) - film 1985 diretto da Percy Adlon.

Il film ha segnato la consacrazione di Marianne Sägebrecht, l'attrice protagonista.

Monaco di Baviera, metà anni ottanta. MARIANNE, possente trentottenne impiegata di pompe funebri, single, passa le sue giornate tra il lavoro, il nuoto in piscina e la passione per la buona tavola e i dolci. Grassa, trasandata, mascolina, non sembra nutrire interesse per gli uomini, ma ...



Sugar baby love, sugar baby love


I didn't make to make you blue


Sugar baby love, sugar baby love


I didn't mean to hurt you ...




SUGAR BABY LOVE by The Rubettes




ZUCCHERO SEMOLATO & ZUCCHERO A VELO … profumo di Pandoro !

In uscita alla raffinazione lo zucchero viene macinato e setacciato : la parte più grossolana è lo zucchero semolato mentre quella più fine viene ulteriormente macinata e diviene zucchero a velo



ZUCCHERO CARAMELLATO …. nello stampo per Latte alla Portoghese !! La ricetta della mamma !



ZUCCHERO d’ORZO : altolà alla tosse !! LOSANGHE piatte dorate sul tavolo di marmo !! Ricette casalinghe !

Le prime caramelle di questo tipo sono state confezionate da un pasticcere piemontese (la tradizione vuole che sia di Torino), autore del trattato “Il confetturiere piemontese” del 1790 ,  che descrive così la ricetta per creare le caramelle con “sucher d’ördi”:

“cuocere il zuccaro alla cottura detta caramel e, per conoscere quando sia a tal grado di cottura si bagna il dito nello zuccaro e subito si mette nell’acqua fresca, indi si mette sotto i denti e se non si attacca ai medesimi, e che sii alquanto croccante, allora sarà cotto, e si versa poco per volta, sopra una pietra, indi si mette cadun pezzetto in carta. Se volere dargli qualche gusto, od odore, bisogna metterlo nello zuccaro quando bolle”


Un consiglio spassionato : NON METTERE IL DITO NEL CARAMELLO !!

 



CARAMELLE GIANDUJA – Carnevale a TORINO !

Queste curiose caramelle piatte sono fatte di ZUCCHERO lavorato in recipienti di rame con essenze di frutta: lo sciroppo colorato così ottenuto viene colato su tavoli di marmo freddo e lisciato con una lama. Una volta rassodate le caramelle vengono incartate a mano con grande cura.

Se la loro origine è misteriosa e antica come quella del Carnevale, sappiamo per certo che le caramelle gianduja  una volta erano molto grandi. Si trattava cioè di una caramella da spezzettare e condividere con gli amici durante le sfilate dei giorni di festa. Nel tempo la caramella è diventata più simile ad un lecca lecca ante litteram (oggi di solito la si trova in due versioni da 5 e 8 cm di diametro) e le prime tracce certe di questa produzione artigianale sono legate alla nascita della De Coster (1880) che confeziona la caramella nel particolare INCARTO ESAGONALE (quasi una preziosa saponetta) colorato dall’effige del buon Gianduja.




PASTIGLIE LEONE – cilindretti zuccherini color pastello !!

LEONE dal 1857 “il Re della Dolcezza”

La storia di Pastiglie Leone ha inizio nel 1857 nella confetteria vicino ad ALBA dove Luigi Leone produce piccole, deliziose pastiglie, intense e fragranti per deliziare, a fine pasto, i propri clienti. I primissimi gusti sono la menta ed i gusti digestivi: cannella, fernet, rabarbaro, genziana per citarne alcuni. Le pastiglie sono impastate e formate a mano e fatte asciugare sulla bocca del forno. E’ un periodo di grandi cambiamenti politici, da lì a pochi anni nascerà un nuovo paese. < Possiamo quindi affermare, riprendendo un antico motivo pubblicitario dell’azienda: L’ITALIA NON ERA ANCORA UNITA, MA LE PASTIGLIE LEONE C’ERANO GIÀ! >





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ZUCCHERIERA


ZOLLETTE DI ZUCCHERO

 

GROSSI CRISTALLI di ZUCCHERO su BASTONCINI

 

ZUCCHERO in BUSTINE al bar !!

 



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MARSHMALLOWS … barbeque !! Cottura alla fiamma di tradizione anglosassone !! Sono di solito di colore bianco e morbidi al tatto.

I marshmallow (conosciuti in italiano anche come toffolette o cotone dolce) sono dei cilindretti di ZUCCHERO, forma evoluta di un dolce ricavato in origine dalla pianta Althaea officinalis (malvacea) e consumati principalmente negli Stati Uniti.

Nel testo della celebre canzone dei Beatles, Lucy in the Sky with Diamonds si parla di una marshmallow pie.

Adesso si trovano in commercio divertenti barattoloni di MARSHMALLOWS di tutte le forme e colori possibili !!




ZUCCHERINI al RUM ... goloseria !!

 


Con un poco di zucchero la pillola va giù,

la pillola va giù, pillola va giù.

Basta un poco di zucchero e la pillola va giù.

Tutto brillerà di più.



UN POCO DI ZUCCHERO – Mary POPPINS




ZUCCHERO RAFFINATOSEMOLATOINTEGRALEGREZZOBIANCO


ZUCCHERINO … ZUCCHEROSO … ZUCCHERATO …

 

SCIROPPO di ZUCCHERO … pesche, albicocche, pere sciroppate !! SLURP !!

 

ZUCCHERO e … caffè, the, tisane …



GRANELLI di ZUCCHERO … gelées di frutta, frittelle di riso, mele fritte …

 



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JINLING Hotel - NANJING - CHINA              HOLIDAY INN - Crowne Plaza - BEIJING



GLUCOSIO - È uno degli ZUCCHERI più importanti ed è usato come fonte di energia sia dagli animali che dalle piante. Il glucosio è il principale prodotto della FOTOSINTESI ed è il combustibile della respirazione.

Una molecola di GLUCOSIO ed una di FRUTTOSIO unite da un legame glicosidico formano una molecola di SACCAROSIO - il comune ZUCCHERO DA TAVOLA / CUCINA .


In relazione alla struttura chimica, il saccarosio è classificabile come un disaccaride, in quanto la sua molecola è costituita da due monosaccaridi, più precisamente glucosio e fruttosio.

A temperatura ambiente e pressione atmosferica si presenta sotto forma di solido (in cristalli) o disciolto in soluzione. Lo si trova largamente in natura, nella FRUTTA e nel MIELE (in percentuale più bassa rispetto al fruttosio), sebbene, da sempre, esso si estragga dalle piante della BARBABIETOLA DA ZUCCHERO (soprattutto in Europa) e dalla CANNA DA ZUCCHERO (nel resto del mondo).

Il SACCAROSIO così estratto viene utilizzato nell'ambito dell'industria alimentare, specialmente dolciaria e pasticcera, prendendo il nome di ZUCCHERO DA CUCINA (raffinato bianco oppure integrale "grezzo").




GLICEMIA, lo ZUCCHERO nel SANGUE

La glicemia e’ la misura della quantita’ di GLUCOSIO nel sangue  (mg/dl) -  Il glucosio ematico deriva dai carboidrati della dieta.

Nelle persone non diabetiche la GLICEMIA a digiuno è in genere tra i 60 e i 99 mg/dl.
Dopo i pasti tale intervallo può arrivare fino a 130-150 mg/dl, a seconda della quantità di carboidrati (zuccheri) assunta con la dieta.
In condizioni di digiuno, indipendentemente dalla durata del digiuno stesso, la glicemia di una persona non diabetica non scende mai al di sotto dei 55-60 mg/dl così come, per quanto abbondanti siano i pasti, la glicemia non arriva mai a superare i 140 mg/dl. In genere si ha un valore medio di riferimento di 90 mg/100 ml (5mM).


Per un diabetico, uno degli obiettivi più importanti è mantenere la glicemia il più possibile all’interno dell’intervallo di normalità durante l’intera giornata. 

Mantenere quanto più costante possibile la GLICEMIA è importante per assicurare il normale apporto energetico al CERVELLO che – a differenza degli altri organi e dei muscoli – non è capace di immagazzinare riserve di GLUCOSIO.

Il glucosio presente nel sangue rappresenta quindi l’unica fonte utilizzabile che deve sempre essere disponibile.



SUGAR STORY

 

Già nel 5000 a.C. si produceva un succo zuccherino attraverso la bollitura e spremitura della canna da zucchero, che pare sia stata esportata dai Polinesiani col nome di POBA dapprima in Cina e India, quindi in Australia. Altre tracce storiche di tale lavorazione vi sono anche nell' America Latina del X secolo a.C. circa.

In Europa, i Persiani di Dario I nel 510 a.C. trovarono un vegetale dal quale si ricavava uno "sciroppo denso e dolcissimo". Fatto asciugare su larghe foglie, esso produceva cristalli che duravano a lungo, dalle spiccate proprietà energetiche. I Persiani ne estesero la coltivazione a tutto il Medio Oriente.


Nel 325 a.C. Alessandro Magno portò la notizia che nei territori orientali si trovava un «... miele che non aveva bisogno di api». Furono però gli Arabi, presso cui era già in uso nel VI secolo d.C., che ne estesero la coltivazione.

La CANNA DA ZUCCHERO venne importata in Sicilia e in Spagna dagli Arabi nel IX secolo.

Lo scrittore arabo Ibn Ankal scriveva: «Lungo la spiaggia, nei dintorni di Palermo, cresce vigorosamente la canna di Persia e copre interamente il suolo; da essa il sugo si estrae per pressione»

Nell' XI secolo i Genovesi e i Veneziani presero a importare ciò che veniva chiamato "sale arabo", che le crociate resero ancora più diffuso.

Federico II di Svevia provvide a far coltivare la canna da zucchero in Sicilia (ov'era già stata introdotta dagli arabi), ma lo zucchero restò per molto tempo una spezia rara e preziosa, venduta dagli speziali e dai farmacisti a carissimo prezzo come medicina in uso per sciroppi, impacchi ed enteroclismi. Solo i ricchi potevano permettersi di usarlo come dolcificante, anche se il suo più antico surrogato, il miele, non era certo prodotto in quantità tali da poter comparire sulla tavola della popolazione come un dolcificante di tutti i giorni.



Scoperta l' America, gli spagnoli introdussero la coltivazione della canna da zucchero sia a Cuba che nel Messico … i portoghesi in Brasile … inglesi e francesi nelle Antille

La CANNA da ZUCCHERO arrivò così in tutti quei territori dell'America centrale e meridionale che ancora oggi ne sono tra i maggiori produttori. Poiché lo zucchero delle Americhe era migliore e meno costoso, le coltivazioni spagnole e italiane scomparvero, insieme con i traffici dai territori arabi. Nacque un fiorente traffico d'importazione, che rese il prodotto, per quanto di lusso, più comune. Questo diede una spinta notevole all'arte culinaria, permettendo la nascita della pasticceria europea come arte autonoma, anche grazie al connubio di zucchero con cacao, latte e caffè.



Nel 1575 l'agronomo francese Olivier de Serres osservò che un ortaggio comunissimo e ampiamente coltivato prevalentemente ad uso foraggio - la BARBABIETOLA (Beta vulgaris) - se cotto, produce uno sciroppo simile a quello della canna da zucchero, molto dolce.



Comunque lo zucchero di canna rimase l'unico disponibile ancora per molto tempo. Nel giro di un secolo, tra il 1640 e il 1750, il consumo triplicò …



Nel 1747 il chimico tedesco Andreas Sigismund Marggraf era riuscito a dimostrare la presenza di SACCAROSIO nelle barbabietole … alcuni decenni dopo il suo allievo Franz Karl Achard selezionò alcune varietà di barbabietola a elevato contenuto zuccherino e ideò un processo industriale idoneo alla sua estrazione: è a lui che si deve il primo zuccherificio industriale, sorto a Kunern (Slesia) nel 1801.



Con l'ascesa di Napoleone, s'intensificarono i contrasti tra Francia e Inghilterra, che portarono a un blocco delle importazioni inglesi (decreto di Berlino, 1806).


Lo ZUCCHERO DI CANNA sparì in breve tempo dagli scaffali dei negozi …

Per espressa volontà di NAPOLEONE la produzione di ZUCCHERO DA BIETA fu incoraggiata in tutti i territori sotto il suo controllo e furono aperti altri stabilimenti in Francia, grazie anche ai perfezionamenti apportati dall'imprenditore francese Benjamin Delessert al procedimento di Achard.

Con il Congresso di Vienna (1814-1815) e la conseguente fine del blocco continentale, il "ritorno" dello ZUCCHERO DI CANNA provocò un calo dei prezzi, mentre la produzione di quello dalla bieta non aveva ancora potuto raggiungere livelli quantitativi tali da farne scendere il prezzo alla portata di tutte le tasche.

Lo ZUCCHERO DA BIETA cominciò a far concorrenza a quello di canna dalla seconda metà dell'Ottocento; il fenomeno fu favorito anche dalla graduale abolizione dello schiavismo nei paesi dell'America ove veniva prodotto, che determinò un aumento dei costi di raccolta e lavorazione della canna e quindi anche del prodotto finito.

 

Reportage fotografico by Barbara CARICCHI
 

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