PREZZI ALLE STELLE per concimi, fertilizzanti e materie prime:

la guerra in Ucraina mette in ginocchio l' AGRICOLTURA.

 

 

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L’UCRAINA è il terzo produttore al mondo di GRANO mentre la RUSSIA è il principale Paese esportatore di grano a livello mondiale.


 

AGRICOLTORI e ALLEVATORI in crisi per l’aumento dei prezzi :

SOS Coldiretti

La guerra tra Russia e Ucraina sta mettendo a dura prova il settore, tra caro energia (GASOLIO) e prezzi del GRANO che hanno raggiunto livelli record. Discorso simile anche per MAIS e SOIA, che servono per l'alimentazione degli animali. Una situazione che rischia di far bruciare anni di lavoro. Così i Giovani di Coldiretti sono scesi in piazza per protestare al grido di

< si svuotino gli arsenali, si colmino i granai >

È lo stesso messaggio che nel 1979 l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini  fece agli italiani durante il discorso di fine anno.  <Un messaggio di grande attualità, con le armi che sono tornate a sparare, i granai svuotati e il rischio reale di scaffali deserti, ma anche di speculazioni e carestie che nel passato hanno provocato tensioni sociali e politiche e flussi migratori > ha sottolineato Coldiretti.

 

25 febbraio 2022 trattori




25 febbraio 2022 - Giovani AGRICOLTORI e ALLEVATORI della Coldiretti   da tutta Italia con i trattori e gli animali al seguito si mobilitano per la pace e contro la guerra che fa perdere vite umane e mette in pericolo il futuro di una intera generazione nata dopo la caduta del muro di Berlino, con il rischio della perdita del lavoro, della stabilità economica, ma anche delle forniture alimentari e dell’inflazione nel carrello della spesa che aumenta povertà e fame in Italia e nel mondo.



Nuovo appuntamento a VERONA per l'apertura della 115° edizione

di FIERAGRICOLA (International Agricultural Technologies Show, 2-5 marzo 2022).

 

 

Coldiretti Trentino Alto Adige  2 marzo 2022 VERONA

 

 

Coldiretti Trentino Alto Adige  2 marzo  VERONA

 

Coldiretti Trentino Alto Adige alla manifestazione contro la guerra


Secondo un'analisi di Coldiretti un giovane agricoltore su quattro nell’ultimo mese ha ridotto la produzione a causa dei rincari energetici aggravati dal conflitto che hanno provocato un aumento record dei costi,

dal GASOLIO ai CONCIMI, dai MANGIMI ai MATERIALI per l’IMBALLAGGIO

e mettono a rischio il futuro di un’intera generazione.



 

valdorcia SIENA

VAL d'ORCIA

Guerra in Ucraina, l’allarme Coldiretti Siena: < Quasi 1800 aziende a rischio chiusura sul territorio>

 




SOS SARDEGNA - Prima il caro energia, poi il caro gasolio (ora arrivato alle stelle), e adesso anche la guerra in Ucraina, grande produttrice di cereali. Quindi non solo scarseggia la fornitura di MANGIME, ma il poco che c’è ha un prezzo raddoppiato.

Questa la situazione che stanno vivendo AGRICOLTORI e ALLEVATORI dell’Isola che devono anche combattere contro la siccità che ha caratterizzato quest’anno appena passato.

<Continuando così saremo costretti a chiudere le aziende> dice Matteo Frau, presidente della Cia Sud Sardegna che analizza quanto sta accadendo nei campi.

<La Russia è una grande produttrice di CONCIMI a base azotata, indispensabili per tutte le produzioni agricole, sia di quantità che di qualità. Alcune ditte produttrici di concime si stanno fermando a causa della mancata fornitura delle materie base>.

Da una parte c’è l’export bloccato a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, dall’altra c’è l’incertezza dei prezzi che sono schizzati alle stelle.

 

 

UREA

 

 

< L’UREA, concime chimico indispensabile per la produzione del

GRANO, l’anno scorso costava 75 euro al quintale, in questi giorni è

arrivato a quasi 110 euro>.

 

Il caro prezzi dei CONCIMI di origine animale del 170% rischia di avere

conseguenze pesantissime su tutta la filiera agroalimentare Made in Italy, affossata

dall’embargo imposto da Putin sull’esportazione da parte russa del NITRATO di

AMMONIO, composto chimico fondamentale per la concimazione del GRANO.

 

La conseguenza è una riduzione generale, spiega Coldiretti, della disponibilità sui mercati che, oltre a far schizzare in alto i prezzi con rincari di oltre il 170% (da 250 euro/tonnellata a 670 euro/tonnellata), mette di fatto a rischio la produzione europea di grano, a partire da quella italiana.

 

 

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Il NITRATO di AMMONIO viene infatti a mancare proprio nella fase decisiva per la

crescita delle spighe, diminuendo inevitabilmente la produttività con il taglio dei raccolti.

 

 

GRANO

 

GRANO



FERTILIZZANTI che già avevano subito un rincaro in seguito

all’aumento dei prezzi del gas.

Secondo il report di CAI (Consorzio Agrari d’Italia), l’urea è balzata a 750-800 euro a tonnellata contro i 350 euro a tonnellata dello scorso anno, il perfosfato minerale è passato da 170 agli attuali 330 euro/tonnellata, mentre i concimi a contenuto di potassio sono schizzati da 450 a 850 euro/tonnellata.

Il risultato è che il 30% delle imprese agricole è costretta a ridurre i raccolti, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, con una situazione insostenibile che mette a rischio le forniture alimentari e, con esse, la sovranità alimentare del Paese che è già obbligato ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato e il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale.

 

 

BOVINI : FASSONE & FRISONA alle porte di TORINO

 

 

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Reportage fotografico by Dino BUON SPIRITO

 

 


ALLARME SICCITA’

 

 

SICCITA foce del fiume PO



Il fiume PO è in secca ad un livello idrometrico addirittura più basso che ad agosto per effetto della lunga assenza di precipitazioni con l’allarme siccità al nord proprio all’inizio della primavera quando le coltivazioni hanno bisogno di acqua per crescere. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini il 22 marzo in occasione della giornata mondiale dell’acqua, dopo un inverno che ha lasciato l’Italia con 1/3 in meno di pioggia ma con precipitazioni praticamente dimezzate al nord.

< Non tutti riusciranno ad allagare le RISAIE >

 

SOS PIEMONTE : siccità Vercelli e Novara, allarme RISO

Probabile diminuzione delle risaie, ma è tardi per prevedere altre coltivazioni.



Oltre 110 giorni senza pioggia: la siccità costringerà a seminare meno riso nelle campagne piemontesi. In queste condizioni, la disponibilità d'acqua sarà del 35% inferiore agli altri anni; le falde sono ormai troppo basse. Se ne è discusso nell'incontro dei distretti irrigui del consorzio Est Sesia, a Novarello. Prevista una diminuzione dell'area coltivata a riso, con una diversificazione con colture che richiedono meno acqua: in questa fase quasi impossibile reperire sementi di altre colture a buona redditività.

Non solo il RISO è minacciato: nella zona a ridosso del Lago Maggiore sarà difficile coltivare anche il MAIS, che foraggia gli allevamenti di animali da latte, come BOVINI e BUFALE. Nei prossimi giorni è prevista pioggia, ma il quadro è delineato.



AZIENDE AGRICOLE e ALLEVAMENTI in ginocchio …

TEMPI di VACCHE MAGRE …



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