BARBIERE … ANTICA BARBERIA GIACALONE a GENOVA – FAI … Fondo Ambiente Italia … Il sogno della Belle Epoque!


< Tra gli stretti carrugi del centro storico di Genova è ancora possibile concedersi un piacere antico: una rasatura a regola d'arte, dove la vetrina luccicante di questa antica barberia apre le porte alla Belle Epoque. Specchi, vetri colorati, tinte accese in perfetto stile Art Déco la rendono una dei più fascinosi segreti della città >



AMENFrancesco GABBANI

< … Ho l’abito del monaco, LA BARBA DEL FILOSOFO / muovo la coda, muovo la coda, colpo di coda >



NON HO CHE TELIGABUE

< … Ti chiedo scusa se non ti darò abbastanza
ti chiedo scusa se ti chiederò pazienza

L'altro giorno ho visto il titolare
aveva gli occhi gonfi, la giacca da stirare
mi ha visto, si è girato, stava male
aveva gli occhi vuoti, LA BARBA DA RIFARE … >





FEDERICO I imperatore - IL BARBAROSSA – ROTBART

Figlio (n. 1125 - m. nel fiume Göksu, 1190) di Federico II, duca di Svevia, e di Giuditta, sorella di Enrico il Superbo, duca di Baviera, divenne duca di Svevia alla morte del padre (1147). Alla morte di suo zio Corrado III, re di Germania, fu eletto suo successore a Francoforte (4 marzo 1152), dopo essere riuscito a procurarsi anche l'appoggio del cugino Enrico il Leone, duca di Sassonia, con la promessa di restituirgli il ducato di Baviera, che Corrado gli aveva tolto. In seguito a questo compromesso la posizione di F. in Germania fu politicamente assai più stabile. Fin d'allora le direttrici della sua politica miravano a pacificare la situazione interna della Germania e a ripristinare in Italia un'effettiva autorità regia, cui era collegato il titolo imperiale…

Enciclopedia TRECCANI




Luca BARBAROSSA … cantautore romano …




BARBABLU’ … ammazzasette mancato!! Le 6 mogli uccise … ANNA e la chiave magica sporca di sangue …

FIABA trascritta da Charles PERRAULT nel XVII secolo. Illustrazioni di Gustave DORE’

Alcuni hanno pensato che la fiaba traesse ispirazione dai vari matrimoni del re inglese ENRICO VIII, che ebbe 6 mogli, di cui alcune fatte condannare a morte…

La vicenda del sanguinario uxoricida nell'immaginario collettivo finì per essere presto associata all'idea del SERIAL KILLER, al punto che BARBABLU divenne il soprannome dato ad alcuni reali assassini seriali come, ad esempio, Henri LANDRU.



BARBANERA – il più celebre ALMANACCO d’Italia !! Il LUNARIO per eccellenza !!

Nei secoli scorsi, e fino alla metà del '900, gli almanacchi erano venduti per fiere e mercati da spazzacamini e ambulanti. Per richiamare i compratori erano soliti infilarne alcune copie nella falda del cappello, per poi urlarne a gran voce il nome.


< Uscito dalla stamperia di Pompeo Campana, con la bisaccia stretta al corpo, il venditore raggiunse con passo rapido Piazza Grande. Brulicante di gente, la Piazza accoglieva quel giorno i banchi della Fiera di Santo Manno. Era il 15 settembre del 1761. Tra mercanzie di ogni genere, broccati e monili,  l'ambulante decise di attendere il momento migliore per tirare fuori quel carico per lui tanto prezioso. Una giornata calda e limpida aveva infatti spinto compratori e curiosi, di Foligno e di fuori città, a trascorrere alla fiera le prime ore del mattino. La campana della Cattedrale batté le dieci. All'ultimo rintocco un richiamo attraversò l'aria: Barbanera! Barbanera di Foligno! Santi, fiere, tempo e lune. E per tutti, il Discorso generale del famoso Barbanera, per l'anno 1762 >


Il personaggio folignate BARBANERA era già noto in città … molte persone lo consultavano da tempo per insegnamenti e consigli. Solo nel 1761 BARBANERA decise di affidare alla carta stampata, al foglio unico di un lunario da parete, il frutto di anni di osservazioni e studi. Nacque così il LUNARIO BARBANERA, ricco di informazioni, aperto da un discorso generale sull'anno e decorato da piacevoli xilografie

Oltre al calendario e alle previsioni meteorologiche, il lunario conteneva "aneddoti, ricette empiriche e previsioni stravaganti ma sempre possibili e talvolta avveratesi, donde la sua celebrità". Divenne in breve tempo tanto popolare da essere oggetto di molteplici imitazioni in tutta Italia. Il nome deriva forse dal fatto che sul frontespizio del lunario compariva UN UOMO DALLA FOLTA BARBA NERA. Il misterioso personaggio era definito astronomo, astrologo e filosofo, e ritratto con i suoi strumenti di lavoro, così come compare ancora oggi nel francobollo a lui dedicato dalle Poste Italiane nel 2012.


« Gli astri il sole e ogni sfera or misura Barbanera, per poter altrui predire, tutto quel che ha da venire »

 



BARBANERA – pirata britannico

Edward TEACH - noto come Barbanera - (Bristol, 1679 circa – Ocracoke, 22 novembre 1718), fu un celebre pirata britannico, che ebbe il controllo del MAR DEI CARAIBI fra il 1716 e il 1718, durante la cosiddetta ETA’ d’ORO DELLA PIRATERIA.

BARBANERA fu marinaio su una nave corsara durante la Guerra di Successione Spagnola, nota in America come Guerra della Regina Anna. Poi si stabilì nell'isola bahamiana di New Providence, base del capitano pirata Benjamin Hornigold, alla cui ciurma Teach si unì nel 1716. Hornigold lo pose al comando di uno sloop che aveva catturato in precedenza … i due insieme si distinsero in valorosi atti di pirateria…




BARBAPAPA’ – SERIE A FUMETTI creata da Annette Tison e Talus Taylor e pubblicata in Francia nel 1970. BARBAPAPA è il nome del protagonista della serie e per estensione di tutta la sua famiglia ( Les barbapapas ). Deriva dall'espressione francese utilizzata per lo ZUCCHERO FILATO - Barbe à papa - "barba di papà" .





BARBA di MANGIAFOCO … il burattinaio del "Gran Teatro dei Burattini" …


« un omone così brutto, che metteva paura soltanto a guardarlo. Aveva una BARBACCIA NERA come uno scarabocchio d'inchiostro, e tanto lunga che gli scendeva dal mento fino a terra: basta dire che, quando camminava, se la pestava coi piedi. La sua bocca era larga come un forno, i suoi occhi parevano due lanterne di vetro rosso, col lume acceso di dietro; e con le mani schioccava una grossa frusta, fatta di serpenti e di code di volpe attorcigliate insieme».

“Le avventure di PINOCCHIO – Storia di un burattino” di Carlo COLLODI


MANGIAFOCO

 

MANGIAFOCO by Barbara CARICCHI - ARTIVA



DIVINITA’ MASCHILI … FARAONE … antico EGITTO … La BARBA DIVINA, posticcia, quasi sempre lunga e intrecciata, con la punta assottigliata e ricurva all’insù!

Il dio PTAH la porta invece più corta, dritta e con l’estremità allargata.

Anche i FARAONI - considerati DEI in terra - la indossano.

Talvolta anche i DEFUNTI - identificati con il dio OSIRIDE. Per questo motivo su alcuni SARCOFAGI, in corrispondenza del mento, c’è un foro che serviva per fissare una BARBA DIVINA IN LEGNO.




MAGO MERLINO
uno dei personaggi centrali del ciclo bretone e delle leggende arturiane … l'artefice della Tavola Rotonda: grazie a un suo incantesimo Uther Pendragon giacque con Igraine e così fu concepito RE ARTU’ … Sua allieva (e rivale nelle versioni più recenti dei racconti arturiani) fu MORGANA - Morgan Le Fay

MERLINO fu figlio di una donna mortale e di un demone da cui ereditò i suoi poteri.
Molte fonti medievali forniscono di questo personaggio un'immagine inquietante … un tipo calcolatore, imperscrutabile, talvolta persino diabolico.


La spada nella roccia, film d'animazione Disney del 1963, rappresenta MERLINO secondo lo stereotipo del vecchio mago buono ed eccentrico dalla LUNGA BARBA BIANCA, vestito di azzurro, dotato di bacchetta magica, occhiali e cappello a punta. La versione Disney - basata sul romanzo omonimo di T.H. White - riprende in chiave umoristica numerosi temi del personaggio tradizionale di Merlino, tra cui :
la capacità di mutare forma,
la capacità di prevedere il futuro (il mago menziona invenzioni tecnologiche moderne - "che non sono ancora state inventate" - come la locomotiva, il quotidiano Times, l'aeroplano, l'elicottero, la televisione...),
la sua rivalità con Morgana (che nel film Disney viene sostituita da MAGA MAGO’).




BARBONE /bar'bone/ s. m. [accr. di barba¹]. - 1. (f. -a) [persona che vive per strada, senza fissa dimora: vivere come un b.] clochard, homeless, vagabondo. 2. (zool.) [razza di cane da compagnia con orecchie pendenti, pelame ricciuto e lanoso; usato anche con funz. appositiva: cane b.] ≈ barboncino.



BARBONE … vita sotto i ponti … nelle stazioni della metro … sotto i portici delle città …



BARBONCINO … ricciolino !!



BARBETTA … BELLEZZA MASCHILE !



BARBINO agg. [der. di barba1], fam. – Di persona poco abile, o gretta, meschina (per lo più con nomi collettivi): che gente barbina! Più spesso di cosa fatta male e senz’arte: che pitture b.! o dura a sopportarsi: questa è b.!; fare una figura b., una figura meschina.

Vocabolario TRECCANI

 

CHE FIGURA BARBINA !!

 

 

BARBA DI FRATE RISCOLI "ròscano", "senape dei monaci", "lischi" , "rospici" o "arescani" gli AGRETTI sono tipicamente primaverili … devono il loro nome al sapore tendenzialmente acre.

Sono le piantine giovani della "Salsola soda" ORTAGGI ricchi di sali minerali e proprietà depurative. Le foglie filiformi ricordano l'erba cipollina … sono di un verde carico, quasi brillante con la base rossiccia e dura, quasi pungente.

Ottimi cotti al vapore o lessati e conditi a piacere, anche solo con olio extra vergine e limone … ottimi anche con aglio, pomodoro e acciughe.

Verdura tipica della tradizione KASHER, utilizzata nei pranzi che vengono fatti per lo Shabbat, il giorno di riposo domenicale, nei mesi di primavera. La tradizione giudaica del consumo di questo ORTAGGIO risale a tempi antichissimi ed è mantenuta viva soprattutto nella comunità ebraica romana.

La Barba di frate o Barba del Negus (Salsola soda L., 1753) è una pianta appartenente alla famiglia Chenopodiaceae (assegnata alle Amaranthaceae dalla classificazione APG). È una specie di piccole dimensioni (massimo 70 centimetri), annuale, con foglie e fusto succulenti. È una pianta alofita, e in quanto tale richiede dei suoli ricchi di sale … cresce abitualmente nelle zone costiere ed è originaria del bacino del Mediterraneo.




BARBA DI BECCO – PIANTE OFFICINALI Aio de pra, baciapreti, barbaboch, barba di prete, erba del sol, minna di vacca, salsefica, sassefrica, scanabech, scorzabianca, spargi de pra, tragopogono.


È una pianta erbacea biennale a radice fittonante diffusa in tutta Europa. In Italia è comune soprattutto nelle regioni settentrionali … cresce negli incolti, nei prati e nei pascoli. Si utilizzano le radici, le foglie e i giovani getti.

Il nome alla pianta fu dato da Discoride - dal greco “trágos” = caprone e “pogón” = barba - con riferimento alle setole del pappo, che fanno pensare alla barba di un caprone.
Il nome volgare “barba di becco” sembra derivi dal longobardo “bikk” = becco cioè caprone.
In un affresco a POMPEI si ritrova la sua radice, a testimonianza che la pianta era conosciuta fin dall'antichità.

La pianta ha proprietà depurative, diuretiche, espettoranti, sudorifere e astringenti.
Nella MEDICINA POPOLARE la radice viene impiegata come calmante per la tosse e come coadiuvante in tutte le affezioni dell’apparato respiratorio.


In CUCINA sono OTTIME VERDURE. I giovani germogli, lessati, possono competere a sapore con i più conosciuti asparagi. La parte migliore sembra essere la radice, che per alcuni ha perfino sapore di ostriche, mentre per altri semplicemente di carota. Si mangia cruda tagliata a fette in insalata, ma si può consumare anche cotta. Le foglie tenere si consumano in insalata e hanno un sapore simile a quello della scarola e della cicoria.

BARBE DI BECCO gratinate … Frittata di BARBA DI BECCO … Radice di BARBA DI BECCO al sugo … Riso alla BARBA DI BECCO

 

Questione di BARBE !!

 

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