11 MAGGIO 2025 - Festa della Mamma. Per celebrare questa giornata speciale mostro una piccola selezione di opere che raffigurano
MADRE e FIGLI
La storia dell'arte è piena di figure materne simboli di amore e vita, ma non solo: per molti artisti il rapporto con i figli e la maternità si trasformano in un'occasione per indagare il complesso rapporto dell'uomo con la sofferenza, il lutto e la morte. Per altri, la “mater” diviene simbolo di fierezza e protezione, incarnando un'ideale ben preciso di Patria e civiltà.
Maria e Gesù, la madre e il figlio più famosi della storia dell'arte, hanno ispirato gli artisti per generazioni. Dalle opere della Madonna con il Bambino alla Pietà, questo rapporto è stato un tema universale, rappresentato attraverso la pittura, la scultura, le vetrate e altro ancora, sfumato in mille declinazioni.
La Pietà Vaticana (1499) - Michelangelo Buonarroti
Per la celebre scultura marmorea conservata nella basilica di San Pietro Michelangelo Buonarroti ebbe un approccio insolito per il tempo. La scena, tipicamente nordica, raffigura la Madonna seduta con il corpo di Cristo senza vita in grembo. La grande differenza rispetto alle Pietà precedenti è la realizzazione di un’unità tra madre e figlio, fusi in un unico grande corpo. Maria tiene in braccio Cristo adulto come un bambino e, grazie al peso del busto portato leggermente all’indietro, lo sorregge mantenendo l’equilibrio dell’insieme. La mano sinistra della madre è aperta in segno di totale accettazione, il volto è sereno. La Madonna della Pietà di Michelangelo è la Madre che accoglie nella morte come in vita.
Madonna Sistina (1513-14) – Raffaello, olio su tela (dettaglio)
Raffaello, il principale artista del Rinascimento, dipinse la Madonna Sistina combinando l'umanità e la tenerezza del rapporto madre-figlio con il significato di Gesù come figlio di Dio e salvatore del mondo. Commissionata per la prima volta da Papa Giulio II nel 1512, nel 1754 fu acquistata dal re Augusto III di Polonia per 110.000 franchi, la cifra più alta mai spesa all'epoca per un dipinto, e trasferita a Dresda, dove è tuttora conservata presso la Gemäldegalerie Alte Meister (Galleria del Vecchio Maestro).
Con il passare del tempo la rappresentazione della maternità perse la focalizzazione sulla scena divina, assumendo sfaccettature più umane e di natura quotidiana.
Autoritratto con sua figlia, Julie (1789) – Elisabeth-Louise Vigée Le Brun
La composizione di questo dipinto riecheggia quella del pittore rinascimentale Raffaello, un artista molto ammirato nella Francia del XVIII secolo.
Elisabeth Le Brun fu una figura estremamente controversa della corte parigina di Luigi XVI: pittrice prediletta da Maria Antonietta, di cui realizzò numerosi elegantissimi ritratti, Madame Le Brun incarna il lusso e la raffinatezza proprie della pittura di fine Settecento, con uno stile a cavallo fra Rococò e Neoclassicismo. In questo quadro, realizzato nel 1789 e conservato al Louvre, la Le Brun abbandona i personaggi nobili e raffinati protagonisti dei suoi quadri per dedicarsi ad un auto rappresentazione intima, familiare, di lei e della sua unica figlia Jeanne Julie Louise: un abbraccio affettuoso, caratterizzato da un'eleganza e una semplicità amorevole fuori dal comune. Si racconta che, in gravidanza, la pittrice abbia continuato a dipingere anche durante le contrazioni, abbandonando i pennelli soltanto per il parto.
Madame Georges Charpentier (nata Marguérite-Louise Lemonnier, 1848-1904) con i figli, Georgette-Berthe (1872-1945) e Paul-Émile-Charles (1875-1895)–
Pierre-Auguste Renoir, olio su tela, 1878
Mother combing childs hair (1879) – Mary Cassatt
Alma Parens (1883) - William-Adolphe Bouguereau
Con Adolphe Bouguereau il tema della maternità si sublima, trascende il piano umano per trasformarsi in mito, storia ed eternità: il pittore francese riunisce nell’opera tutte le suggestioni religiose e politiche dell'epoca dando vita ad una figura materna fiera, forte e superba, che in realtà rappresenta la Patria, circondata da tantissimi bambini che altro non sono che i “cittadini” alla ricerca di rifugio e sicurezza.
Madre e figlio (1885) - Vincent Van Gogh
Returning from Market (1886) - Charles Sillem Lidderdale
Per il pittore vittoriano Charles Sillem Lidderdale la madre è una donna che torna dal mercato immersa in un paesaggio agreste, un panno sulla testa, una cesta vuota e un bambino sulle spalle.
Le Due Madri (1889) – Giovanni Segantini
Qualche anno dopo, a Milano, Giovanni Segantini dipinge una giovane contadina seduta su uno sgabello da mungitura con in braccio il proprio bambino in fasce, e accanto un vitellino che dorme ai piedi di una mucca. L’opera dona un’interpretazione di maternità nella sua chiave più laica e naturale.
Dal Novecento a oggi, il soggetto non ha smesso di ispirare le arti e assumere variegati profili.
Le tre età della donna (1905) - Gustav Klimt, olio su tela, (dettaglio) -
Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Roma
Si tratta senz'altro di una delle opere più affascinanti di Gustav Klimt, collocata nel periodo più maturo e complesso dell'intera produzione dell'artista austriaco. Tre figure asciutte ma allo stesso tempo estremamente eleganti, contornate da raffinate stoffe e pietre preziose, rappresentano, in chiave profondamente simbolica, l'intero ciclo vitale: l'infanzia e la vecchiaia sembrano legate proprio dall'esperienza della maternità che nel quadro assume una valenza centrale, racchiudendo nel tenero abbraccio di madre e figlio la vita e il suo scorrere inevitabile.
Maternidad (1905) - Pablo Picasso
La maternità è uno dei temi ricorrenti nella produzione artistica di Pablo Picasso fin dai primi anni: esistono almeno dieci opere dedicate al rapporto, intimo ed essenziale, fra madre e figlio. Già prima del Novecento, ma soprattutto nel periodo Blu e in quello Rosa, Picasso raffigura con un'intensità umana fuori dal comune l'abbraccio amoroso della maternità: l'opera più famosa, in questo senso, è senz'altro “Maternidad”, realizzata nel 1905.
Una donna dai lineamenti sottili e le mani affusolate che, con i capelli raccolti da uno chignon ornato da un fiore e il corpo avvolto da uno scialle rosa, allatta il suo neonato.
Tote Mutter (1910) - Egon Schiele
In "Tote Mutter" è la morte, non la vita, a legare nell'ultimo abbraccio madre e figlio. Questo quadro del 1910 è probabilmente uno dei più drammatici e carichi di pathos del pittore austriaco: il volto terreo, desolato e spento della madre, e una pelle ancora rosea e pulsante di vita del bambino che sembra ancora giacere nell'utero sono legati da un drappo nero, simbolo del lutto. Nel dipingere questa drammatica scena Schiele si ispirò alla sua triste esperienza familiare, e alla ancor più triste figura di sua madre: dopo aver perduto due figlie, era stata costretta ad assistere alla terribile malattia del marito, che lo aveva portato alla follia e infine alla morte.
Maternità (1928) - Tamara de LEMPICKA
Tutt’altra interpretazione della maternità la dà Tamara de Lempicka che in questo quadro trasmette tutta la sua contrarietà ad essere rinchiusa nel ruolo di madre, che ricopre controvoglia. Maternità (1928) quasi ci disturba ma è un’opera estremamente coraggiosa: lo sguardo perso nel vuoto trasmette preoccupazione e la scena dell’allattamento non trasmette più tenerezza ma inquietudine. Ebbene, non tutte le donne vogliono essere madri e tale imposizione crea frustrazione ed infelicità.
L'Ospedale Henry Ford (1932) - Frida Khalo
Per Frida Khalo la maternità è un vuoto incolmabile, il dolore di un aborto spontaneo, una donna nuda su un letto de L'Ospedale Henry Ford (1932). Perché maternità è anche desiderio e assenza. È sacrificio.
Migrant Mother (1936) - Dorothea Lange
L'immagine più bruciante e straziante della Grande Depressione - Migrant Mother (Madre Migrante) - fu catturata dalla fotoreporter Dorothea Lange nel 1936 in California. Florence Owens Thompson, madre di sette figli, si era accampata sul ciglio della strada dopo che la sua auto si era rotta vicino a un campo di raccoglitori di piselli, dove quasi 3.000 braccianti stavano morendo di fame a causa delle piogge gelate che avevano distrutto il raccolto. La foto trasmette la lotta materna della Thompson e la devastazione universale del decennio, con la fronte aggrottata e lo sguardo ansioso, mentre due dei suoi figli si rannicchiano accanto al suo collo e un altro le dorme in grembo. La toccante fotografia fu ampiamente diffusa dopo che Lange la inviò al San Francisco News e fece sì che il governo statunitense inviasse immediatamente migliaia di chili di cibo al campo dei raccoglitori di piselli.
Mother and Child: Block Seat (1986) - Henry Moore , bronzo con patina marrone
Henry Moore disse una volta che il tema della madre e del bambino era "una delle mie due o tre ossessioni, uno dei miei soggetti inesauribili... (è) eterno e senza fine". Lo sperimentò spesso nella sua scultura, con forme astratte di grandi dimensioni che proteggevano forme più piccole e spesso ricavate da un unico pezzo di bronzo o di pietra, evidenziando la loro interconnessione. Ha creato molte sculture di madri e figli di tutte le forme e dimensioni che si trovano in musei come l'Hirshhorn di Washington e la Tate di Londra. Le sue opere di madre e figlio sono anche apparse all'asta, come questa Mother and Child: Block Seat, un'opera astratta in bronzo che mostra una forma oblunga, che simboleggia il bambino, infilata nel braccio di una madre seduta e formosa. È stata venduta da Christie's nel 2010 per 2,8 milioni di dollari.
11 MAGGIO 2025 : AUGURI a tutte le MAMME !!
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