Ancora fino al 30 SETTEMBRE la mostra pievese

…al battesimo fu chiamato Pietro



La Natività apre la mostra a Palazzo della Corgna

 

 

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Bernardino di Mariotto

 


Il Battesimo di Cristo (1510) di Pietro VANNUCCI il PERUGINO accoglie

i visitatori nella sala immersiva a confronto con VERROCCHIO e LEONARDO.

 

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Il rapporto dell’acqua con i piedi di Gesù e Giovanni Battista

 

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Perugino – Predella (1507), tempera e olio su tavola, GNU Perugia

 

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Pinturicchio - Bambin Gesù delle mani

 

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Ghirlandaio – Madonna col Bambino e san Giovannino, tempera su tavola

 

 

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Perugino con Gerino da Pistoia – Crocifissione con la Vergine e san Girolamo (1505 circa), olio su tavola



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Perugino – Cristo in pietà (1497 circa)

 

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Pietro Vannucci il Perugino a Città della Pieve

 

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Madonne : Roberto/Luberto da Montevarchi - Tommaso Aleni, il Fadino - Maestro del Tondo di Cortona

 

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Il tema della natività è affrontato da molti artisti dell’epoca su due filoni : ADORAZIONE dei MAGI e ADORAZIONE dei PASTORI

Il PERUGINO di fatto riunisce i due temi nell’affresco dell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi  

2004 – 500° anniversario dell’Adorazione dei Magi (1504) con annullo filatelico.

 

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Luca Marchegiani accompagna i visitatori alla scoperta di molti dettagli che animano la scena dominata dal panorama lieve del Lago Trasimeno …

La scimmia sul dromedario, il pescatore con il pesce e la canna …

Due i ritratti del Perugino nell’opera.

2 valletti / paggetti tengono la corona sul capo dei Re Magi

I MAGI : 3 età e 3 continenti



Mario Marco Marroni si sofferma sull’analisi della magia del PAESAGGIO e del COLORE nelle opere innovative del PERUGINO.

Di fatto è il MASACCIO (1401-1428) a introdurre il paesaggio come scenografia.

 

MASACCIO il tributo

Il Tributo - affresco realizzato tra il 1424 e il 1425 da Masaccio nella Cappella Brancacci, allinterno della Chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze.

Eseguito in 32 giornate di lavoro, fa parte del ciclo sulle Storie di san Pietro.

Le montagne sono disposte in successione cromatica per dare il senso della prospettiva : VERDI le più vicine … GRIGIO-AZZURRE le più lontane.



Dal paesaggio gotico/fiorentino all’innovativo paesaggio di PERUGINO (1504) con dolci colline e lago Trasimeno.



La vegetazione che si rintraccia nei dipinti di Pietro VANNUCCI nello scenografico allestimento in piazza del Plebiscito di fronte al Duomo.

3 grandi composizioni arboree con le essenze utilizzate negli scenari di 3 filoni di opere :

per i SANTI ad esempio ricorre frequentemente il cipresso (lato Duomo)

per NATIVITA’ e VERGINE MARIA profusione di rose, gigli e delicate erbe prative (a dx)

per la PASSIONE di CRISTO la palma e i garofani di colore rosso e bianco (il sangue di Gesù e le lacrime di Maria) (a sn)

 

perugino paesaggio pieve

 

< I protagonisti di questo quadro vivente sono le persone che passano per questa piazza e che si ritrovano immersi nei tipici paesaggi del Divin pittore > ha dichiarato il progettista Jacopo Mechelli.

 

 

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Nell’Affresco dell’Adorazione dei Magi il PRATO è reso da puntini di colore, antesignani della pittura impressionista … la COMETA è stilizzata con una geometria di freccette …

 

 

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Fulcro della scena il chiarore del cielo all’alba realizzato con il bianco San Giovanni (ottenuto dalla lavorazione della calce) che si focalizza sul pastore con capre e pecore da cui partono le linee di costruzione.



Il PERUGINO è sommo maestro del COLORE con l’utilizzo di soli 3 colori poveri : il “verdaccio”, la “terra rossa” e il “bianco San Giovanni”.

LEONARDO simula la distanza con immagini indefinite … PERUGINO con la diversa percezione del colore …

Non usa mai i primari, ma l’incredibile effetto di equilibrio cromatico è ottenuto con i complementari : rosso e verde.

La cornice VIOLA mixa il GIALLO dell’ornato con il VERDE del paesaggio.



IL PERUGINO è maestro dell’AFFRESCO : sapiente tecnica con polvere di marmo dal risultato molto levigato che rende quasi impercettibili le diverse giornate.

Completamente diversa la tecnica utilizzata dal POMARANCIO nel ‘600 per realizzare l’affresco La presentazione di Gesù al tempio nella sagrestia della Chiesa di SANTA MARIA DEI BIANCHI … tecnica più veloce che mette in luce i solchi dei cartoni.

 

 

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Grazie al Maestro Mario Marco Marroni



Nell’ex Chiesa di Santa Maria dei Servi la ricostruzione simbolica dell’antichissima chiesetta dedicata a Santa Maria della Stella, a metà del XIII sec incorporata alla chiesa del convento dei Servi di Maria appena fondato in quel luogo, con l’ affresco della DEPOSIZIONE DALLA CROCE.

 

 

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< Nell’arco dei secoli molti sono stati i lavori di ingrandimento e rifacimento della chiesa dei Serviti, ma la piccola chiesa è sempre rimasta integra, diventandone una cappella situata a destra della porta di ingresso che, proprio per mantenerla, era spostata a sinistra rispetto al centro della navata.

I confratelli della Compagnia della Stella intorno al 1517 commissionarono al PERUGINO gli affreschi delle pareti. Secondo il Canuti si trattava di un ambiente quadrato di circa 6 metri per 6, coperto da una volta a crociera.

Il Perugino vi avrebbe dipinto la Deposizione dalla Croce nella parete di fondo, il Compianto con l’Eterno in alto attorno alla nicchia della controfacciata dov’era conservata la statua quattrocentesca della Pietà in terracotta (ora posta sull’altare maggiore) tutt’ora esistenti, e la Deposizione nel Sepolcro nella parete verso la navata, oltre l’Annunciazione in quella d’ingresso >

Andrea Bittarello, Johann Anton Ramboux e Pietro Vannucci il Perugino – un incontro a Città della Pieve, 2023

 

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Il 4 agosto 1834 RAMBOUX in Italia alla ricerca delle opere del Rinascimento italiano scopre in uno stanzino della chiesa l’affresco in parte perduto che documenta dettagliatamente con numerosi disegni.

Ricostruzione virtuale dell’affresco in parte perduto sulla base dei disegni di RAMBOUX.

 

 

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Nel 1857 i padri Serviti del convento di Santa Maria dei Servi chiesero a PIO IX l’autorizzazione allo stacco della Deposizione, per rendere nuovamente visibili i dipinti, occultati alla vista intorno al 1704 per la costruzione di una grande cantoria. Il Ministero del Commercio e dei Lavori Pubblici non autorizzò lo stacco, ma ne suggerì piuttosto la demolizione.

Tra gennaio e febbraio del 1858 Pietro BOLLETTI, esperto geometra di Città della pieve, fu incaricato dal vescovo di redigere una relazione che mostrò come i dipinti fossero relegati in due stanzini privi di finestre, deturpati dall’apertura di una porta d’accesso alla cantoria e da tramezzi e volte per la costruzione del terrazzo dell’orchestra.

Soltanto nel 1880 gli affreschi poterono essere nuovamente ammirati.

 

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Nell’interrato della Chiesa che ospita i reperti etruschi della Tomba di Laris la Deposizione della Croce opera di diversi autori che pongono la Madonna vicino al Cristo piuttosto che lontana dal figlio morto ...

 

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Maestro dell’abside dx di San Francesco a Montefalco

 

 

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Pittore pisano di metà del XIII sec.



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Mariano d’Antonio (1455)



Il successo del tema della Deposizione affrontata da PERUGINO a Città della Pieve, insieme alla disponibilità nella sua bottega dei disegni che aveva tratto dal modello in cera fatto per lui tra il 1508 e il 1510 da Jacopo SANSOVINO, è dimostrato dal numero di versioni che ne discendono. Gli stili seguono due linee: quella peruginesca portata avanti soprattutto dal BACHIACCA e una più moderna con pittori come Domenico PULIGO e il VISINO.

 

 

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Perugino (1520), olio su tela

 

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Il Visino (1520), olio su tavola

 

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Domenico Puligo (1515)





Reportage fotografico by Mauro DRAGONI e Barbara CARICCHI

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