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Nella bandiera dell’UCRAINA il GIALLO del grano e l’AZZURRO del cielo !!

 

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Campo di grano con corvi (1890) - Vincent van Gogh

Particolare, Van Gogh Museum, Amsterdam



24 febbraio 2022 : la RUSSIA invade l’UCRAINA.

Alle ore 6 di Mosca Putin ha annunciato in diretta tv (anche se il video sembra essere stato registrato prima) l’inizio delle operazioni. Forti esplosioni sono avvenute nelle città ucraine di Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e nella capitale Kiev. Il ministero della difesa russo ha annunciato “l’annientamento” delle difese aeree ucraine. Le truppe russe sarebbero entrate in Ucraina anche dalla Bielorussia e dalla Crimea.

 



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Aereo abbattuto a Kiev

 

 

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Kharkiv

 

 

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Kiev

 

 

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Kiev

 

16 marzo 2022 - Guerra UCRAINA-RUSSIA : le bombe sulle coste di Odessa, attacchi dal mare a Mariupol.


Navi russe hanno bombardato dal mar Nero e dal mare di Azov.

Zelensky al Congresso Usa: < Viviamo l’11 settembre da 3 settimane>.

Putin: < Nessuna occupazione, il vero genocidio è stato in Donbass>.

Il ministro degli Esteri russo Lavorv: <I punti chiave nella trattativa con Kiev sono la sicurezza delle popolazioni russofone nell'est dell'Ucraina e la sua smilitarizzazione>. Intanto proseguono i bombardamenti di diverse città, attacchi anche su Kiev e Mariupol.

 

 

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Odessa sotto attacco





WAR IS OVER - LA GUERRA E’ FINITA ! Se lo vuoi

 

 

 

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"Happy Xmas (War Is Over)" è stato il culmine di più di due anni di attivismo per la pace intrapreso da John Lennon e Yoko Ono, iniziato con i bed-in convocati a marzo e maggio 1969, il primo dei quali ha avuto luogo durante la loro luna di miele.

L'antecedente diretto della canzone è stata una campagna multimediale internazionale lanciata dalla coppia nel dicembre 1969 - al culmine del movimento di controcultura e delle sue proteste contro il coinvolgimento dell'America nella GUERRA del VIETNAM - che consisteva principalmente nell'affitto di mega spazi pubblicitari in 12 grandi città del mondo per l'esposizione di manifesti in bianco e nero che dichiaravano

"LA GUERRA È FINITA! Se lo vuoi - Buon Natale da John & Yoko".

 

war is over XMAS JOHN AND YOKO

 





GUERRA & PACE nel MONDO dell’ARTE - Dal medievo ad oggi

 

 

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Strage degli innocenti, dalla Maestà di Siena (1308-1311) – Duccio di BUONINSEGNA.

Tempera su tavola, 220x412 cm, Siena, Museo dell’Opera del Duomo


La Strage degli innocenti, uno degli episodi più noti della vita di Gesù e in particolare della sua infanzia, ha dato modo a moltissimi artisti di riversare sulla tela o sulla tavola un vasto campionario di ferine efferatezze e sguardi atterriti o sgomenti. Uno dei primi a offrire una raffigurazione molto fosca dell’episodio è il grande senese Duccio di Buoninsegna (Siena, 1255 circa - 1319), che nel 1308 cominciò a dipingere la sua celeberrima Maestà per l’altare maggiore del Duomo di Siena. L’opera è diventata uno dei simboli della città ed è nota anche perché il retro è straordinario tanto quanto il fronte: se la Maestà occupa tutto il recto dell’opera, il verso è invece suddiviso nelle formelle che narrano le Storie di Cristo. Una di queste è proprio la strage: si noti, in particolare, il mostruoso dettaglio degli aguzzini che infilano le spade nei corpi dei bambini indifesi, sotto lo sguardo terrorizzato, smarrito e profondamente turbato delle madri, per poi estrarle intrise di sangue, mentre a terra già sono sparsi, sopra una pozzanghera di sangue, i corpi dei piccoli che non sono riusciti a sfuggire al massacro.


 

 

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Napoleone sul campo di battaglia di Eylau - Napoléon on the Battlefield of Eylau (1808) - Antoine-Jean GROS

Dipinto ad olio conservato al Louvre di Parigi .


Completata durante l'inverno 1807–1808, l'opera divenne un'icona dello stile emergente del romanticismo francese . Descrive un momento successivo alla sanguinosa battaglia di Eylau (7–8 febbraio 1807) in cui Napoleone Bonaparte esamina il campo di battaglia dove la sua Grande Armata si assicurò una costosa vittoria contro i russi.



GOYA



Third of May 1808 (1814) - Francisco GOYA

Il 3 maggio 1808 (anche conosciuto come El tres de mayo de 1808 en Madrid o Los fusilamientos de la montaña del Príncipe Pío o Los fusilamientos del tres de mayo) è un dipinto a olio su tela (266x347 cm) di Francisco Goya, realizzato nel 1814 e conservato nel Museo del Prado di Madrid.

Completato quando l'artista aveva 68 anni, il dipinto rappresenta la resistenza delle truppe madrilene all'armata francese durante l'occupazione del 1808 della GUERRA d’INDIPENDENZA SPAGNOLA. Goya realizzò questo e un altro dipinto (Il 2 maggio 1808) su commissione del Consiglio della Reggenza.



 

DELACROIX liberta guida il popolo

 


Eugène DELACROIX dipinse La libertà che guida il popolo nel periodo

successivo ai MOTI RIVOLUZIONARI del 1830 in FRANCIA.

Egli decise di personificare la libertà con le sembianze di una semidea che incita il popolo alla rivolta, innalzando con una mano il tricolore francese e serrando nell’altra un fucile, con il seno nudo e un cappello frigio, proponendo un chiaro riferimento della rivoluzione.

 

 

COLDPLAY viva la vida

 


I Coldplay hanno scelto proprio il dipinto di Delacroix per la copertina e il videoclip del singolo “Viva la vida”.

 

 

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Apotheosis of war (1871) - Vasily VERESHCHAGIN

Realizzato a olio su tela, il dipinto raffigura un mucchio di teschi fuori le mura di una città dell'Asia centrale . È considerato parte della serie Turkestan di Vereshchagin.

Il dipinto è ora esposto alla Galleria Tretyakov di Mosca.

L'Apoteosi della guerra fu realizzata dall'artista di guerra russo Vasily VERESHCHAGIN che ha dedicato la sua opera "a tutti i grandi conquistatori, passati, presenti e futuri".

All'epoca, Vereshchagin risiedeva a Monaco di Baviera, in Germania, dove dipinse 13 opere (inclusa l' Apoteosi ) raffiguranti i suoi primi viaggi con l' esercito imperiale russo attraverso tutta l'Asia centrale, combattendo contro varie fazioni e conquistando quello che sarebbe diventato il Turkestan russo . Come artista di guerra di formazione classica , molte delle sue opere sono incentrate su scene di battaglia tra l'esercito russo e le forze dei Khanati di Khiva e Kokand .

 

 

I CONFLITTI nel NOVECENTO attraverso le opere di artisti che  hanno declinato le tematiche della guerra in modi diversi e addirittura opposti, dalla propaganda bellico-futurista di Marinetti a De Chirico che con I gladiatori rilegge la violenza della GUERRA MONDIALE con il filtro di una classicità depurata ed eterna.

 

 

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Carica di lancieri (1915) – Umberto BOCCIONI

Tempera e collage su carta, 32×50 cm

L’opera è un'esaltazione della lotta e della guerra. Sono gli anni della Prima Grande Guerra e gli esponenti del movimento futurista si mostrano a favore dell'interventismo. Nel dipinto spicca uno schieramento di soldati a cavallo nel mezzo di una lotta dura e vincente.

Umberto BOCCIONI (1882-1916) partì  per il fronte morendo in battaglia all’età di trentaquattro anni. Un  lutto che ha  colpito il movimento italiano privandolo di uno  dei suoi più  importanti artisti.


 

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Cannoni in azione (1915)Gino SEVERINI - Mart, collezione VAF-Stiftung



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I gladiatori (1936) – Giorgio DE CHIRICO

 

 

 

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Requiescant - Pierluigi NEGRIOLLI



Con il primo conflitto mondiale si parla per la prima volta di

“GUERRA TOTALE”.

Non si combatte più solo al fronte e nelle trincee ma vengono coinvolti anche i civili.

La “GRANDE GUERRA” investe ogni aspetto della società influenzando anche l’arte. Un fattore che colpì particolarmente la produzione artistica dell’epoca ma anche la vita stessa degli artisti spesso costretti ad arruolarsi. Molti di loro, invece, morirono a causa delle malattie diffuse durante quegli anni. La loro tragica scomparsa segnò un lutto indelebile per la storia dell’arte privata di chissà quante tele e opere mai realizzate.



Carlo CARRA’ fu particolarmente colpito dalla guerra.  Insieme a Filippo Tommaso MARINETTI  si schierò a sostegno dell’intervento italiano contro l’Austria nella Grande guerra. Si  arruolò ma l’esperienza tanto agognata fu dolorosa e negativa. Fu ricoverato, infatti, in un nevrocomio  a Ferrara per le sue precarie condizioni di salute.



Otto DIX (1891-1969) è stato un pittore tedesco, esponente di spicco della “Neue  Sachlichkeit” (Nuova oggettività). L’artista si arruolò come volontario incentrando i  suoi quadri sui temi della guerra in particolare sulla “bella morte”.

Le sue tele  testimoniano l’orrore della guerra attraverso la deformità dei volti e dei corpi.

 

 

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Gli stormtroopers avanzano sotto un attacco di gas (1924) – Otto DIX

 

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Trincea - Otto DIX



George GROSZ  (1893 - 1959) è stato un artista tedesco noto soprattutto per i suoi  disegni caricaturali e sulla vita a Berlino nel 1920. Le sue tele riportano anche  l’orrore della vita al fronte che provò in prima persona.

 

 

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Esplosione - George GROSZ  

 

 

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Il Sopravvissuto - George GROSZ  



Il celebre pittore espressionista austriaco Egon SCHIELE morì nel 1918 a causa del micidiale virus dell’influenza spagnola.

Le sue tele intense e dannate esprimono perfettamente il disagio psicologico interiore del periodo bellico, un esempio ne sono  le immagini dei prigionieri russi internati in Germania.

 

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Russian prisoner of war - Egon SCHIELE.

Riproduzione di Grigori Kladjishuli



 

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La guerra (1929-1932) – Otto DIX

Trittico - tecnica mista su tavola, 204 x 468 cm; Dresda, Galerie Neue Meister


Cadaveri mutilati, macerie, paesaggi in rovina, soldati totalmente privati della loro umanità, alberi spogli e drammatici personaggi in lutto sono i protagonisti del trittico della guerra di Otto DIX (Gera, 1891 - Singen, 1969), opera che ben racconta il dramma feroce della PRIMA GUERRA MONDIALE.

L’artista cominciò a dipingerlo nel 1929 e lo finì nel 1932: la guerra si era conclusa da più di dieci anni ma era ancora ben viva nella memoria dell’artista, che al conflitto dedicò diverse opere (in particolare una serie di cinquanta incisioni, note come Der Krieg, “la guerra”, stesso titolo del trittico, che causò reazioni sconcertate quando fu pubblicata nel 1924). La scena si legge da sinistra a destra, con una colonna di soldati tedeschi che attraverso la nebbia lascia il campo di battaglia per mostrare all’osservatore il risultato della guerra: un paesaggio totalmente devastato e orrorifico. Con, in alto, uno scheletro appeso a un albero, che punta il dito contro quello che i soldati hanno fatto, a imperitura memoria.



Paul NASH (1889-1946) è stato un pittore britannico. Già membro del London group e fratello di John Nash, fu litografo di guerra durante la prima guerra mondiale. Nel 1933 fondò con altri il gruppo surrealista Unit One.

Notevoli le sue rappresentazioni dei paesaggi distrutti e spezzati della

PRIMA e SECONDA GUERRA MONDIALE.

Lo storico dell’arte T. J. Clark commenta : < Sembra che il XX° secolo sia arrivato a Nash come qualcosa da dipingere soltanto nella forma di guerra totale >

 

 

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The Mule Track (1918) – Paul NASH

 

 

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Battle of Germany (1944) – Paul NASH



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The Standard Bearer (1934) - Hubert LANZINGER

Il ritratto di Hitler come cavaliere medievale rafforza l’immagine del dittatore forte e vittorioso. Army Art Collection, Army Center of Military History, Washington, dc



 

Aligi Sassu Fucilazione nelle Asturie

 

Fucilazione nelle Asturie (1935) – Aligi SASSU

Olio su tela, cm 63,8 x 47. Collezione privata.

La RIVOLUZIONE delle ASTURIE fu un tentativo di rivoluzione compiuto dai minatori delle Asturie riuniti nel sindacato finalizzato ad abolire la Costituzione Repubblicana del 1931. Alcuni uomini attaccarono quindi la Guardia Civil il 5 ottobre 1934. La rivolta terminò il 18 ottobre 1934 ma spianò la strada alla dittatura militare del generale Franco.

 

 

Picasso Guernica

 

Guernica (1937) – Pablo PICASSO


La celebre opera documenta il bombardamento della cittadina basca ad opera della legione Condor dell’aviazione nazista, la Luftwaffe. Presumibilmente all’azione del 26 aprile 1937 partecipò anche l’Aviazione legionaria del governo fascista con 3 bombardieri e 10 caccia. Il bombardamento fu guidato dal comandante tedesco Wolfram von Richthofen. L’azione causò dai 126 ai 300 morti non precisamente documentati.

PICASSO compose il grande quadro in soli due mesi e lo fece esporre nel padiglione spagnolo dell' Esposizione universale di Parigi (maggio-novembre 1937).

 

 

 

 

Le visage de la guerre di Salvador Dali

 

Salvador DALI’ dipinse Le visage de la guerre (El Rostro de la Guerra) nel 1940 durante il suo soggiorno negli Stati Uniti.

L’opera si riferisce alla GUERRA CIVILE SPAGNOLA e agli orrori che il conflitto ha causato. Più di una guerra tra nazioni infatti la guerra civile mise gli stessi spagnoli gli uni contro gli altri. Inoltre in molti casi gli scontri furono un’occasione per regolare questioni personali e vecchi rancori.

 

 

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L'opera Spider of the Evening fu dipinta da Salvador DALI’ nel 1940,

durante la SECONDA GUERRA MONDIALE.

Il clima che si respirava in quei giorni è rielaborato dall'autore e si eleva in forma artistica nel suo dipinto, una vera e propria contemplazione dell'orrore provocato dalla guerra.

Sullo sfondo due figure umane, maschile e femminile, novello Adamo ed Eva, sineddoche di una umanità allo sbando e derelitta.


In primo piano i simboli degli aggressori e degli aggrediti. L'icona del cannone, simbolo della guerra, vomita fuori da sé un composto informe, l'ideologia che avvolge e travolge il simbolo della vittoria, la Nike di Samotracia, deturpata e mutilata dall'orrore della violenza.

Mentre l'icona di Cupido alato, dio dell'amore, piange e si dispera, livido, giace afflosciata dinanzi a lui l'immagine della prosopopea dell'Arte, rappresentata dall'icona informe, si direbbe sciolta, di una giovane donna che impugna il violoncello, icona a sua volta dello strumento musicale e simbolo della Musica.


Sul petto della donna l'icona di due bocce di inchiostro simboleggiano la Letteratura, altra natura dell'Arte, e sul suo viso, unica parte del dipinto ancora illuminata, appare un ragno di sera, simbolo apotropaico di speranza, secondo la superstizione, che è però accerchiato da formiche, simbolo di preoccupazioni e impedimenti.

L'intero dipinto è allegoria dell'atmosfera e delle conseguenze insensate provocate dalla guerra.


Un racconto onirico, la trasposizione su tela di un incubo che si attuava allora ma che grava sempre sul capo di una umanità dimentica e priva della buona volontà di far sempre e comunque prevalere la Pace.



 

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Donne morte (Il lager presentito) (1942) – Carlo LEVI

Olio su tela, 50 x 61 cm; Roma, Fondazione Carlo Levi


Il grande pittore e scrittore Carlo LEVI (Torino, 1902 - Roma, 1975) provò in prima persona la durezza del regime fascista, dal momento che fu arrestato nel 1934 per sospetta attività antifascista e, arrestato una seconda volta nel 1935, fu condannato al confino in Lucania, nel borgo di Grassano e poi in quello di Aliano: dalla sua esperienza in Basilicata sarebbe nato il celeberrimo libro Cristo si è fermato a Eboli.

Dopo essere stato graziato, nel 1936 Levi si trasferì in Francia e, poco dopo l’ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale, tornò nel paese natale per partecipare alla lotta clandestina contro il fascismo. Visse tutto il periodo bellico lavorando in clandestinità e, pur essendo di origini ebraiche, non conobbe mai l’orrore dei campi di concentramento nazista.

Questo però non gli impedì di realizzare, nel 1942, le Donne morte, opera che raffigura i corpi nudi, pallidi e provati, di alcune donne uccise durante la guerra: l’opera rifletteva ciò che l’artista provava nei confronti degli eventi bellici, e di lì a poco, quando la tragica realtà dei campi di sterminio fu scoperta e mostrata al mondo intero, il dipinto di Levi avrebbe assunto il sinistro senso di un presentimento.

 

 

 

Cesare Andreoni Partenza dei profughi

 

Fronte russo. Partenza dei profughi. Aprile 1942 XXCesare ANDREONI

Acquerello su carta, cm 64×42. Roma, Istituto Storico e di Cultura dell’Arma del Genio.

Il soldato Cesare ANDREONI era anche un artista e ha realizzato dal vero questo piccolo dipinto.

Andreoni partecipò infatti alla CAMPAGNA di RUSSIA che si concluse con una tragica disfatti dell’Esercito italiano. Nell’immagine sono rappresentati dei profughi, probabilmente cittadini russi che salgono su vagoni ferroviari. Il disegno è ben curato e la folla è descritta nella varietà di individui che raccontano in modo efficace il momento vissuto sul fronte russo.




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Guerra civile (I martiri di piazzale Loreto) (1944) – Aligi SASSU

Olio su tela, 116 x 200 cm; Roma, Galleria Nazonale d’Arte Moderna e Contemporanea


La tela di Aligi SASSU (Milano, 1912 - Pollença, 2000), che oltre a essere stato un grande artista fu un fiero antifascista, tanto che fu arrestato per qualche tempo nel 1938, dipinse di getto quest’opera nel 1944 all’indomani della strage di piazzale Loreto, una fucilazione di quindici partigiani e antifascisti che ebbe luogo nella piazza milanese nell’agosto del 1944, e che fu ordinata dall’ufficiale delle SS Theodor Emil Saevecke (il quale, peraltro, in patria non subì mai alcun tipo di processo per i suoi crimini di guerra: fu condannato, nel 1999, all’ergastolo dal tribunale militare di Torino, ma non fu mai estradato).

SASSU dipinse la sua opera nella più totale clandestinità e riuscì a esporla soltanto alla Biennale di Venezia del 1952: in quell’occasione fu vista da Giulio Carlo Argan che la fece acquistare dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dove tuttora si trova. L’episodio della fucilazione viene reso da Sassu a fatti ormai compiuti: i corpi straziati dei partigiani fucilati vengono mostrati all’osservatore coperti di sangue, in un’atmosfera quasi irreale.

 

 

 

Vedova Morte di un partigiano


Morte di un partigiano (1945) - Emilio VEDOVA.

Tecnica mista su carta intelata di 25 x 35 cm. Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia.

L’artista partecipò attivamente alla guerra partigiana con il nome di Barabba. Probabilmente tale soprannome si riferiva alla folta barba che Vedova ha sempre portato. Il giovane artista oltre a partecipare alle azioni di liberazione documentò con le sue opere momenti drammatici e fatti personali.

 

 

Vedova Dall alto della montagna

 

Dall’alto della montagna (1945)- Emilio VEDOVA.

Tecnica mista su carta intelata di 25 x 35 cm.

Durante la sua partecipazione alle attività partigiane Vedova operò nelle montagne del nord Italia. Nel piccolo bozzetto sono raffigurati dei combattenti visti dall’alto. Le figure dei soldati diventano segni e macchie … l’immagine risulta appena decifrabile. All’epoca la ricerca artistica del pittore era ancora legata alla rappresentazione della realtà.

 

 

I nostri due più grandi artisti del secondo Novecento, Lucio FONTANA e Alberto BURRI, esprimono con sensibilità diversissime la lacerazione che i danni del secondo conflitto hanno provocato prima di tutto nelle coscienze, cui si unisce la voce sonora e indignata di Renato GUTTUSO.

 

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Colpo di grazia – Renato GUTTUSO

L’artista ha documentato le sofferenze dei civili durante Seconda Guerra Mondiale in Italia. Fu un ufficiale di collegamento partigiano e quindi nelle sue opere testimoniò soprattutto le brutalità delle truppe di occupazione nazista. La Wehrmacht infatti prese possesso militare del suolo italiano in seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943.

 

 

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Notte di coprifuoco a Roma (1943) – Renato GUTTUSO

Una immagine che evoca il clima delle città italiane durante la Seconda Guerra Mondiale. I cittadini dovevano rimanere chiusi in casa pena l’arresto.

 

 

Alberto BURRI : le ferite della guerra

 

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BURRI ha cucito i sacchi e li ha incollati, componendo i frammenti della sua vita.

La cucitura era quello che sapeva fare e conosceva: Alberto BURRI era uno

studente di medicina, medico in Tunisia durante la 2° GUERRA

MONDIALE.

Ha suturato e cucito ferite di soldati e civili; ha toccato con mano dolore e sofferenza. Ha fatto la prigionia, in Texas. Cucire gli ha dato quella sicurezza di cui non era cosciente e gli è sembrato l’unico modo per costruire i suoi grandi racconti, fissati con la colla. Un gesto ripetitivo, come lo scrivere.

Alberto BURRI racconta così la storia più profonda di un Paese distrutto dalla guerra, senza parole e senza scrittura.

Ha cominciato da pezzi di juta sporchi e consumati, trovati per strada e cantine. Per lui, avevano vissuto la sua stessa esperienza. Ha preso un filo e li ha messi insieme; aggiunto olio, paste colorate, catrame vinavil e stracci: PAROLE, GRAMMATICA E SCRITTURA DI BURRI.  I Sacchi di juta erano i suoi ricordi, emozioni e pensieri. Burri li ha messi insieme con un filo, dandogli un ordine e scrivendo il racconto di un Paese che ha vissuto il dramma del dopoguerra. Materializzando l’immagine più profonda di tutti noi.

 

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PICASSO con l’opera Jeux des pages (1951) torna a una riflessione sui disastri della guerra iniziata nel 1937 con Guernica e che si concluderà con le due grandi composizioni del 1952 intitolate La Guerre e La Paix.




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Jeux des pages (1951) – Pablo PICASSO

 

 

PICASSO guerra e pace

La Guerre e La Paix (1952) - Pablo PICASSO




Peter de FRANCIA divenne noto per il suo Bombardamento di Sakiet , un enorme

dipinto di un'atrocità durante la GUERRA d’ALGERIA, spesso paragonato

al Guernica di Picasso  o all'opera di Francisco Goya.

Il bombardamento algerino nella primavera del 1958 del villaggio tunisino di Sakiet provocò una grave crisi franco-tunisina e un tentativo di intervento da parte di diplomatici angloamericani.

 

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Bombardamento di Sakiet (1959) - Peter de FRANCIA



Tuttavia, negli anni successivi, fu attraverso grandi disegni a carboncino come 

La Visitazione che Peter de FRANCIA trovò la sua forma espressiva più ricca.

Guardando spesso a temi sociali o politici, i suoi disegni hanno la sensazione narrativa di un mito o di un racconto popolare. È stato incaricato da IWM nel 1988 di produrre un'opera sui soldati e la mortalità.


 

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La Visitazione (1989) - Peter de FRANCIA

Carboncino e matita su carta commissionato dagli Amministratori dell'Imperial War Museum


De FRANCIA aveva prestato servizio nell'esercito britannico per quattro anni durante la seconda guerra mondiale e questo disegno sembra presentare una scena fantastica che evoca questo periodo. Il teschio che viene consegnato da un cesto è un presagio del destino che sta per toglierlo o una conseguenza delle sue azioni?

 

 

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Il maestro Joda di GUERRE STELLARI : il guerriero postmoderno per eccellenza negli anni ’70.



Frank Shepard FAIREY è diventato famoso per aver ritratto il presidente americano Barack Obama con il suo stile inconfondibile. È nato nel 1970 a Charleston nella Carolina del sud ed è uno street art noto con il nome di OBEY.

Il poster del 2008 che lo ha reso famoso si intitola Hope ed è diventato l’immagine guida della campagna elettorale che ha portato alla presidenza Obama. La tecnica grafica semplice e basata su pochi toni in contrasto fra loro è diventata così il suo standard comunicativo.

 

Shepard FAIREY peace guard 2

 


Peace Guard 2 è un’immagine di grande effetto che raffigura una soldatessa. La giovane donna in uniforme sorregge un’arma dalla quale spunta però una rosa. Si tratta forse della citazione di uno slogan degli anni Sessanta del Novecento che invitava i militare a mettere fiori nella bocca dei cannoni. “Mettete dei fiori nei vostri cannoni” è una frase che compare anche nel testo di una canzone dei Giganti, band musicale italiana degli anni Sessanta.

Nel 2003 in GEORGIA è scoppiata la RIVOLUZIONE DELLE ROSE che si è concretizzata nella cacciata del presidente filo-sovietico Eduard Shevardnadze.


 

WRONG WAR

 

Grin Reaper (2005) – BANKSY

L'artista accosta la sua iconica immagine del Grin Reaper allo slogan

WRONG WAR (guerra sbagliata) per esprimere la sua opposizione

all’imminente GUERRA in IRAQ.

Questa immagine fu utilizzata anche per le manifestazioni di protesta contro la guerra del 15 febbraio 2003, che radunarono più di un milione di persone a Londra. Opere a stencil con l’immagine del Grin Reaper e lo slogan Wrong War comparvero per l’occasione nelle strade della capitale inglese.

 

 

CND Soldiers

 

CND Soldiers (2007) – BANKSY

Realizzato su un muro per la prima volta davanti al Parlamento britannico, durante le proteste contro la GUERRA in IRAQ, l’opera presenta due soldati che posizionano un simbolo di pace. Il titolo dell’opera richiama C.N.D. (Campaign for Nuclear Disarmament), un’organizzazione britannica contro l’uso di armi nucleari, chimiche e biologiche, il cui logo è identico a quello della pace.

 

 

Queen and Country - steve

 

Queen and Country (2006) - Steve McQUEEN

Installazione a tecnica mista commissionata dagli Amministratori dell'Imperial War Museum.

L’opera commemora il personale di servizio britannico che è morto durante la GUERRA in IRAQ , ma mette anche in discussione idee di sacrificio, comunità e nazionalità.

L'opera assume la forma di un grande armadietto di francobolli di quercia simile a un sarcofago, che gli spettatori possono aprire per rivelare fogli di francobolli di facsimile, ciascuno con il ritratto di un uomo o una donna di servizio uccisi in Iraq.

McQueen è stato incaricato da IWM nel 2003 e poco dopo ha visitato l'Iraq per cercare idee per un'opera. Meglio conosciuto come regista, McQueen era frustrato dalle limitate opportunità di girare a Bassora a causa del deterioramento della situazione della sicurezza. Voleva trovare un mezzo alternativo per rispondere al conflitto.

Fu particolarmente colpito dal cameratismo delle truppe e cercò un modo per rendere omaggio a questo. McQueen sperava che alla fine i ritratti, selezionati dalle famiglie del defunto, sarebbero stati emessi come francobolli e, come afferma, "entrassero nella linfa vitale del paese".





hermann nitsch schuttbild mit malhemd 2007 acrilico su lino cm 200x300


Schüttbild mit Malhemd (2007) - Hermann NITSCH




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Senza titolo (3) (2009) – Jannis KOUNELLIS al Castello di Rivoli

Cappotti scuri schiacciati da pietre … un cumulo di scarpe abbandonate …

Il peso della Storia e il senso di responsabilità nei confronti del presente animano la ricerca artistica di Jannis KOUNELLIS. Lasciata la Grecia nel 1956, l’artista si stabilisce a Roma e inizia a produrre opere pittoriche all’interno delle quali campeggiano lettere, numeri e segni, oppure parole estrapolate da insegne commerciali. Intenzionalmente non riconducibili a riferimenti di natura biografica, né all’idea di uno stile pittorico personale, queste opere costituiscono un linguaggio innovativo, attraverso il quale l’artista indica la sua ferma intenzione di oltrepassare la tradizione e adottare elementi tratti dalla quotidianità. 




Zoya CHERKASSKY

 

 

Zoya-CHERKASSKY



L’artista israeliana Zoya CHERKASSKY è nata in UCRAINA e rappresenta L’invasione russa dell’Ucraina - 'WithDraw the War: Art Fundraiser for Ukraine' March 2022




“Un poster per la pace” è il più grande concorso tra gli studenti di tutto il mondo ideato dal Lions International.

 

poster PACE

 

Un pullman super colorato che offre un servizio gratuito di trasporto nell'universo, mostrando tutta la gioia e la voglia che hanno i giovani di viaggiare in un mondo di pace. L’autrice è Caterina Cascella, giovane studentessa dell’Istituto comprensivo Birago scelto dal Lions Club Trasimeno per partecipare al concorso “Un poster per la pace” 2021.

 

 

 

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