PARATISSIMA XXI negli eccezionali ambienti del
REAL COLLEGIO CARLO ALBERTO di Moncalieri,
una delle più significative istituzioni scolastiche del Piemonte sabaudo.

Anno: 1838-1930
Progettisti: Pio Domenico Taccone, Enrico Mottura, Pietro Betta
Il monumentale complesso nel cuore del centro storico di Moncalieri è frutto dei progressivi ampliamenti e trasformazioni che hanno interessato la struttura originaria, un antico convento francescano non distante da piazza Vittorio Emanuele II.
Un percorso alla scoperta dei locali aulici, delle sei camerate per gli studenti, delle aule e, soprattutto, delle preziose collezioni custodite nella scuola fondata nel 1838 da Re Carlo Alberto con l’obiettivo di creare un istituto per l’educazione di alto livello dei giovani esponenti delle famiglie nobiliari e dell’alta borghesia del Regno di Sardegna.
La gestione del Collegio è affidata ai Padri Barnabiti : l’Ordine dei Chierici Regolari di San Paolo, fondato nel 1533, era infatti noto per i metodi particolarmente efficaci sia nell’insegnamento che nella conduzione di convitti.
I Barnabiti portano al Real Collegio un approccio pedagogico innovativo, basato sull’apprendimento scientifico e sperimentale.
Sotto la loro direzione, l’istituto diviene un centro di eccellenza nell’istruzione secondaria, capace di attirare studenti da tutto il Regno di Sardegna e oltre.
Padre Francesco Denza e l’osservatorio meteorologico
Uno dei personaggi più illustri legati al Real Collegio Carlo Alberto è Padre Francesco Denza, meteorologo e astronomo di fama internazionale.
Nato a Napoli nel 1834, nel 1857 Denza si unisce ai Barnabiti e viene assegnato a Moncalieri come insegnante di matematica e fisica. Nel 1859 fonda l’osservatorio astronomico e meteorologico che ben presto diventa un punto di riferimento per gli studi meteorologici in Italia, grazie anche alla pubblicazione del “Bullettino Meteorologico dell’Osservatorio del R. Collegio Carlo Alberto in Moncalieri”, iniziata nel 1866.

Facciata neoclassica del Real Collegio dominata dalla torretta dell' Osservatorio Meteorologico di Moncalieri costruita nel 1877 su progetto dell'ingegner Enrico Mottura. Tuttavia gli strumenti furono trasferiti nella torretta solo nel 1904, sotto la direzione di P. Dionigi Boddaert, rendendo operativa l'osservazione da quella sede.
La WMO - World Meteorological Organisation - l'ha selezionato nel 2016 tra gli osservatori simbolo della campagna "Centennial Observing Stations" per la salvaguardia delle lunghe serie storiche di osservazioni meteo.
REAL COLLEGIO CARLO ALBERTO
L’ampio atrio riccamente decorato dal pittore Angelo Moja, allievo di Pelagio Palagi, mostra il pavimento in marmo con lo stemma reale inquartato con quello dei Barnabiti.

Re Carlo Alberto

Collezione di Principi degli Studi, la straordinaria serie di ritratti di studenti meritevoli.
E ancora la Sala Rossa, la Sala Gialla, la Cappella degli anni Trenta del XX secolo che sostituì la precedente in stile gotico (convertita nell’attuale Sala Gialla), lo scalone monumentale,le ampie gallerie superiori dove trovano spazio le collezioni ornitologica ed etnografica(primo piano), archeologica, mineralogica e di strumenti scientifici (secondo piano), il Laboratorio e la Biblioteca storica, con oltre 40.000 volumi, tra cui preziosi manoscritti e i bollettini meteorologici raccolti da Padre Denza.



Il REAL COLLEGIO CARLO ALBERTO di Moncalieri (TO)
ospita la XXI edizione di Paratissima, la manifestazione simbolo dell’arte
contemporanea indipendente.
Con il tema “KOSMOS”, l’evento esplora armonie e connessioni tra le molte dimensioni dell’arte, trasformando i 12.000 mq dello storico edificio in un laboratorio creativo con oltre 450 artisti, mostre, performance, talk e installazioni.
Per la prima volta fuori Torino, Paratissima si radica nel cuore di Moncalieri, dove il passato incontra il presente in un dialogo tra architettura neoclassica e visioni contemporanee. Il progetto diffuso “Art in the City” porta l’arte anche in vie, piazze e vetrine, coinvolgendo più di 40 location cittadine con interventi artistici, mostre e performance.
Il programma espositivo comprende numerose sezioni:
“Disobbedienza Formale” (a cura di Martina Ghignatti) riflette sull’imprevisto e sull’errore come forza creativa.
“Del colore della lavanda – Visioni liminari” (a cura di Margherita Caselli) indaga il confine tra mito e contemporaneità.
“Algoritmi” (a cura di Valeria Cirone) esplora il dialogo tra arte e intelligenza artificiale.
“Dark Matter”, sezione fotografica di Liquida Winter Edition, racconta ciò che è invisibile ma tiene insieme il reale.
“Nice & Fair / Contemporary Visions” dà spazio a giovani artisti e curatori in sei mostre indipendenti.
Completano la costellazione di Paratissima KOSMOS oltre 20 progetti speciali e 8 guest projects, tra cui collaborazioni con Share Festival, Fondazione Specchio dei Tempi, 1 Caffè Onlus e Asian Art Century. Tra gli artisti ospiti spiccano Letizia Scarpello, Carla Iacono, Carla Crosio, Margherita Levo Rosenberg e Daniele Accossato.
Non mancano iniziative per il pubblico: Paratissima LIVE propone talk e performance quotidiane, mentre Paratissima KIDS invita i più piccoli a sperimentare l’arte in modo ludico. Torna anche la “Terrazza Maestri del Gusto”, che unisce arte ed eccellenze enogastronomiche piemontesi.
Con “KOSMOS”, Paratissima conferma la sua natura inclusiva e sperimentale, continuando a tessere un universo di relazioni dove ogni artista, progetto e spettatore diventa parte di una grande costellazione creativa.

PARATISSIMA “KOSMOS” - Evento inaugurale con la partecipazione del prof. Luca Mercalli – Presidente Società Meteorologica Italiana
L’Osservatorio Meteorologico di Moncalieri, dal 1865 patrimonio scientifico dell’Umanità
IEROFANIE by Valerio Perino e Jacopo Della Rocca nella Cappella
Installazione che riporta la dimensione della preghiera al centro dello spazio sacro.

DISOBBEDIENZA FORMALE
“Dietro le quinte di un piatto” by Eleonora Fasano.
Rigore & Improvvisazione in cucina.
MUTAZIONI - Federica Battistini
Gli appendini dopo l’incendio. Il fuoco motore di trasformazione.
VANITAS - Sabino Galante



ACCADEMIA PARADE di Laura Manetti
La mostra personale dell’artista Laura Manetti, co-curata da Ylenia Regia Corte e Chiara Causo, sotto la supervisione del professore, antropologo e curatore Roberto Mastroianni, nasce da una collaborazione tra l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e Paratissima.
Questa iniziativa si inserisce all'interno di un più ampio percorso volto a promuovere e valorizzare i giovani talenti emergenti nel panorama artistico contemporaneo, offrendo loro uno spazio concreto di espressione e visibilità. In particolare, il progetto si rivolge a studenti e neolaureati dell’Accademia, con l’intento di supportare le prime fasi del loro percorso di inserimento professionale sia come artisti che come curatori.
La mostra presenta una selezione di opere pittoriche, disegni su carta e una serie di materiali audiovisivi che documentano le performance realizzate da Laura Manetti, giovane artista originaria della Toscana, attualmente iscritta all’Accademia Albertina. Il percorso espositivo restituisce una visione complessiva della sua ricerca artistica, in cui convivono linguaggi differenti e una profonda riflessione sul corpo senza confine, il segno istintivo e la stratificazione di materie e significati.
Il progetto curatoriale è sviluppato da Ylenia Regia Corte e Chiara Causo - rispettivamente studentessa e neolaureata presso l’Accademia.
I testi in mostra sono a cura di Roberto Mastroianni, Ylenia Regia Corte e Chiara Causo, e accompagnano il visitatore in un percorso interpretativo che approfondisce i contenuti poetici e concettuali delle opere, offrendo chiavi di lettura e spunti di riflessione sul lavoro dell’artista.
Laura Manetti (Firenze, 1996) è un’artista intermediale che indaga la dissoluzione dei confini: memoria e organico si intrecciano, segni e archivi diventano corpi vivi dai quali emerge il mostro, entità che accoglie l’alterità. Laureata a Firenze, studia a Torino ed è co-fondatrice dell’Associazione Spazio Miriade. Dal 2018 lavora come collaboratrice creativa con l’artista statunitense Jonathan Berger per progetti presentati in istituzioni come MoMA e Whitney Museum of American Art.

Ritratti allievi
ZEMI by Maria Sappho è l’opera vincitrice di Share Prize XVII : una interessante combinazione fra arte tessile e tecnologia !!
Commissionato da hcmf// e Perempuan Komponis, Zemi ha debuttato a Giacarta nel 2024 come installazione interattiva.

Zemi è infatti un tappeto-strumento musicale a pressione sensibile ai gesti, al peso e alla memoria. Incarna nelle sue trame ricordi che possono essere riprodotti per realizzare un futuristico concerto indoor. Ideato come strumento adattabile, si trasforma in base alle impostazioni.
Archivio vivente di storie diasporiche, progetti trascurati e tracce culturali, prende il nome dall'oggetto-feticcio Taíno considerato contenitore di uno spirito ancestrale o di una divinità.
Questi idoli - realizzati in materiali diversi come legno, cotone, osso, pietra e conchiglie - avevano varie forme e venivano utilizzati dai behique durante i complessi rituali sciamanici delle popolazioni Taino delle Grandi Antille.
Lo zemi più noto è una figura antropomorfa in cotone, risalente al periodo tra il 1439 e il 1522, che contiene una porzione di cranio umano e si trova nel Museo di Antropologia ed Etnografia di Torino.
E dunque l’opera di Maria Sappho crea un legame con la città di Torino e con la collezione etnografica del Real Collegio di Moncalieri.
Maria Sappho è un'artista nuyoricana (portoricana che vive a New York). Esplora l'improvvisazione, la costruzione di strumenti e l'intelligenza artificiale attraverso la diaspora, la memoria e i mondi post-umani. Il suo lavoro è stato presentato all'hcmf// (Regno Unito), alla Settimana del Suono dell'UNESCO, al Fak'ugesi Festival (Sudafrica) e al SXSW (Stati Uniti). È compositrice residente per il 2025 con il Bahué Duo (USA) e direttrice creativa di un progetto di realtà mista Immersive Arts UK (Regno Unito). Tra i suoi premi figurano il BBC Oram Award e l'AiiA Best New Composition with AI.



Il Rospo incoronato – L’Officina dell’Arte di Salvatore Liistro
Artù e le Maschere --- Un viaggio in Uno, Nessuno e Centomila


DIALOGO – Elena Radcenco & Mauro Petito

Collezioni archeologica e scienze naturali
ARCHEOLOGIE DEL PRESENTE. ODE ALLA NATURA – collettiva di Alessandro Giampaoli, Cinzia Battagliola, Carla Iacono, MCLp Studio e Roberto Ghezzi.
Progetto site-specific che si sviluppa in varie stanze dell’ex Biblioteca al primo piano. Acqua metafora del tempo, della memoria e della transitorietà in dialogo con i testi poetici di Loris Ferri.


Performance “Di piante, fiori e medicamenti – Coro del giardino”




SIMULACRI CONTEMPORANEI di Junjie Lai
a cura di Techne Art Service - in collaborazione con DADART Gallery
Le opere di Lai Junjie indagano la condizione dell’uomo contemporaneo, diviso tra connessione digitale e solitudine interiore. Le sue figure ibride, corpi umani con testa d’anatra, evocano individui omologati e controllati, sospesi in una staticità inquietante.
La postura della mano che stringe un oggetto invisibile richiama la dipendenza dalla tecnologia e la perdita di autenticità nelle relazioni.
Formatasi a Firenze, la sua ricerca intreccia tradizione scultorea cinese e riferimenti occidentali, dal Laocoonte alle avanguardie moderne, fino alla cultura pop. Attraverso un linguaggio formale pulito e rigoroso, Junjie costruisce immagini iconiche che, dietro l’apparente serialità, custodiscono l’aura irripetibile dell’arte autentica. La sua produzione diventa così un ponte tra passato e presente, invitando lo spettatore a riflettere sul nostro rapporto con tecnologia, identità e globalizzazione.
“Nice & Fair / Contemporary Visions”
Ecco le 6 mostre per la XII edizione di
N.I.C.E. - New Independent Curatorial Experience
"Anticamera: La consistenza del vuoto" a cura di Alessandro Della Santa, Eleonora Gandolfi, Elisa Perissinotti
"Inventario fragile di un archivio logico" a cura di Giusy Capuano, Martina Todaro, Irene Tubiolo
"The safest place" a cura di Valeria Radkevych & Michele Travaglio
"Atlanti dell'oblio" a cura di Asia De Palma, Sofia Giuntini, Oyku Atan
"Parenti collaterali" a cura di Giulia Flecchia, Irene Palladino
"Tra le ceneri, il Seme" a cura di Cristina La Piccirella, Debora Magno, Giovanna Tricarico

Lisa Fontanari






La terra delle radici

Collezione strumenti scientifici – Laboratorio


Straccetti acchiappacolore
Introspezione

Paolo Fumagalli
LIQUIDA – Progetti fotografici
Photo Club Oreste Perini dla Famija Moncalereisa

IMPACT di Julian T.
Impact è molto più di una tecnica: è un linguaggio fisico, è forza che lascia il segno.
Ispirato ai processi dell’alchimia – Nigredo, Albedo, Rubedo, Viriditas – Julian T. costruisce la sequenza “gesto – impatto – traccia” racchiudendo un’idea di tempo non lineare, fatta di attese, esplosioni e sedimentazioni.
Impact lascia al caso il suo manifestarsi, è fuori controllo. Ed è proprio la casualità l’elemento determinate del progetto.
Julian T. ci pone a confronto con l’essenza di un attimo: un impatto, l’incontrollabile. Ogni Impact è istantaneo, ma custodisce il tempo. La fotografia di un momento, che si fa eterno. Ogni opera è il risultato di un incontro tra energia e materia, tra tensione e libertà, tra controllo e abbandono.
È un impatto visivo ed emotivo che nasce da un gesto sincero, potente, necessario.
Anche il REAL COLLEGIO CARLO ALBERTO di Moncalieri lascia il segno con la sua imponenza e severità !!
Nel 1994 il Capitolo Generale dei Padri Barnabiti decide la chiusura del convitto e la graduale interruzione dell’attività scolastica, completata nel 1998.
L’edificio, tuttavia, non ha perso la sua vocazione culturale e scientifica.
Da scuola di formazione superiore per la nobiltà sabauda a centro di ricerca di alto livello nelle discipline economiche e finanziarie, ha ospitato fino al 2022 la sede IRCRES del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ed è tutt’oggi sede della Società Meteorologica Italiana (SMI), diretta da Luca Mercalli.
Al pari del Castello Reale rappresenta un fiore all’occhiello del centro storico moncalierese.

Reportage fotografico by Barbara CARICCHI e Mauro DRAGONI
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