Si avvicina il NATALE e Giaveno torna a illuminarsi con il Festival delle Luci 2025, un mese di magia, colori e tradizioni che fino all’EPIFANIA accompagnerà cittadini e visitatori in un’atmosfera unica …
Il mondo fantastico del Parco Comunale si accende con il libro parlante … il grande albero prende vita con gli animali del bosco … il mascherone ci incanta con una storia …
LA MAGICA STORIA DEL MASCHERONE DI GIAVENO
Opera scolpita dall'artista Giacomo Fontana e voluta dal Cardinal Maurizio di Savoia.
Il Mascherone, spostato dalla sua sede originaria del Parco Abbaziale, dov'era stato collocato nel giugno del 1622, venne donato da Emilio Oberto alla città nel 1967, e infine posizionato davanti a Palazzo Marchini, sede del Municipio di Giaveno.

Il MASCHERONE, diventato uno dei simboli più importanti di Giaveno, ha ispirato anche un'opera più unica che rara del Maestro Alessandri, una scultura dal titolo "Il Porco".
A GIAVENO l’artista torinese Lorenzo ALESSANDRI (1927-2000) visse
nella sua casa-studio “Trucco Surfanta” fino alla morte.
SURFANTA deriva dalle parole italiane SURrealismo e FANTAsia,
(successivamente declinato anche in SUbcosciente, Reale FANTastica Arte) ed è stato coniato dal pittore Lorenzo Alessandri, fondatore del gruppo nato a Torino nel 1964, che vedrà militare nei suoi ranghi anche gli artisti Raffaele Pontecorvo, Enrico Colombotto Rosso, Silvano Gilardi detto Abacuc, Lamberto Camerini, Giovanni Macciotta, Mario Molinari.
Il SURREALISMO - una tra le più longeve, vitali e variegate avanguardie storiche - punta all'inconscio, mescola il logico con l’irrazionale, crea una iper-realtà da una specie di dormiveglia che interseca sogni e reale.
L’inconscio, che emerge prepotente durante i sogni, ci permette, anche da svegli, di associare, senza scopi precostituiti o freni inibitori, parole, pensieri e immagini. L’artista libera così la sua immaginazione che esprime una dimensione spontanea, onirica e casuale. L’arte modula combinazioni inconsuete. Nessuna preoccupazione estetica o morale. Protagoniste assolute diventano le associazioni fortuite e liberatorie tra idee e immagini.
SURREALISMO e SURFANTA : arti, lettere, produzioni teatrali
I due movimenti oltre alla combinazione di parole condividono altri aspetti.
Il Surrealismo della Parigi degli anni Venti ha interessato letteratura, pittura, scultura, fotografia, teatro e cinema. Il movimento di André Breton inizia con la rivista Littérature per poi dare vita a La Révolution Surréaliste, organo ufficiale del gruppo dal 1924 fino al 1929. Oltre a discutere di scrittura con artisti come Robert Desnos, Paul Éluard, Benjamin Péret, Jacques Prévert, Philippe Soupault, Tristan Tzara, la rivista del movimento si interessa alle opere di André Masson, Max Ernst, de Chirico, Max Ernst e del fotografo Man Ray.
Così anche Surfanta a Torino. Alla produzione pittorica il fondatore Lorenzo Alessandri affianca l’edizione di due riviste. Si parte con "La candela", che nei primi tempi pubblica solo disegni e di cui escono circa trenta numeri sino al ’62.
Poi, nel gennaio del '64 esce "Surfanta 1" , il primo vero numero che < oltre alle riproduzioni delle fantasie di Abacuc, Camerini e mie > scrive Alessandri < presentava anche quelle di Colombotto Rosso, Macciotta, Molinari e Ponte Corvo >.
E soprattutto rendeva noto il Manifesto del movimento in cui si legge
< I nostri antenati furono gli autentici seguaci dell’ “Ars Regia” e risalendo sull’albero che ha radici nel Cielo, forse riconquisteremo le “tavole del Destino” e con la spada e la rosa, la folgore e la lancia ci distingueremo con eguale forza da chi per troppo amore per la materia o per le forme apparenti ha tradito il significato religioso dell’arte. Questo il nostro programma per oggi e per sempre“[…]”Surfanta” accetta dunque di essere fuori dal tempo, perché possiede una profonda fede in quelle categorie superiori che si chiamano Dio e deità infernali, paura e lotta con la morte, superamento della angoscia esistenziale sfidando il custode del limitare, per attingere alle scintille dell’ “Anima Mundi" >
SURREALISMO e SURFANTA : magia, occulto, esoterismo
Nel Secondo Manifesto del Surrealismo Breton scrive che < le ricerche surrealiste presentano, quanto al loro obiettivo, una notevole analogia con le ricerche alchimistiche >. Nel 1957 lo stesso Breton pubblica il libro L’art magique, in cui la relazione tra arte e magia viene sviluppata in modo molto approfondito. La magia, l’esoterismo, l’occultismo rendono l’immaginazione un terreno fertile per la creatività, negandola al dominio della ragione. Per Breton la magia è fondamentale. E’ espressione di una volontà forte, rifiuta la rassegnazione e la sottomissione, implica “protesta, se non rivolta”.
Torino non è da meno ...
tra il ’44 e il ’45 compare nel quartiere di Cit Turin, in via Aurelio Saffi 15 bis, la
"SOFFITTA MACABRA", un luogo creato da Alessandri per fare arte ma
anche intavolare discussioni, riunioni e ricerche sul paranormale e sull’occulto.
Il luogo è arredato con teschi e ossa umane trafugate di notte nei cimiteri ed utilizzate per gli studi di pittura sull’anatomia umana (così riportano Melotti – Munari in La città magica, Tacchini editore).
Ma si trovavano anche molti oggetti legati all’occulto, all’esoterico e all’alchimia. Come non ricordare inoltre che Alessandri si tiene incollata addosso, suo malgrado e per molto tempo, la nomina di Papa Nero e le vere o presunte frequentazioni con Gustavo Rol il cui nome compare comunque sulla porta della Soffitta Macabra.
E non stupisce che SURFANTA sia nato proprio a TORINO, fra le più magiche città europee, prediletta da Nostradamus …
L'unica città al vertice del triangolo alchemico di “magia bianca” (area di energia positiva, saggezza e protezione) con Praga e Lione
e del triangolo alchemico di “magia nera” (zona di intensa energia occulta, misteri e simboli ) con Londra e San Francisco
Il BENE e il MALE in città secondo alcuni esoteristi : la zona "di luce" rappresentata da piazza Castello e l’altra "di tenebre" con il suo nucleo in piazza Statuto.
< Macché Torino capitale del diavolo e delle messe nere … queste sono tutte invenzioni di certi giornalisti. Non è vero che esistono 40.000 satanisti a Torino, esistono 40.000 imbecilli che ci credono … > il commento di Alessandri che espone nella sua casa di Giaveno una straordinaria raccolta di oggetti magici, maschere macabre, statuette misteriose, altri simboli spirituali e religiosi come una mano sapientemente imbalsamata …

Lorenzo Alessandri - Otto Incensi
La FANTASIA dei SURFANTA
Come non pensare ai volatari, alle balene, ai bufali, ai tori primigeni, ai rinoceronti, alle «meta-immagini» di Silvano Gilardi detto Abacuc. Oppure non perdersi nelle raffinate ed eleganti stilizzazioni, al rapporto mistico con la pittura e alle creature fantastiche e stilizzate di Raffaele Pontecorvo, o fantasticare con i curiosi mostri di Lorenzo Alessandri. E guardando questi dipinti il pensiero corre a certe rappresentazioni di Max Ernst e del Surrealismo degli Anni Venti.
Il Museo Alessandri a GIAVENO custodisce oggi la produzione artistica del pittore.
BESTIE PASCAL BAMBOLE POSTI
HOTEL SURFANTA : le 33 CAMERE

Bambola naufragata, 1960, olio su masonite, 50 x 70
BESTIE e VENERI SURFANTA
< Quando smisi le "bambole", entrai completamente nel mondo dei mostri, mondo che avevo già esplorato a più riprese con disegni e incisioni fin dall'adolescenza. Il mutamento che era avvenuto nel mio spirito si concretizzò subito nella pittura: la dignità e la bellezza del corpo umano non sarebbero più state contaminate dalla malattia e dalla degradazione. Inventai apposta delle "bestie" come "creature espressive", sulle quali scaricare il mio senso dell'orrido, e parallelamente inventai le "veneri Surfanta" intatte e purissime con le quali tentai di celebrare la ricerca della bellezza femminile fine a se stessa. Questo periodo composto di centinaia di piccole tavole di legno dipinte minuziosamente ad olio, durò fino al sessantaquattro …>


I POSTI - Ciclo pittorico 1982-1995
< I Posti comprendono luoghi visitati durante i viaggi, ma soprattutto gli ambienti che nell’infanzia e giovinezza eccitavano la mia avida curiosità e rappresentavano momenti di grande gioia e di ingenue avventure fabulistiche.
Dipinti con una certa facilità di mestiere, i Post non sono altro che scenari visti come dalla platea di un teatro in cui posso vivere, unitamente ai personaggi da me scelti, i miei sogni >

Watneys New Goldon Lion, 1982

Atterraggio a Windmill Street, 1984

Il Potala, 1985
HOTEL SURFANTA - Ciclo pittorico 1981-1995
< Negli anni Ottanta incominciai a dipingere le camere di un immaginario Hotel Surfanta: squallide, tristi, lugubri, sporche, malamente illuminate da fioche lampadine, candele sul pavimento, lanterne a petrolio. Mobilia malandata, pagliericci sfondati, materassi a terra, tavolini traballanti, lavandini che perdono e cessi antiquati...>

Camera 11
Fino al 6 GENNAIO il Museo Alessandri ospita LE BAMBOLE a cura di Concetta Leto.

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