A pochi chilometri dalle Alpi e dalle coste adriatiche, la capitale della Slovenia, elegante e curata, ha le carte in regola per fare da sfondo a un romanzo mitteleuropeo : ponti scenografici, borghi dai tetti amaranto, piazze come salotti urbani e 400 facciate barocche e Art Nouveau. Ma dietro il suo signorile aspetto c’è una Lubiana ribelle che trasuda un’energia sorprendente, tra street art, ex caserme recuperate e cultura underground.

Con il 46 per cento del territorio cittadino coperto da foreste autoctone, è la capitale più green d’Europa, con 542 metri quadrati di verde pubblico pro capite.

Attraversata dalla Lubjianica, il fiume che scivola entro gli argini disegnati da Jože Plecnik, l’architetto che negli anni Venti la pianificò in chiave antimodernista, Lubiana si esplora a piedi o in bicicletta.

È una città che asseconda chiunque voglia viverla all’aperto grazie alle piste ciclabili, ai locali con dehors e al mercato centrale aperto ogni mattina.

Lungo le rive del fiume, panchine e ampie gradinate sono diventate un punto di ritrovo. Mentre Špica, a dieci minuti a piedi dalla Cattedrale, è la spiaggia urbana, con superfici verdi e passerelle in legno per distendersi al sole.

Poco oltre Hladnikova brv, ovvero la passerella di Hladnik, unisce la città con la periferia e il Giardino botanico. È una struttura leggera lunga 38 metri per pedoni e ciclisti in perfetto stile eco friendly.

Lubiana, a capo di uno stato che ha 34 anni (1991 l’anno dell’indipendenza), sostenibile lo è davvero. I dati parlano chiaro: un centro storico interamente pedonalizzato che si estende per 12 ettari, restituendo spazio al silenzio e alla bellezza.

Con oltre 300 chilometri di piste ciclabili, un sistema di bike sharing capillare e un tasso di riciclo che supera il 69 per cento è un esempio concreto di come un approccio green possa migliorare la qualità della vita.

Ogni anno nuovi alberi – più di 3.500 negli ultimi cinque – arricchiscono il paesaggio, mentre iniziative come Zeleni Obroči (Green Belts), coinvolgono gli abitanti nella cura degli spazi verdi, formando una comunità sempre più attenta al futuro.

Qui anche le api trovano casa, con pensiline degli autobus che ospitano piante mellifere e un sistema di falciatura tardiva (dopo la fioritura) sui prati cittadini che dimostra attenzione alla biodiversità.

 

LUBIANA - I palazzi eleganti della Secessione


Il nuovo stile soprattutto architettonico che caratterizzò diverse città europee a cavallo dei secoli XIX e XX sotto l’influsso delle correnti artistiche viennesi si affermò sotto il nome Sezzesion .

A Lubiana i palazzi secessionistici furono ideati soprattutto dagli architetti locali che con la costruzione nello stile nuovo contribuirono al risveglio nazionale, così come fecero i colleghi di Ungheria, Scozia, Catalogna, Finlandia.

La prima creazione secessionistica a Lubiana fu il Ponte dei draghi (Zmajski most), costruito nel 1901 su progetto dell'ingegnere austriaco Josef Melan durante l'amministrazione del sindaco Ivan Hribar.

Gran parte degli edifici secessionistici fu costruita nel primo decennio del sec. XX tra il centro storico e la stazione ferroviaria, lungo la via Miklošič.

 

 

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Architetto Max Fabiani a Lubiana

Grazie al suo ricco lascito, Fabiani si piazza tra i più importanti architetti dell’Europa Centrale a cavallo dei secoli XIX e XX.

Collaboratore di Otto Wagner - architetto e urbanista austriaco - Max Fabiani ha contribuito all’attuazione dei principi dell’architettura moderna con l’attività nel cerchio degli artisti viennesi e con i suoi famosi edifici nello stile secessionista a Vienna, Lubiana, Gorizia e Trieste negli anni dal 1899 e il 1909.

Dopo il devastante terremoto di Lubiana del 1895 Fabiani fu anche autore del piano regolatore che sancì i tratti più significativi dello sviluppo urbanistico di Lubiana fino al primo dopoguerra e progettò alcune delle più importanti opere nella ricostruzione della città (Casa Krisper, Casa Kleinmaier).

Dopo la prima guerra mondiale si trasferì a Gorizia, dove collaborò, con la stesura del piano generale del 1921, alla ricostruzione della città gravemente danneggiata dalla guerra.


 

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Monumento a France Prešeren - il poeta più importante della tradizione slovena – nella piazza centrale della città, nei pressi del celebre Triplo Ponte (Tromostovje)

 

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Sempre in Piazza Prešeren la Chiesa dell'Annunciazione (o Chiesa francescana) che con la sua facciata barocca e il colore salmone è uno dei simboli più riconoscibili della città.

 

 

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Dehors sul lungofiume




Il Triplo Ponte (1932), composto da tre ponti che attraversano il fiume Ljubljanica, collega la piazza centrale al centro storico dominato dal Castello.

Durante la Prima Guerra Mondiale, il vecchio ponte di Franz/ Frančev most si era rivelato troppo stretto e inadeguato, creando spesso degli ingorghi. Era necessario provvedere alle nuove necessità di circolazione. L’architetto Jože Plečnik ebbe allora un’idea originale e furba: mantenere il ponte esistente, dandogli un nuovo look grazie all’integrazione di due nuovi ponticelli. Il progetto, oltre alle ragioni legate alla circolazione, avrebbe anche integrato meglio il corso del fiume nel paesaggio urbano, e conferito più carattere alle rive. La soluzione ingegnosa di Plečnik piacque alla municipalità anche per l’aspetto economico, visto che comportava il mantenimento del ponte esistente. In effetti l’economicità dei progetti era uno dei punti forti di Plečnik, che con poco sapeva fare molto.

I due ponti aggiunti da Plečnik non sono paralleli al ponte vecchio, ma convergono i passanti dal grande spazio ovale della piazza Prešeren/ Prešerenov trg alla pedonale Piazza Civica Mestni trg.

Inoltre Plečnik ha aggiunto delle scale e ha realizzato delle importanti balaustre, probabilmente ispirandosi al ponte di Rialto a Venezia.

Questo insieme architettonico unisce oggi in maniera armoniosa le due rive della Ljubljanica.

 

 

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Costeggiando il fiume colpisce l’edificio del mercato con il ponte dei macellai pieno di lucchetti rossi pegno d’amore …

 

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In alternativa alla classica struttura a padiglione, Jože Plečnik propose di

trasformare tutta la riva della Ljubjanica in mercato.

Oggi, il mercato coperto è un’elegante costruzione, fine e leggera, che va dalla centrale piazza del Triplo Ponte al Ponte dei Draghi seguendo l’ansa del fiume.

Plečnik era persuaso del fatto che gli spazi coperti del mercato dovessero costituire una parte integrante del centro di Lubiana. Come spesso nelle sue realizzazioni, anche qui ha utilizzato un repertorio di motivi neoclassici. Ha sviluppato questo lungo allineamento di edifici tra i due ponti, con un loggiato che permette di vedere il fiume e una costruzione simile a un tempietto antico.

Al piano superiore, sul livello stradale ci sono le normali attività commerciali, negozi che vendono prodotti sloveni e ristoranti. Tramite un corridoio quasi segreto e una scala a chiocciola si raggiunge il mercato del pesce, al piano inferiore.



Il ponte dei draghi fu edificato nel 1901 sotto l’impulso del sindaco Ivan Hribar per celebrare l’imperatore Francesco Giuseppe d’Asburgo. L’opera mirava ad attirare l’attenzione di Vienna sui problemi della piccola e provinciale Slovenia - all’epoca sotto il dominio dell’Austria-Ungheria - e ottenere sostegno finanziario per altri progetti pubblici, tra cui la costruzione di un nuovo municipio. Il progetto originale del ponte prevedeva dei leoni alati ai quattro angoli … poi i piani cambiarono, e a presidiare l’accesso al ponte vennero posti dei draghi, creatura simbolo di Lubiana.

Fu la prima realizzazione di un’opera in cemento armato in città e soprattutto il primo utilizzo dell’asfalto come copertura stradale in Slovenia.

 

La Biblioteca nazionale e universitaria è considerata uno dei capolavori di Jože Plečnik, l’architetto che ha dato a Lubiana il volto attuale. La taglia e la forma dell’edificio echeggiano il preesistente palazzo dei principi di Auersperg distrutto dal terremoto del 1895.

Per la costruzione della biblioteca sono stati impiegati anche mattoni e pietre di recupero … le finestre della parte superiore sono state realizzate a forma di libri semiaperti poggiati verticalmente. Soprattutto nella parte sommitale dell’edificio affiorano elementi tipici dei templi della Grecia antica, forme neoclassiche molto impiegate da Plečnik.

L’architetto sloveno ha immaginato la biblioteca come un simbolico tempio della conoscenza e della cultura, prevedendo una specie di cammino cerimoniale per l’ingresso dei visitatori. Dall’oscurità alla luce

 

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Maniglia della porta di accesso alla biblioteca a forma di Pegaso, il cavallo alato della mitologia greca simbolo della conoscenza.




In Miklošičeva cesta la variopinta sede della Banca Cooperativa (1921) … impossibile non notarla tra le sobrie facciate di altri imponenti e ricchi edifici come il Grand Hotel Union e il Centromerkur, che nel 1903 divenne il primo centro commerciale di Lubiana.

 

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Per decorare il suo edificio, l’architetto Ivan Vurnik ha scelto dei pattern ricchi e a colori vivaci, ispirati ai motivi dei ricami tradizionali sloveni. Nella realizzazione dell’ornato è stato coadiuvato dalla moglie Helena Vurnik, pittrice.

Questo monumento rappresenta uno dei migliori esempi di ciò che viene definito “stile nazionale” nell’architettura slovena.

I decori policromi sono presenti anche nella hall d’ingresso, nel salone principale e in alcune parti delle scale.



Il Ljubljanski Nebotičnik (il Grattacielo di Lubiana), al momento della costruzione il più alto palazzo dei Balcani e al nono posto in Europa, fu costruito dall'architetto Vladimir Šubic (1933) che accanto alla torre progettò anche un grande palazzo con abitazioni e la prima moderna galleria commerciale in Slovenia. Il Nebotičnik, costruito sugli esempi americani dell'epoca, è alto poco più di 70 metri. 

In sommità una terrazza panoramica accessibile con vista a 360° sulla città. Merita anche ridiscendere prendendo le scale …

 

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Dal Castello alla Cattedrale


Castello di Lubiana sulla sommità di una estesa collina verde : si sale per vari sentieri o tramite la funicolare. Dal castello ERASMO riuscì a fuggire (Torre di Erasmo) raggiungendo poi la natia Predjama dove resistette al lungo assedio (lancio di ciliegie approvvigionate dal passaggio segreto in grotta).

 

 

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Il castello come centro di aggregazione secondo i desideri del sindaco … 

Museo del teatro di figura con burattini e marionette, Mostra “La storia slovena”, Arte, Full immersion nella pittura impressionista …

 

 

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Splendido panorama sulla città dalla Torre panoramica

 

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La storia del Castello è lunga … nel XX secolo ospitò anche i prigionieri di guerra italiani … nell’interessante documentazione fotografica si notano un gruppo di attori, un pittore, artigiani che realizzano spazzole e scope, musicisti , imbianchini …

 

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Bottoni realizzati dai detenuti …


Una delle più antiche parti conservate del castello del XV secolo è la cappella di San Giorgio, consacrata nel 1489 e più tardi rinnovata in stile barocco.

 

 

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Nel 1747 il soffitto della cappella fu abbellito con i dipinti di sessanta stemmi dei governatori provinciali.

 

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Full immersion nella pittura impressionista ... Matej Sternen

 

 

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Museo della marionetta

 


La Cattedrale di San Nicola (in sloveno Stolnica svetega Nikolaja) è facilmente riconoscibile per la sua cupola verde e le due torri. Si trova in piazza Cirillo e Metodio vicino al Triplo ponte (Vodnik Tromostovje).

 

 

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Piazza del mercato

 

 

 

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La fontana dei Tre Fiumi carniolani (in sloveno vodnjak Treh kranjskih rek), conosciuta anche come fontana del Robba (Robbov vodnjak), si trova in piazza Civica, vicino al municipio della città. E’ uno dei simboli della capitale slovena.

Nel 1743 venne commissionata allo scultore Francesco Robba che trasse ispirazione dalla fontana dei Quattro Fiumi del Bernini di piazza Navona, scoperta nel corso di un suo viaggio a Roma.

Nel 2006 venne restaurata e trasferita alla Galleria Nazionale della Slovenia … nella piazza è presente una copia.

 

 

 

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Draghi sul lungofiume

 

 

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Parco Tivoli – immenso polmone verde della città

 

 

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Mostra fotografica PETROL 80° anniversario lungo la Jakopič Promenade. 



Castello di Tivoli: Centro internazionale d'arte grafica

Scalone con le famose sculture di cani senza lingua, in ghisa, opera nel 1870 ca. dello scultore Anton D. Fernkorn.

 

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Galleria Nazionale della Slovenia e mostra BAROCCO

 

 

 

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Chiesa dei Santi Cirillo e Metodio - piccola chiesa ortodossa alla fine del parco Tivoli, vicina alla Galleria Nazionale e al Museo d'Arte Moderna. Ha degli affreschi interni estremamente belli e "preziosi" che raffigurano scene bibliche.

 

 

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SNG Opera in balet – Teatro nazionale sloveno Opera e balletto

 

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Memoria e modernità si intrecciano a Lubiana, a partire dal Ponte

dei Macellai ingioiellato dai lucchetti pegno d’amore al Metelkova Art

Center


La storia vive nella pietra, ma è nei nuovi contenitori d’arte e cultura che esplode un’energia ribelle e underground, affacciandosi senza filtri sulla scena urbana.

 

 

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Ponte dei Draghi



Metelkova è soltanto il punto di partenza per un viaggio che esplora gallerie indipendenti, street art, laboratori creativi e spazi nati dal basso. Ex caserma militare ( anche un po’ tossica …) trasformata in un centro culturale alternativo, Metelkova oggi è il simbolo della cultura underground slovena, un luogo dove arte e libertà si incontrano senza compromessi.

 

 

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Murales ed eccentriche installazioni, spazi autogestiti che ospitano concerti, mostre e laboratori e un melting pot di idee che sfida le convenzioni e invita chiunque a esplorare la sua anima fuori dagli schemi.

 

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Hostel Celica, ex carcere trasformato in ostello dove ogni cella è stata reinventata da artisti internazionali trasformandosi in stanze dal design originale.



Museo d'arte contemporanea (+MSUM)

 

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Museo etnografico sloveno

 

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Center Rog - polo creativo in un’ex fabbrica di biciclette lungo il fiume. Ospita atelier (ceramica, vetro, tessile, gioielli, metalli …), corsi e seminari di arte e artigianato, dalla cucina alla falegnameria. Piacevole una sosta sulla terrazza del caffè.

 

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La Galleria Cukrarna si trova all’interno di un ex zuccherificio. Inaugurata nel 2021, è uno spazio bianco e minimalista restaurato conservando elementi originali, come le facciate esterne con 318 finestre.

Propone mostre di arte contemporanea, performance, musica e installazioni multimediali. Dal 30 novembre 2025 al 3 maggio 2026 ospiterà Art Vital – 12 Years of Ulay/Abramović, mostra antologica con video e installazioni sulle collaborazioni tra i due artisti.

 

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Parco di Špica – spiaggia urbana nei pressi del Giardino botanico …

 

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Hladnikova brv, ovvero la passerella di Hladnik

 

 

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Il Castello dal lungofiume

 

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Ponte triplo e Chiesa dell’Annunciazione



ARRIVEDERCI a LUBIANA !!



Reportage fotografico by Barbara CARICCHI         

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